Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

martedì 31 agosto 2010

PRIMO GIORNO DI SCUOLA SENZA INSEGNANTI!!?


CHI HA RAPITO LE MAESTRE














CHI HA RAPITO LE MAESTRE?

di Annamaria Gatti

fonte Città Nuova

illustrazione di Paola

A Lanzo quella mattina…intendo quel primo giorno di scuola, i bambini avevano tutti il naso rivolto verso il possente edificio, affacciato sulla piazza del mercato: severo, rassicurante? Ciascuno lo rivestiva di luce diversa…

La torre, sede inquietante e misteriosa della biblioteca cittadina, dall’alto della collina osservava solenne e protettiva i suoi piccoli amici, con la voglia di raccontare loro le storie di re e di santi, ma anche di gente assai comune, tenace e coraggiosa, che avevano reso famosa Lanzo…

Vi annoiano le descrizioni? Ma queste quattro notizie piaceranno ai miei piccoli amici di Lanzo!

Le più emozionate comunque allora erano le mamme dei piccoli che, orgogliosi dei loro nuovissimi zainetti e di tutto il loro contenuto, scrutavano con curiosità la gente per scoprire il volto delle nuove maestre.

Ora conoscerai le tue maestre,” ripeteva mamma Paola a Luca di prima classe, che si guardava attorno alla ricerca di quella promessa rassicurante.

La folla dei bambini, dei genitori, dei nonni, delle baby sitter, dei vicini di casa era ferma lì e incombeva sulla cancellata, che si ostinava a restare chiusa.

Perché?

La bidella arrivò trafelata, aprì i cancelli e il preside inquieto, prese autorevolmente la parola.

Cari bambini, cari genitori,” esordì con tono deciso e andando al sodo della questione, “siamo tutti nei pasticci: oggi è il primo giorno di scuola, ma nessun insegnante si è presentato…” Poi, alzando gli occhi al cielo sospirò: “E’ un disastro, anzi è un mistero…”

I piccolini lo guardavano con sospetto e delusione: che scuola era senza le maestre? Alcuni, solo alcuni, fra i grandi esultarono vergognosamente (possiamo capirli…) all’idea delle prolungate vacanze, ma fu solo per un momento, poi qualcuno di quinta lanciò un’idea.

Signor preside, potrebbe lasciarci entrare per risolvere questo mistero?”

Il dirigente li guardò e poiché quelli erano i suoi ragazzi e meritavano fiducia, concluse che sarebbe stato opportuno lasciar risolvere a loro l’enigma…

I bambini si riversarono in palestra, quelli di terza, quarta e quinta presero i più piccoli per mano, per rassicurarli, e spiegarono loro come era fatta una scuola e com’era bello trovarsi lì, in quella scuola ai piedi delle valli, come in una grandissima famiglia…

Nessuno pianse quel giorno a Lanzo Torinese, tutti lasciarono mamma, papà, nonni e nonne, convinti e affascinati anche un po’ dall’avventura.

Cosa sarà accaduto alle maestre?” si chiesero i bambini.

Le ipotesi piovvero come tegole sull’assemblea.

E se qualcuno le avesse rapite?”

No, si sono tutte ammalate, hanno preso un virus specifico.”

Macchè, sono tutte in crociera verso i mari del Sud!”

Già, è probabile, le abbiamo fatte spesso arrabbiare lo scorso anno e così oggi non sono venute…”

E se fossero andate a fare shopping, o dal parrucchiere, o in palestra perché si sono dimenticate di noi?”

Banale! Secondo me le invidiose streghe del Gran Consiglio hanno trasformato le maestre in draghi …”

Gli sguardi inorriditi dei piccoli e quelli perplessi e acuti dei più grandi si incrociarono e poi furono avvolti dal silenzio…

Fu allora che Aleksa timidamente, ma non troppo, provò a rompere la cappa di incertezza:

“…E se avessero voluto tornare bambine? Forse si saranno stancate di dover prendere decisioni, correggere compiti, aiutare bambini difficili, portare pazienza, spiegare 100 volte la stessa cosa…”

Il silenzio diventò di ghiaccio.

E come? Come saranno tornate bambine? E dove? E torneranno qui da noi?”

Forse… io so cosa può essere accaduto” continuò Aleksa “ci hanno fatto tanto amare i libri! Quante favole ci hanno raccontato, quante avventure, gialli e romanzi storici! Ecco dove si sono rifugiate: nei libri!”

Molti erano d’accordo.

