Da una interessante riflessione dello psicologo Luca Mazzucchelli, psicoterapeuta, giornalista pubblicista.
"La statua della libertà a New york è un simbolo. Sotto i suoi piedi ci sono le catene della schiavitù. Con una mano sostiene le tavole che portano la data della Dichiarazione d’Indipendenza e con l’altra la fiaccola accesa, simbolo di libertà e giustizia.
Questo monumento ha accolto innumerevoli persone con una promessa: entrate nel paese della libertà. Qui sarete liberi di scegliere, liberi di vincere, liberi di perdere. Qui troverete la libertà di scelta. Parola della Signora Libertà.
Tuttavia, il famoso psicologo austriaco Viktor Frankl, sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, durante una visita alla Statua della Libertà, propose di erigere, sulla costa opposta degli Stati Uniti, a San Francisco, un monumento a esso complementare: la Statua della Responsabilità.
L’idea di Frankl era di completare il concetto di libertà con quello della responsabilità.
Se la Statua della Libertà invita a entrare nel paese della libertà, dove ogni individuo ha il diritto di fare le proprie scelte, la proposta di Frankl inserisce un fondamentale punto di attenzione, troppo stesso dimenticato: con la libertà viene anche la responsabilità delle scelte fatte.
Il lato dimenticato della libertà è la responsabilità.
Ed ecco, allora, nell’immaginario di Frankl, proprio accanto al Golden Gate Bridge, svettare la Statua della Responsabilità.
In una mano tiene un’aquila, simbolo dell’irrefrenabile desiderio americano di libertà.
Ma nell’altra mano tiene un bambino, che simboleggia la nostra responsabilità nei confronti della generazione successiva."
Pubblicato da Annamaria Gatti
foto da Esquire