Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

mercoledì 30 novembre 2011

internet e company

Ci scrivono:
"SONO UN PAPA' DUBBIOSO IN MERITO ALL'UTILIZZO DI INTERNET DA PARTE DEI MIEI FIGLI DI 11 E 9 ANNI. VORREI CHE LO UTILIZZASSERO IN SICUREZZA, ORMAI L'ACCESSO A SITI PERICOLOSI E' ALL'ORDINE DEL GIORNO E DEVO TUTELARLI, SENZA IMPEDIRE CHE POSSANO USARE BENE LO STRUMENTO.
AVETE ESPERIENZE POSITIVE IN MERITO?"
LUCIANO

Giriamo agli amici del blog...

Pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
foto da: historyking.it

sabato 26 novembre 2011

Babbo Natale è il nonno di Gesù Bambino?


I bambini sono precisi nelle domande, io un po' meno sicura nelle risposte:
"Ma perchè incomincia l'Avvento?"

"Perchè gli uomini e le donne e i bambini si preparano all'arrivo di Gesù".

"Come quando viene a trovarmi Leonardo? O come aspettiamo che "nasce" Lucia?" "Beh, pressapoco così".
"Allora prepariamo il Presepe per quello, vero?"

"Bravo, proprio per quello".

"Allora cosa vuol dire che mangio un cioccolatino ogni giorno che apro una finestrella e trovo babbo natale dietro? Che c'entra con Gesù, il babbo natale?"

"Beh...!?!?"

"Ma chi sarà babbo natale, così vecchio?"
"......."
"Ah, ho capito, babbo natale deve essere il nonno di Gesù Bambino! O no?"

"No, non credo, però ' sto babbo natale non ci sta proprio..."
"Mah! Guarda non ti preoccupare noi due sappiamo che non ci sta , ma non dire niente agli altri, loro credono che babbo natale "porta" i regali... Io invece so che a Natale viene Gesù Bambino, quello sì!"


pubblicato da Annamaria
illustrazione da ffz.leonardo.it

giovedì 24 novembre 2011

Dislessico?


Siamo un po' perplessi. Nostro figlio frequenta la seconda classe e ci sono alcuni problemi perchè non legge bene. Si rifiuta di farlo, fugge l'impegno e sembra preferire tutt'altro
all' impegno. Ci sembra strano perchè è sempre stato un bambino sveglio e interessato a tutto. Ma dallo scorso anno, all'inizio degli impegni scolastici, la delusione alberga nel suo e nel nostro cuore. Anche quando scrive, gli errori non si contano. Abbiamo sentito parlare di dislessia. Potrebbe essere dislessico? Come accertarlo? Cosa fare? Non vorremmo spaventarlo, ma ora non ci sentiamo più sicuri quando ci dicono le maestre che "potrebbe fare, ma non si impegna abbastanza e si stanca subito".
Nostro figlio non è mai stato indolente.
LM

Un dubbio legittimo: avrà un disturbo di apprendimento?
Il nostro bambino scrive male e legge peggio e malvolentieri, dà segni di interesse per gli apprendimenti, ma poi si stanca: questa stanchezza potrebbe essere scambiata per mancanza di volontà e invece potrebbe essere proprio dovuta a funzionamenti complessi, che necessitano di essere conosciuti e valutati per permettere un corretto approccio al problema.
Esistono indicazioni abbastanza precise che inducono genitori e insegnanti a pensare alla necessità di una valutazione specialistica, che si può richiedere presso le ULSS/ASL del Servizio Nazionale, o a strutture accreditate, attualmente le uniche autorizzate a rilasciare una diagnosi che permette di accedere alle prassi di aiuto previste dalla legge 170.
Ma cosa sono i DSA e come si manifestano?

"Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base

dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia

(lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo)."

Ma come nascono i DSA, quale è la loro eziologia?

"Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo

stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili

attraverso interventi mirati.

Come viene trattata la difficoltà?

"Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può

raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto

irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti

a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo."

Questa è la chiave di lettura del problema. Ed è una chiave che dà serenità, anche se spesso il cammino verso la normalità può essere complesso.

Nel nostro caso è meglio approfondire con le insegnanti la cosa, alla luce degli ultimi aggiornamenti della legge 170 del 2010 e poi delle Linee Guida del luglio 2011.di cui ho riportato le note virgolettate in questa risposta.

"Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo

studio previsto dalla Legge 170 si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli

strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione."

Un aspetto importante è il superamento della barriera psicologica: lo studente, l'alunno con DSA va sostenuto perchè viva serenamente il suo superabile disturbo, perchè venga reso abile ed efficace nell'utilizzare gli strumenti compensativi e le strategie previste, che fra l'altro fanno bene a tutti! Se vi sarà consapevolezza e un approccio sereno da parte della famiglia e degli insegnanti, la difficoltà è già in parte superata. Certamente occorre molto senso di responsabilità e aggiornamento.

Per questo lascio anche l'indirizzo utile dell' associazione dislessia: www.aiditalia.org/

Ma questo è solo un primo approccio a un tema molto ampio e che merita approfondimenti efficaci.






pubblicato da Annamaria Gatti
ill. da www.mondoerre.it

domenica 20 novembre 2011

SE


SE NON FACCIAMO CONCERTO,
SE NON SIAMO UN'ORCHESTRA BEN AFFIATATA
DOVE CIASCUNO SA CHE DEVE FARE LA PROPRIA PARTE
CON PASSIONE E ONESTA' E COMPETENZA,
SE...
...NON CREIAMO UN'ARMONIA,
ALLORA LA FAMIGLIA , SOPRATTUTTO,
LA CLASSE, IL GRUPPO DI LAVORO,
IL TEAM SBIADISCONO,
TUTTI GLI SFORZI SONO INUTILI
E IL COSTO UMANO E SOCIALE IMMENSO...