La mia maestra è diventata Cenerentola, o forse Biancaneve…”

La mia di sicuro la Trinciabue, o la Tiramisù…”

La mia si è trasformata in Geronimo Stilton, o nel Piccolo Lord!”

Forse la mia maestra ha preferito diventare Alice o Uffabaruffa!”

E se andassimo a riprendercele?”

Siiiii!”

E dove?”

Andiamo alla ricerca in biblioteca!” propose il gruppo degli accaniti lettori “Ciascuno sfoglierà un libro, lo leggerà a voce alta e le maestre protagoniste, sentendo le nostre voci, capiranno e ritorneranno da noi.”

Ma noi di prima classe non sappiamo leggere!” protestò Anna.

Ci sono libri con poche parole e molte figure! Darete il vostro contributo e noi vi aiuteremo!” la rassicurarono i più grandi.

Decine di bambini si tuffarono nella lettura più sfrenata di centinaia di libri. La biblioteca diventò affollatissima. Libri pop-up cartonati, tascabili, illustratissimi, preziosi, interattivi, romanzi classici…gli ultimi best seller vennero stanati dagli scaffali con entusiasmo. Ogni tanto dalla biblioteca si sentivano sospiri e qualche incoraggiamento, tanti OHHH! di meraviglia e poi applausi e URRAH! di esultanza.

Le maestre erano davvero ritornate bambine, alla scoperta dei libri e delle avventure più belle che avevano popolato i loro sogni e quelli dei loro bambini, ma al richiamo delle voci dei bambini-forti-lettori erano ritornate a scuola.

Ma erano cambiate: erano vestite con abiti variopinti, come quelli delle fate e avevano in mano il loro libro tutto d’oro.

Bentornate, gentilissime signore,” annunciò loro il preside, “ora finalmente possiamo incominciare l’anno scolastico… E fingiamo che non sia accaduto nulla!”

Invece era accaduto tutto.

Ciascuna maestra ebbe la sua classe.

Ciascun bambino ebbe la sua maestra… ed era una maestra speciale!


domenica 29 agosto 2010

GIALLO PER L'INIZIO DELLA SCUOLA!
























CARI BAMBINI,

SIAMO ANCORA IN VACANZA,
MA ...UFFABARUFFA,
LA STREGHETTA-FATA DI QUESTO BLOG,
E' PARECCHIO PREOCCUPATA PER VOI...

GIRANO STRANE VOCI NEL MONDO DELLE FATE:
E SE IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA NON CI FOSSERO LE MAESTRE E I MAESTRI?
I PIU' GRANDI POTREBBERO URLARE UN URRA!!!
MA SAREBBE SOLO PER IL PRIMO MOMENTO, POI...
... SOTTO SOTTO, NON SAREBBE PROPRIO UNA BELLA FACCENDA, NON CREDETE?
QUALCUNO DI VOI NE SA QUALCOSA?
SCRIVETECI!
ASPETTIAMO LE VOSTRE IMPRESSIONI O LE VOSTRE ESPERIENZE!!!
CIAO!
ANNAMARIA E MADDALENA


Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
illustrazione di Laura Cortini da "Uffabaruffa come sei buffa" di A. Gatti (1997 Città Nuova Roma)

venerdì 27 agosto 2010

COME SOPRAVVIVERE ALLA PROPRIA FAMIGLIA

Maddalena scrive denunciando la fatica sua e del marito di andare contro corrente in famiglia: "se tutti, o quasi, hanno quella data cosa, dovrò prenderla anche a mia figlia, pena l'esclusione o il timore di non essere all'altezza..."


Ebbene, guarda cosa ho ripescato:

I LOVE MY FAMILY...

E' sulla copertina di un libro, che si presenta con questo titolo accattivante: "Come sopravvivere alla propria famiglia" (2009 Angeli Milano) e dà buone notizie.
Io sono sempre per le buone notizie!
L'autore? Mony Elkaim, uno fra i maggiori esperti al mondo della terapia familiare.
La tesi in sintesi estrema? Eccola: quasi sempre la famiglia ha in sè la capacità di risolvere tensioni e incomprensioni. Il terapeuta va bene, ma non sempre e in tutti i casi.
Possiamo farcela! Non ci scoraggiamo...
Lo zoccolo duro? Eccolo, forse un po' semplicisticamente presentato e mi scuso con l'autore, ma un post deve dare solo un input: la carenza del dialogo, della comunicazione, che manca se i genitori fanno tutto e provvedono a tutto, ma perdono di vista i luoghi e la comunicazione dell'amore, l'unica vera attenzione che i figli colgono.

