Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

sabato 9 marzo 2024

Un'altra favola di Paolina per raccontare la speranza e la bellezza: Paolina primavera

                              

PAOLINA PRIMAVERA

di Annamaria Gatti

Illustrazione di Eleonora Moretti 

Fonte:  Città Nuova Marzo 2022

dedicata a Sofia

Paolina era stata in letargo nella sua tana e ora si stava svegliando.

“Oh, che dormita. Chissà cosa farà ora Sandro…” stava pensando, proprio mentre la voce dell’orsetto l’aveva invitata.

“Paolina esci, ho una fame! Facciamo colazione?”

L’orsacchiotta aveva afferrato l’inseparabile peluche orsobimbo e si era precipitata fuori.

Si era stropicciata gli occhi perché il sole era già alto e splendente.

“Cavolo! Orsobimbo, guarda com’è diventato magro Sandro e il bosco non è più rosso e giallo come nel mio bel disegno! Ci sono foglioline nuove sui rami dei larici e l’abete ha gli aghi verde chiaro!”

“Il bosco è diverso, ma cosa è accaduto?” aveva chiesto Sandro.  

“Ops! Sono inciampata in una zolla fiorita… Sono primule. E ohi,  stavo per schiacciare una bellissima farfalla gialla! ”

“Queste sono margheritine, ma chi ce le ha messe? E le formiche hanno ripreso a fare lunghe file per procurarsi qualche seme” aveva aggiunto Sandro stupito.

“Dobbiamo scoprire chi ha fatto queste bellissime cose.” Paolina era decisa e voleva capire. Intanto si stiracchiava e pensava alla colazione: il pancino suo e di Sandro brontolavano. Solo orsobimbo era pacifico come sempre, chissà perché.

Fu allora che un fringuello sfiorò Paolina con un frullio d’ali: “Paolina, ben svegliata! PISTAAAAAA, devo preparare il nido per i miei piccolini.”

“Oh bella, ma che succede?” Ma l’uccellino era già volato via.

“Non vedi orsetta? E’ arrivata la primavera!” aveva spiegato una capinera di passaggio.

“Prima-cosa?!”era sbottato Sandro.

“P - R - I - M -A- V -E -R -A, Sandro. Quella cosa che c’è più luce e calore e…”

“…E scoiattolo Rossino si risveglia e ricomincia ad arrampicarsi e a borbottare?”

“Ecco proprio così, ma non so chi combina tutto questo. Vieni, facciamo colazione da nonno Gianni così chiediamo a lui.”

Si incamminarono verso la dimora di nonno Gianni e quando furono lì, finalmente il mistero fu…quasi svelato.  

“Cari orsacchiotti, cara nipotina, è l’amore il responsabile di tutta la primavera. La natura obbedisce all’amore che l’aiuta a mettere nuovi frutti, foglie e nuove creature. Non è meraviglioso?”

Aveva un sguardo birichino e dolce il nonno, da dietro le lenti degli occhiali posati sul suo nasone di vecchio orso. Quante cose sanno i nonni!

Paolina e Sandro restarono a bocca aperta increduli. Poi orsobimbo partì alla ricerca dell’amore per ringraziarlo di quella bellezza.

Pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it



 



martedì 5 marzo 2024

Un libro da leggere con papà nel giorno della sua festa: l'incipit di Papà Nuvola

                                                                      

Due papà che salvano i loro bambini, in paesi lontani fra loro, ma vivendo gli stessi sentimenti e gli stessi desideri: essere amati.

                                             David e Mia 

da Papà Nuvola & Papà Mare
di Annamaria Gatti - illustrazioni di Elisabetta Basili 
editore Le Brumaie

PAPA’ NUVOLA

C’erano  una volta una bambina e un bambino che abitavano in Alaska, nell’isola di Douglas, circondata dalla taiga.


Un pomeriggio erano partiti in cerca di avventura. 

“Siamo arrivati” sospira Mia, la sorella. “Siamo bravi esploratori” conferma sollevato David, il fratellino.

La foresta boreale ascolta bisbigliando i rumori nascosti ed anche il respiro dei loro cuori-bambini.

Toppete toppete saltella la lepre delle nevi.