SE FACCIAMO CONCERTO,
SE SIAMO UN'ORCHESTRA BEN AFFIATATA
DOVE CIASCUNO SA CHE DEVE FARE LA PROPRIA PARTE
CON PASSIONE E ONESTA' E DEDIZIONE,
SE...
... CREIAMO UN'ARMONIA,
ALLORA LA FAMIGLIA , SOPRATTUTTO,
LA CLASSE, IL GRUPPO DI LAVORO,
IL TEAM, S'ILLUMINANO
E GLI SFORZI REALIZZANO
PIAN PIANO TUTTI GLI OBIETTIVI
CIASCUNO DARA' IL MEGLIO DI SE'
CREANDO UN GIORNO MIGLIORE.


pubblicato da Annamaria
foto: Orchestra Teatro Olimpico di Vicenza

lunedì 14 novembre 2011

Mio figlio disabile


di Ezio Aceti
articolo di Maddalena Triggiano Petrillo
Fonte: Città Nuova


La recensione del "Passaparola" appena uscito per Città Nuova


Mio figlio disabile












Con il consueto linguaggio chiaro e immediato
l’autore

ci offre l’opportunità di riflettere su un tema
altamente

significativo della vita sociale, vita quotidiana
di tante famiglie:

l’incontro con la disabilità.
Il libro è uno sforzo d’integrazione di più aspetti:
la ricerca di senso della disabilità, vista con la tenerezza
e il coraggio dei genitori, e la storia evolutiva del pensiero
scientifico sull’handicap, progressivamente più attento
alla ricerca delle risorse nascoste delle persone disabili e
oggi decisamente orientato ad avvicinare le cure sanitarie
alla necessità di inclusione sociale.
Aceti ci invita ad ascoltare in profondità le testimonianze
di vita dei genitori,che “aprono al mistero (dell’handicap) ,
rendendolo meno oscuro”. Lo fanno stimolando nel lettore
una “intelligenza spirituale”, un’attitudine intellettiva
accogliente e scevra di giudizio, che
“si lascia sopraffare dalla vita” …”e,
dopo il disarmo, riprende la sua analisi”.
Il libro è complessivamente utilissimo per aumentare
in chi è fuori dal problema le capacità
di condivisione e partecipazione
Nell’ultimo capitolo viene dato spazio anche
ad un elenco
di associazioni italiane per l’handicap.
Per chi è dentro il problema ,
è una piccola luce che illumina le azioni quotidiane ,
spronando
a non arrendersi e a vederle sotto il riflettore
smisurato dell’amore di Dio.












venerdì 11 novembre 2011

OGGI A SCUOLA ANCORA!


BUONA SCUOLA OGGI A... BAMBINI E RAGAZZI attenti e delusi, pieni di speranza e intimoriti dalle richieste, dubbiosi e felici di stare insieme, quelli per cui la scuola è proprio un peso e quelli che a scuola ci vanno volentieri... GENITORI, trepidi e inquieti, decisi o entusiasti, fiduciosi o arrabbiati, collaborativi o rassegnati... INSEGNANTI forti o deboli, preparati o impotenti, appassionati e generosi, affannati e senza speranze, affaticati e tosti nonostante tutto e tutti! BIDELLI angeli della scuola se vogliono, attenti o distratti, consapevoli o no, del ruolo educativo che anche loro hanno... DIRIGENTI sommersi dalle circolari, consapevoli del loro altissimo ruolo di consulenza, supporto e conduzione, capaci di scegliere per il bene educativo di tutti coloro che sono affidati alla loro dirigenza... in croce spesso e volentieri fra l'incudine e il martello... E TANTI ALTRI, AMMINISTRATORI, REFERENTI DEI SERVIZI TERRITORIALI SCOLASTICI PROVINCIALI E REGIONALI... che anche oggi dovranno operare scelte importanti per il nostro futuro: i ragazzi.

pubblicato da Annamaria
illustr. di Nicoletta Costa

lunedì 7 novembre 2011

La forza dell'infanzia!



Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi:
i bambini già sanno che esistono.
Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.”
G.K. Chesterton.


da: Nati per leggere
pubblicato da Annamaria
Illustr. dal film W. Disney "La spada nella roccia"

sabato 5 novembre 2011

Un pensiero piccolo piccolo.


"Cosa dirai adesso che hai questo bel libro tutto per te?" chiede un adulto al bambino.
"Grazie tantissimo"
Non capita spesso di sentire bambini che ringraziano festosi, con gli occhi lucenti di stupore e d'incanto, perchè hanno fra le loro mani la raccolta delle pagine che hanno appena sentito leggere da qualcuno, capace di rubare pensieri e respiri, per introdurli nel mondo incantato dei personaggi di un racconto!
Forse dovremmo anche noi ripetere più spesso un ringraziamento a tutti quelli che credono sia il caso di continuare a lottare, ogni giorno ancora di più, perchè un bambino continui a sperare e a credere.
Ci piace sentire un grazie sussurrato dai nostri giovanissimi, a coloro che si spendono davvero per qualcosa di vero!
Educhiamo al "ringraziamento" come forma di auto-aiuto.
Forse ne abbiamo bisogno tutti, in questi giorni.


pubblicato da Annamaria
illustrazione di Nicoletta Costa