Ancora: nella stessa pagina di Avvenire (13 agosto) la psicologa Vittoria Sanese sottolinea quanto "i genitori intervengono soltanto in maniera curativa nei confronti dei figli e prendono spesso modelli esterni per i metodi educativi."
Di più, osserva lapidaria: "Oggi il piccolo schermo è diventato il codice paterno, l'autorevolezza , sostituendosi ai genitori", poi ci conferma nella denuncia per cui si levano sempre più voci autorevoli: "I ragazzi sono tutti ADULTIZZATI e si è perso il lento progredire del crescere".

Ecco l'incoraggiamento a Maddalena e company ... a tenere duro, con responsabilità e leggerezza, sapendo che l'equilibrio e la pazienza del tempo vincerà e soprattutto la caparbietà di circondarsi di presenze con cui condividere quelle scelte quotidiane, dalle più semplici, alle più difficili!!!
Con la nostra unica, combattiva, consolante e in divenire perenne...famiglia!
Avete esperienze da condividere? Mandatecele.


Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto: Famiglie Nuove,Movimento dei Focolari

lunedì 23 agosto 2010

CHE TIPO DI EDUCATORE SEI? 6


PERDONARE!


Chi non ha mai fatto l'esperienza del perdono, cioè dell'essere perdonati?
Sono certa che sia stato il momento più "educativo" vissuto, sia che sia stata scusata la classica sottrazione della marmellata, sia il perdono di tradimenti o di comportamenti altamente offensivi.
Un bambino perdonato è un bambino conquistato.
Conquistato alla sfera della fiducia, dell'autostima, della empatia, rafforzato nella correzione di comportamenti inadeguati e nocivi, se il perdono affonda le sue radici nella verità, nella coerenza e nella costanza. E nel dialogo.
E i bambini, che vedono sempre al di là delle cose, sentono quando possono fidarsi.

Chiara Lubich ci ricorda la parabola del figliol prodigo, così "trasversale" nell'esperienza umana, universale, che non è possibile non riferire anche al mondo avvincente dell'educazione dei bambini.
UNO SOLO E’ IL MAESTRO"Gesù mostra nella stupenda parabola del figliol prodigo come è la misericordia del Padre, e quindi anche la sua, verso coloro che ritornano al bene, che si pentono. I genitori devono comportarsi con i figli come Dio si comporta con noi. La misericordia del padre e della madre in una famiglia deve arrivare a saper veramente dimenticare, al "tutto copre" (l Cor. 13,7) della carità di Dio. I reiterati interventi, che ricordano un passato negativo, non sono nella linea di Gesù. Possiamo quindi comprendere perché non siano accettati.

UNO SOLO E’ IL MAESTRO

Gesù usa anche il dialogo, alternando domande e risposte, fa uso di sentenze e, con gli scribi e i farisei, discute. Fra genitori e figli, siano essi piccoli o grandi, il colloquio non deve mai interrompersi; deve essere sempre aperto, sereno, costruttivo come fra amici."

Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto fonte: Città Nuova

venerdì 20 agosto 2010

CHE TIPO DI EDUCATORE SEI 5?



CORREGGERE?

E' aiutarli a saltare l'ostacolo, per continuare il cammino!

Miriam e Pietro, genitori di due bambini di 3 e 5 anni, scrivono di avere dubbi sugli interventi di correzione dei comportamenti inadeguati: servono sempre? scoraggiano il bambino? demotivano? inibiscono?

Uno dei compiti indubbiamente più delicati è proprio la correzione dei bambini. E degli adolescenti. Ma tant'è che imparare a correggere i figli da bambini, prepara buone prassi e il clima educativo più idoneo per le epoche successive...
Che occorra correggere non v'è dubbio.
Ci ricorda Chiara Lubich nel suo ampio intervento "Uno solo è il maestro":
"...Guai se non si corregge! Si sarà responsabili d'una tale omissione! ... E' dovere dei genitori, dunque, la correzione. L'ammonimento dato con pace, con calma, con distacco pesa sulla responsabilità dei figli che se ne ricorderanno."