Fshhh, sfiora appena l’erba umida la volpe rossa a due passi.

Tump tump  …David si nasconde dietro a Mia, 

quando l’ alce maestoso attraversa il sentiero poco lontano da loro. 

Shhhh ciof! Li spaventa il  salmone  che risale il fiume lì vicino.


Mia e David fanno un salto, sono stati intraprendenti, ma… il tempo è volato.

E adesso la taiga comincia a far paura!

Trik trikkkkk! E un’aquila stride  in alto fra le nuvole, dove il loro papà sta pilotando l’idrovolante della sera,  immerso nelle luci incantevoli dell’aurora boreale.

https://www.lebrumaie.it/index.php?route=product/product&product_id=221


Pubblicato da Annamaria Gatti

Illustrazioni di Elisabetta Basili

Foto da dreamstime.com

giovedì 29 febbraio 2024

"Rughe storia di un nonno" Un tenero David Grossman per i bambini e per tutti.

 



Il distinto signore di cui propongo una riflessione oggi è Gianluigi Coltri, lettore e molto altro, che così si definisce "...lettore ossessivo compulsivo bulimico e onnivoro. Da lettore accanito però mi piace condividere quello che scopro e incontro. Curo "Orecchie e segnalibri", una rubrica su una web radio (Radio Music Free), scrivo e organizzo con amici incontri culturali e presentazioni (Villeggendo)." Aggiungo io:  è un nonno, che non è cosa secondaria nella vita. 

Il signor Coltri raggiunge con una mail quasi quotidiana molti lettori incalliti e perciò quasi sempre felici e altri soggetti, che con i libri hanno a che fare parecchio. Una delle sue ultime mail hanno risvegliato in me il desiderio di condividere con voi la realtà poetica e così vera, descritta dal celebre scrittore David Grossman nel libro "Rughe". Una occasione per conoscerlo meglio nelle produzioni per ragazzi, o meglio forse anche per tutti gli adulti che conservano un sano cuore bambino. Inoltre, in questi tempi burrascosi, Grossman, ha molto da dire, visto il suo impegno in favore del dialogo fra ebrei, arabi e musulmani. 

David Grossman                  foto Mokeda

"«Nonno, che cos’hai in faccia?»

«In faccia?» domanda nonno Adam, sorpreso. «Niente. Gli occhiali.»

«Hai le rughe» dice Tom.

«Ah, be’, le mie rughe…» mormora il nonno «le conosci già, Tom.

«Però non mi hai detto come ti sono venute.»

«Come mi sono venute?»

Il nonno scoppia a ridere. «Non mi hanno mai fatto una domanda del genere…»

da: David Grossman, “Rughe - storia di un nonno”, Mondadori, 2021, 

illustrazioni Ninamasina, trad. Alessandra Shomroni

Seconda puntata su David Grossman e i suoi libri scritti per i lettori più piccoli. “Rughe” è del 2021 e forse più che ai piccoli è dedicato ai nonni, in fondo il sottotitolo tira in ballo direttamente la controparte di Tom. Come ne “L’abbraccio” era Ben a tirare direttamente in ballo la sua mamma.

Tornano verso casa, dopo l’asilo, se la raccontano, e si fermano poi al bar a prendere qualcosa: chi da nonno o nonna non ha vissuto o vive questa situazione, uno di quei momenti che possono essere speciali (no: sono speciali e basta). Uno dei ricordi più antichi che ho è proprio una passeggiata con mia nonna Adele, ai confini del paese dove abito, quando ancora non c’erano case e i fossi a primavera avevano l’acqua trasparente e i prati i fiori.

Tom si sofferma sulle rughe del nonno, gli chiede se gli fanno male, un po’ mette in difficoltà l’anziano, un po’ lo fa divertire, per poi trovare la conclusione di tutto in un disegno. A modo suo, a modo di Tom, come fanno tutti i bambini.

