L'amica e collega Paola Canna ci aiuta a dare una risposta a questa domanda. Ed ecco: l'attenzione e l'accoglienza del figlio dona un'occasione di profonda condivisione, un momento altamente educativo.
Vivere il presente
Oggi viviamo momenti di
incertezza e di preoccupazione per il futuro, di paura, perfino di angoscia.
Come vive un figlio questo tempo sospeso? Come stargli vicino in questa
quotidianità “sempre uguale”? Cosa trasmettergli di questa esperienza tragica
dell’umanità?
I moderni approcci di
psicoterapia e le attuali teorie di meditazione suggeriscono di vivere il
presente della vita, di stare nel “qui e ora” (hic et nunc) delle situazioni come metodo per raggiungere la piena
consapevolezza di sé e una crescita
sempre nuova.
Ma cosa significa vivere
il “qui e ora“ della vita? Come vivere dentro a un
presente così amaro e doloroso?
“Mentre mi sto concedendo
una pausa, leggendo articoli interessanti, un figlio mi chiede aiuto per un
compito scolastico. Con fatica mi stacco dalle mie letture e dalle riflessioni
in cui sono immersa. Lo raggiungo. Mi siedo accanto a lui. Ascolto la
sua richiesta. L’espressione svogliata e la posizione accasciata del suo corpo
mi trasmette un senso di noia e di scoraggiamento, come dicesse: «Perché devo
fare una cosa così faticosa? Chi me lo fa fare? E poi, a cosa mai servirà?».
In
altre circostanze quell'atteggiamento demotivato mi avrebbe molto irritata,
oggi, resto lì, con lui. I suoi dubbi
diventano miei: lo capisco! Penso a un modo per tirarlo su: e mi viene da fare
qualche battuta che lo faccia ridere. Inizio a costruire un testo che lui
continua con entusiasmo, tanto che lo leggerà con orgoglio la sera al papà.
Trascorriamo quasi un’ora insieme. Non sento di aver perso il mio tempo libero,
già molto sacrificato: piuttosto, mi scopro fortunata per quella splendida
occasione di poter stare serenamente con questo mio figlio adolescente. Alla
fine mi rimangono i suoi dubbi autentici, che diventano per me riflessioni
importanti sul senso del fare le cose”.
«La vita non è fatta che
di attimi presenti - affermava Chiara Lubich - e valgono quelli, per chi vuole
operare qualcosa. È il presente che conta, il momento che fugge, che per me,
per te, per noi, deve essere colto al volo e vissuto bene, fino in fondo …» (Ogni momento è un dono, 2001).
Oggi che il tempo si è
fermato e tutti noi ci troviamo “bloccati” in esso, vorremmo sfuggirvi,
rifiutarlo e rimaniamo con l’amara sensazione di perdita dei nostri programmi,
delle nostre aspettative, dei nostri bellissimi desideri. Possiamo invece decidere
di viverlo diversamente, in modo attivo, se riusciamo ad ascoltare e ad usare tutti
i nostri sensi (emozioni, pensieri, parole, gesti) per entrare dentro alle esperienze e ai fatti che ci capitano ogni
giorno.
Questo “esercizio”, di
vivere il presente, ci sarà di aiuto per accettare e attraversare questo oggi,
fino a scoprirne la “profondità” che altrimenti andrebbe perduta. E allora potremo
insegnare ai nostri figli, senza troppe parole, come davvero è possibile vivere
la Vita con sguardo positivo e fiducioso.
Paola Canna pubblicato da Annamaria Gatti
foto da: travel 365
grazie! … mentre ci "concediamo di vivere" il "qui e ora", riusciamo a far arrivare ai ns figli, agli altri , «… senza troppe parole, come davvero è possibile vivere la Vita con sguardo positivo e fiducioso»! Bello. Una sfida. Una possibilità, a portata di mano, ora. senza troppe parole. grazie
RispondiEliminaGrazie Paola per questo dono.
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