Chi se non i genitori debbono essere presenti e vivi nel cuore dei figli a loro affidati, uomini e donne di domani? Possiamo delegare ad altre figure educative la correzione? Possiamo farci aiutare a provare i valori in cui la famiglia crede, ma la testimonianza, che passa attraverso la coerenza e il compito di sollevare e indirizzare e svelare è dei genitori, qualsiasi costo abbia, qualsiasi fatica comprenda. Pena la ribellione dei figli diventati grandi, verso i genitori e le loro omissioni: e la storia quotidiana è ricca di aneddoti, spesso dolorosi.
Che sia complesso correggere altrettanto!
Che occorra distinguere tra i vari metodi di correzione è necessario, e bisogna scegliere, ma è anche vero che non esistono ricette preconfezionate e sicure, occorre essere tenaci e giocarsi sul campo dell'autorevolezza, assolutamente indispensabile! Le variabili sono tante e legate non solo all'età dei bambini, al contesto socioculturale, ma anche alla personalità, al temperamento del bambino e alle scelte pedagogiche che supportano il progetto educativo dei genitori.
Quel che è indispensabile è che la correzione sia accompagnata dall'attenzione e dall'amore verso QUEL BAMBINO, che si sente accettato e valorizzato come persona, al di là del comportamento.
La correzione quindi passa attraverso l'ascolto, il dialogo, l'osservazione, la qualità del tempo, il sapere so-stare, la coerenza e la condivisione... per raggiungere autonomia, responsabilità, su cui ci siamo già incontrati in questo blog.
Ci rivediamo sui post precedenti?
E aspettiamo altre vostre testimonianze o segnalazioni!

UNO SOLO E’ IL MAESTRO

Pubblicato da Annamaria

gatti54@yahoo.it

foto di Giovanni




mercoledì 18 agosto 2010

ACCOGLIENZA ADOZIONE 2


STUDIO LEGALE ASSOCIATO

NICOLO' NOSTRO, DA LONTANO: L'INCONTRO

La signora Barbara si racconta, in questa seconda parte ci scrive del primo incontro con il bambino a loro affidato:

STUDIO LEGALE ASSOCIATO

Con questo nostro piccolo contributo speriamo di essere di aiuto anche per quelle coppie (che sappiamo purtroppo essere tante) che di fronte ai tanti problemi che si trovano strada facendo nel percorso dell’adozione, hanno deciso di “mollare”. E’ dura, lo sappiamo, ma e’ anche vero che per avere bisogna dare….. E poi, visti i risultati……

"...C’è un corridoio lungo, tetro, con i muri scrostati e una decina di bambini che corrono. All’improvviso una signora (loro si definiscono tutte dottoresse e sono tutte in camice bianco) li richiama tutti all’ordine e li fa entrare in una stanza. Ne rimane fuori uno solo, piccolo, molto piccolino, biondo con due grandi occhi. Ci guarda spaurito rimanendo vicino a una dottoressa. Tra l’altro mio marito era tutto vestito di nero, il nostro responsabile pure, ed il piccolo che a quanto ci riferiscono non aveva mai visto un uomo si spaventa e comincia ad urlare. Mio marito si inginocchia davanti a Lui, io rimango impietrita e penso “pero’ e’ vero, e’ bruttino! Ma nel contempo comincio a piangere, e dentro di me succede una cosa strana che fatico a descrivere. La sensazione e’ quella che mi scoppino la pancia e lo stomaco, provo un dolore fortissimo che pero’ passa in qualche istante. In quel momento capisco!, e’ mio figlio, e’ nato lì, in quel momento. Lo guardo, lui mi guarda e sempre piangendo mi rivolgo all’interprete che al mio fianco mi abbraccia, e le dico “e’ Bellissimo”. Lei mi risponde “Veramente tanto”. Lui strilla dallo spavento perche’ le signore gli spiegano che noi siamo mamma e papa’. Non si lascia avvicinare da mio marito anche se riesce un po’ a scioglierlo con una palla colorata che gli avevamo portato, la prende ma subito si allontana. Mi avvicino io con un biscotto, lui mi guarda con sospetto poi guarda il biscotto e cerca di prenderlo, io mi avvicino di piu’ glielo do in mano e lo prendo in braccio. E’ la sensazione piu’ bella della mia vita. Sto piangendo anche adesso mentre rivivo quei momenti. Lo tengo in braccio stretto stretto, lo bacio e lui mi lascia fare perche’ e’ distratto dai biscotti che mangia con avidita’. Si avvicina anche mio marito e riesce ad accarezzarlo ma il piccolo non vuol saperne di andare in braccio da lui. L’ora successiva trascorre molto velocemente, la pediatra lo visita (nella panchina del corridoio….) riferendoci che e’ tutto a posto, anche se l’avevamo visto da noi stessi. Il bambino si lascia andare, chiacchera molto (come adesso peraltro, che non sta mai zitto), mio marito lo fa giocare e lui ride e si diverte. Purtroppo ci dicono che il tempo della visita e’ trascorso e dobbiamo andarcene perche’ e’ tardi ed i bambini devono andare a letto. Nel frattempo sono usciti dalla stanza anche gli altri e ci vengono tutti attorno; un piccolino con evidenti problemi fisici si attacca ad una gamba di mio marito sorridendogli. Potendo li avremmo portati a casa tutti...