Ecco, il bello di Grossman è, come ho già scritto per “L’abbraccio”, la grandissima capacità di cogliere e di trasferire nel testo, con semplicità e chiarezza, gli aspetti più veri e profondi dell’esistenza. Potrebbero anche non esserci le illustrazioni nel libro, già le parole dicono tutto. Ma così lo rendono speciale, uno di quei libri da leggere ben comodi in poltrona, o aspettando che arrivi il sonno. Ovviamente, sempre tra nonni e nipoti."

pubblica Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

giovedì 22 febbraio 2024

Più lento, più profondo, più soave: 30 anni fa anche Langer invitava a un cambiamento di civiltà.

Illustrazione di Mauro Biani.

Che senso ha oggi questo invito che Langer lanciava 30 anni fa? 
Così attuale
 per chi si chiede 
come attrezzare i nostri giovani 
alla vita, alla pace. 
Sostituire ad una vita in cui essere 
più veloce, più alto, più forte.
un'educazione e una condivisione ad essere 
più lento, più profondo, più soave
Un programma ancora oggi, un'immane sfida.

Qui la registrazione e il commento da @laltramontagna:

"Sapete – diceva Alexander Langer al convegno giovanile di Assisi nel 1994, trent’anni fa – qual era il motto che il barone de Coubertin ha riattivato per le moderne Olimpiadi, prendendolo dall’antichità? È il motto del Citius, cioè più veloce, Altius, più alto, e Fortius, più forte e possente. Citius, Altius, Fortius era un motto giocoso di per sé, un motto per le Olimpiadi che erano certo competitive, ma che erano in qualche modo un gioco. Oggi queste tre parole potrebbero essere assunte bene come la quintessenza della nostra civiltà e della competizione della nostra civiltà: sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti. Questo è un po’ il messaggio cardine che oggi ci viene dato”. 

“Io vi propongo – prosegue Langer – al contrario il Lentius, Profundius e Soavius. Più lenti invece che più veloci, più in profondità invece che più in alto, e più dolcemente o più soavemente invece che con più forza, con più energia, con più muscoli. E credo che da questo punto di vista ci sia oggi una domanda di un cambiamento di civiltà: probabilmente con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo”. 

Nel suo discorso Langer parte proprio dalle Olimpiadi, e l’esempio – da lui utilizzato in termini metaforici – non potrebbe essere oggi più attuale. I Giochi olimpici e, nello specifico la pista da bob di Cortina, si fanno emblema, massimo simbolo, di quella società della competizione che Langer invitava a ripensare.

E purtroppo non si parla della sana competizione sportiva, ma di una competizione politico-economica che tende a massimizzare i profitti per pochi a discapito dei benefici collettivi. Per come si stanno mettendo le cose, probabilmente anche la vicenda della pista da bob segnerà una sconfitta per chi, con civiltà e preparazione, ha cercato di indicare a più riprese la via del buonsenso.

Tuttavia, se gli organizzatori sentono profumo di vittoria, non si rendono conto di averla ottenuta con i muscoli, ma allo stesso tempo con il fiato corto.

Pubblicato da Annamaria Gatti

giovedì 8 febbraio 2024

Voglia di scuola per genitori: webinar da riascoltare anche a corso concluso



nel cammino volgiamo sempre lo sguardo alla luce che ci guida

Sempre più genitori sperimentano la necessità di aggiornarsi, informarsi, essere accompagnati a conoscere il proprio ruolo e le proprie possibilità di vivere con serenità il "mestiere" di genitore.

Ecco un'altra occasione per accedere ad una formazione autorevole e aperta ad altre possibilità di approfondimento.

Da cittanuova.it, rivista on line del 5 febbraio segnalo: 

I ruoli educativi per l’accompagnamento” sarà il focus del prossimo webinar organizzato da Città Nuova dal titolo “Un villaggio che educa. Pianeta adolescenza”.

Quindi occhi e orecchie puntati su mamme, papà e tutte le varie figure di riferimento che influenzano ed educano i nostri ragazzi. Consigli ed esempi utili per tenere il più possibile saldo il timone durante la “tempesta” dell’adolescenza.

Di seguito le date del corso, gli argomenti, le informazioni per iscriversi.

UN VILLAGGIO CHE EDUCA. Pianeta adolescenza

Con Ezio Aceti, psicologo dell’età evolutiva

Tra febbraio e marzo 2024, il giovedì, ore 18,30-20 (28 euro)

1 febbraio: La conquista della libertà: quale percorso educativo per arrivare ad essere giovani liberi pronti per amare

8 febbraio: Ruoli educativi per l’accompagnamento: il padre, la madre e le varie figure di riferimento

29 febbraioMedia, social e tutto ciò che ruota intorno: quale strada per educare?

 7 marzoQuale fede? Come parlare di Dio e dell’amore ai fratelli

Per abbonarsi è necessario cliccare qui, e procedere per l’acquisto come per un normale abbonamento. 

Tutti gli abbonati alla formazione agile riceveranno via email le istruzioni per accedere al percorso formativo scelto e avranno accesso in via riservata a tutta la documentazione relativa. 

Ci si può iscrivere al corso in qualsiasi momento ed anche a corso concluso, dal momento che il materiale è scaricabile anche per chi si abbona successivamente

Ricordiamo che è possibile sottoscrivere un abbonamento anche per i corsi svolti lo scorso anno, di cui è possibile scaricare le registrazioni e la documentazione. 

Per info si può scrivere a rete@cittanuova.it 

o contattare via whatsapp il numero di cellulare 342.6266594.


pubblica Annamaria Gatti

foto di W.G.

 

sabato 27 gennaio 2024

La fiducia nei bambini che salva in un giornalino per loro e per i genitori


foto di A.G.
Città Nuova pubblica a firma di Sara Fornaro un aggiornamento molto interessante e ci riconduce a BIG, riuscito giornalino per bambine e bambini in gamba, premiato e ricco di proposte.

Questo blog ha più volte proposto e rilanciato come l'autostima e la resilienza passino attraverso uno stile impostato su fiducia e warm cognition.  Non perdere il faro di riferimento aiuta i genitori ad orientarsi in questo viaggio emozionante, bellissimo e spesso  impervio.

Anche questo giornalino è un contributo di qualità ed apre a molte possibilità di restare "collegati". Insieme si può!


"La fiducia è uno degli elementi necessari per sviluppare una sana autostima e prendere decisioni efficaci. Ne parliamo nel giornalino Big Bambini in gamba di febbraio.

La fiducia è essenziale per una crescita personale completa, per costruire la propria autostima e per stringere relazioni vere, solide e positive. È uno degli elementi delle soft skills, le cosiddette competenze per la vita, in particolare è importante nel processo cognitivo che porta a prendere decisioni efficaci.

C’è la fiducia che viene data a ciascuno di noi da chi ci sta intorno, a partire dalla nascita: alimenta la nostra autostima, ci aiuta a crescere sereni, ci fa sentire la vicinanza e l’affetto di chi ci circonda. C’è poi la fiducia che noi riponiamo negli altri: un sentimento talvolta malriposto, che può vederci traditi e delusi quando la persona in cui avevamo creduto ci volta le spalle o divulga i nostri segreti.

Della fiducia si parla nei numeri di febbraio e di marzo del giornalino Big bambini in gamba di Città Nuova. Nel numero 2 del 2024, in particolare, ci si sofferma sull’importanza di sentire la fiducia degli altri, come succede a Pino, un amico un po’ distratto della Big band, che farà trascorrere al cagnolino Woff una giornata indimenticabile, proprio grazie ai pasticci che combinerà.

Nel racconto seguiamo con il fiato sospeso il percorso di Lele, un pastorello che deve raggiungere da solo, per la prima volta, il rifugio delle pecore in montagna. Ha paura, ma la fiducia del padre gli dà forza e sicurezza. Nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale delle donne nella scienza, nella curiosità si parla di alcune delle scoperte al femminile in campo spaziale.

Ma a febbraio c’è anche Carnevale! Nella ricetta, allora, viene proposto il “riso mascherato“, mentre il bruco dà le indicazioni per realizzare un simpatico cappello da giullare. Ma chi era questo personaggio in passato? Lo scopriamo anche nell’arte, con due quadri di Valerij Ivanovič Jakobi e Georges Clairin.

E ancora, spazio alle storie vere: nel fumetto che parla della fiducia data dai giocatori di una squadra di calcio al loro capitano e del grande scrittore Daniel Pennac. Da piccolo, a causa delle dislessia, era preso in giro dai familiari e dai compagni di scuola. Grazie ad un insegnante che gli diede fiducia, riuscì a esprimere le sue capacità e a diventare l’attuale grande scrittore di fama internazionale.