pubblicato da Annamaria Gatti

foto di Annamaria

domenica 15 agosto 2010

ACCOGLIENZA ADOZIONE 1


STUDIO LEGALE ASSOCIATO

STUDIO LEGALE ASSOCIATO

NICOLO' NOSTRO: LA DECISIONE

La signora Barbara si racconta per condividere sul blog con altri genitori, alcuni momenti tenerissimi e cruciali del cammino dell'adozione. Ci scrive:

Con questo nostro piccolo contributo speriamo di essere di aiuto anche per quelle coppie (che sappiamo purtroppo essere tante) che di fronte ai tanti problemi che si trovano strada facendo nel percorso dell’adozione, hanno deciso di “mollare”. E’ dura, lo sappiamo, ma e’ anche vero che per avere bisogna dare….. E poi, visti i risultati……

"Per raccontare la nostra storia, ho pero’ bisogno di andare un po’ indietro nel tempo...

...Un giorno (eravamo gia’ nel 2003) accadde dentro di me qualcosa che non so descrivere, mi stavo sottoponendo all’ennesima fecondazione, ero in ufficio e, lavorando in uno studio legale, mi collegai al sito del Tribunale dei Minori di Venezia, e cercai tutto cio’ che riguardava le adozioni.

Alla sera tornai a casa con il ricorso preparato in tutte le sue parti. Senza anticipare nulla lo sottoposi a mio marito dicendogli di leggere una cosa interessante…. che avevo trovato. Lui perplesso guardo’ il foglio dopodiche’ guardo’ me e con le lacrime mi disse: “Sei sicura?”.Lo abbracciai piangendo e gli dissi che mai in vita mia ero stata così sicura di qualcosa.

Inizio’ così la straordinaria, devastante, avventurosa strada che ci porto’ a NICOLO’.

Tutto l’iter non ebbe alcun intoppo ne’ con i servizi sociali con cui facemmo il cammino, ne’ con il Giudice del Tribunale dei Minori; in quattro mesi ottenemmo l’idoneita’. Comincio’ poi la ricerca dell’Associazione. In quei mesi ne valutammo parecchie, ci recammo agli incontri, ci trovammo a contatto con un’infinita’ di coppie che desideravano un figlio, alcune anche in maniera maniacale, avemmo colloqui con i responsabili, ma alla fine decidemmo l’associazione che faceva per noi...

Affidammo l’incarico nell’ottobre 2004... Ci anticiparono subito che la lista d’attesa era “piena” e avremmo dovuto attendere almeno un anno per la predisposizione dei documenti da inviare nel paese dell'est prescelto. Da parte nostra non ci fu alcun problema, desideravamo t antissimo avere un figlio da amare, ritenevamo di avere molto da dare, ma non avevamo quella necessita’ morbosa di tutto e subito. La nostra coppia in quel periodo si rinforzo’ tantissimo, vivevamo l’attesa con gioia ed ogni volta che vedevamo dei bambini discutevamo sempre sul fatto di come sarebbe stato il nostro. Finalmente nel settembre 2005 l’Associazione ci chiamo’ perche’ era arrivato il nostro turno. Quante corse per ottenere i documenti necessari da spedire, che sono tanti e con le richieste piu’ imprevedibili e soprattutto, dopo la lunga attesa, sono richiesti oggi per ieri!!!! Ci riuscimmo, dopo mille corse tra Venezia, Vicenza e non so dove...Adesso bastava solo aspettare che la “gravidanza” avesse un esito positivo. Il 7 febbraio 2006 ricevetti una telefonata dall’Associazionee ritenendo che chiedessero ulteriori documenti, risposi in tutta allegria. La signorina al telefono mi disse subito “C’e’ l’abbinamento , la settimana prossima partite”. Mi sentii svenire, ero in ufficio, da sola, mio marito era ad un convegno e non potevo parlare con nessuno, mi misi a sedere e chiesi conferma di aver capito bene. Piangevo di gioia, la signorina sorrideva e confermava il tutto. Ero al settimo cielo, saremmo diventati genitori, adesso veniva il compito piu’ difficile, imparare a farlo….