Ma i contenuti del giornalino Big non finiscono qui: per scoprirli tutti, abbonatevi subito nella pagina della rivista, nella sezione abbonamenti. Si può anche eseguire un versamento sul CCP n. 34452003 intestato a Città Nuova o fare un bonifico bancario intestato a P.A.M.O.M. – CITTÀ NUOVA, VIA PIEVE TORINA, 55 – 00156 ROMA BANCO BPM IBAN IT28D0503421900000000009185, specificando sempre nella causale: abb. a Big e inserendo i propri dati postali.

All’interno del giornalino Big Bambini in gamba c’è anche l’inserto educatori. Realizzato con il contributo della Fondazione Vincenzo Casillo, contiene approfondimenti dello psicologo Mario Iasevoli, di Patrizia Bertoncello, insegnante e formatrice, dello psicologo Ezio Aceti e di Marina Zornada, dell’associazione Famiglie Nuove del Friuli Venezia Giulia: approfondimenti utili per genitori, insegnanti, catechisti ed educatori.

https://www.cittanuova.it/impariamo-a-fidarci-dei-bambini/?ms=003&se=010 

pubblicato da Annamaria Gatti

mercoledì 17 gennaio 2024

Ebo elefantino trombettiere, favola sugli errori e sull'autostima




favola  di Annamaria Gatti     illustrazione di Eleonora Moretti
fonte:  Città Nuova,  aprile 2020, Città nuova Editrice,  Roma

Non è rimproverando che si superano gli errori, 
ma creando alleanze, provare per credere.
Sarà per questo che ai bambini 
piace sempre molto questa favola.
In tutti noi c'è un po' di Ebo... ETCIUUUU'

EBO ELEFANTINO TROMBETTIERE

La mattina era molto calda nella savana e gli elefanti musicisti,  in fila per la prova generale del concerto, si tenevano freschi sventolando le orecchie.

“Uffa, vado arrosto, mamma!” brontolava EBO l’elefantino. 
“Stai attento al Maestro, invece di lamentarti” lo aveva apostrofato mamma elefante.

Il Maestro della grande orchestra iniziava a concertare. Non che  EBO fosse un piagnucolone, il fatto era che non gli riusciva mica tanto bene la sonata in do maggiore barrito. La sua proboscide, che usava come trombetta, faceva le bizze.

“Preferivo  segnare  il ritmo con il tronco!” 
Insomma, suonare soffiando nella proboscide, non era poi tanto facile!

Ecco, il Maestro aveva dato il "la" e la prova generale del concerto era iniziata. EBO doveva stare attento e lanciare i suoi strombettamenti nasali  al tempo giusto. Però…

“EEEETCIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU’”

Lo sternuto era risuonato  proprio stonato nella savana. Come una tromba rotta. Che figura!

Ed ora EBO aspettava la reazione del maestro e pensava: “Ora mi sgriderà e mi caccerà dall’orchestra”.

EBO tirò su la proboscide di colpo e SBAAAAM!  si trovò faccia a faccia con il Maestro.
EBO stava per farsi addosso anche la pipì, per la sorpresa,  ma presto si accorse che  i piccoli occhi  del grande pachiderma non erano preoccupati. E forse sorrideva anche. 

Il direttore lo stava fissando intensamente, che vuol dire con molto interesse.
Poi con la proboscide da gran maestro gli diede un buffetto di simpatia e incoraggiamento sulla schiena.
“EBO, ti chiami EBO vero?”
“Sissignore…”
“Ebbene, capita a tutti di fare un clamoroso errore, anche ai più bravi, ma NON TEMERE io ti aiuterò. Devi solo guardarmi sempre e vedrai… insieme faremo il più bel concerto della savana. Ti pare?”
“Mmmm …mi pare signore” balbettò  EBO allegramente.

EBO riprese a soffiare benissimo nella sua trombetta naturale  e da quel giorno segnò  il tempo anche con il codino, mentre il Maestro pensava: quell’elefantino diventerà un direttore d’orchestra,  di questo passo!

pubblicato da Annamaria Gatti