Quando riuscii a parlare con mio marito gli dissi solamente “Stai per diventare papa’”. Lo sentii piangere e non ci fu bisogno di aggiungere altro. La valigia venne preparata in un attimo, i passaporti pure..."

Li aspettavano parecchie peripezie... ma il desiderio di dare affetto e accoglienza ad un bambino, altro da sè e atteso era più forte di qualsiasi sacrificio.


Pubblicato da Annamaria Gatti

foto di Annamaria

mercoledì 11 agosto 2010

I BAMBINI VEDONO PIU' IN LA'



CIELO A SOQQUADRO!!!

di Annamaria Gatti

fonte: Città Nuova

Illustrazione di Eleonora Moretti

Il Sole chiamò preoccupato le Stelle e la Luna: qualcuno sulla Terra aveva riprovato un esperimento pericoloso: cambiare il Cielo! E che diamine, non c'erano sulla Terra già tante cosette da migliorare, proprio il Cielo era da mettere a soqquadro? Chissà cosa dovevano aspettarsi da quelle paginette fitte e illustrate che alcuni bambini, l'ultimo giorno di scuola, avevano mandato lassù, appese a tanti palloncini colorati: il folto gruppo di bambini della 4^D argomentava e si inventava la possibilità di cambiare quello che dai tempi dei tempi era così, o quasi!

Il Cielo, secondo la ragazzetta ricciolina, avrebbe dovuto avere Stelle multicolori, per ogni bambino che abita la famiglia degli uomini: gialle, scurette, bionde e nerissime...

Il ragazzo in ultimo banco chiedeva che le stelle cadenti imprimano a fuoco le lettere della PACE nel Cielo, perchè gli uomini la scelgano nella vita di tutti i giorni! E di pace che piove dal Cielo come pioggia benedetta avevano scritto molte testoline, perchè i bambini sanno capire quale è la strada da seguire.

Le Stelle erano onorate di dipingere i paesi del mondo nella volta celeste, come sospirava il ragazzo bengalese, perchè ciascun bambino ritrovi la sua casa, lasciata per migrare lontano con la famiglia!

Un Cielo per amico era il desiderio tenerissimo della bambina che voleva parlare con lui, per non sentirsi sola. Stelle, Sole e Luna sorrisero e fecero piovere lacrime di Cielo sulla Terra. Anche loro ce l'avevano un cuore! Ma... note musicali vivacissime arrivavano fin lassù. Chi stava cantando e ballando quel musical scatenato? Tutti si misero in fila per vedere laggiù i loro piccoli attori di quarta.

Le punte delle Stelle cominciarono a vibrare dondolando con Pianeti e Arcobaleni. Il Sole invitò la Luna al ballo con movenze eleganti e regali: sembravano proprio il re e la regina del Cielo. Ma questo lo aveva desiderato proprio una delle bambine di 4^D!



lunedì 9 agosto 2010

SENTIRSI ACCOLTI E PROTETTI




E' con gratitudine che condivido in post questo commento!
Emanuela Boron Insegnante AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) ha detto...

Cara Annamaria,concordo con la nonna!
Quando più di nove anni fa sono diventata mamma per la prima volta e mi sono ritrovata davanti il mio bel fagottone (4,5kg di pupo) ho cominciato subito a coccolarmelo, baciarmelo, tenermelo vicino a tutte le ore del giorno e della notte seguendo il mio istinto di mamma e, a quel tempo, andando contro a chi mi diceva: "Mettilo giù che così lo vizi!".
Subito ho deciso di iscrivermi ad un corso sul massaggio infantile dove con dolcezza, sicurezza e tanto amore si insegnava alle mamme l'arte di coccolare il bambino. Che esperienza! Talmente bella che dopo pochi mesi anch'io sono diventata insegnante AIMI(Ass.Italiana Massaggio Infantile).
La cosa più bella che ho vissuto durante la mia formazione è stato vivere il contatto sulla mia pelle, capire cosa significa essere toccati, coccolati con rispetto e amorevolezza!
Ed è proprio questo che il bmbino vuole:
CONTATTO e AMORE!
Quando le mamme mi chiedono se il massaggio serve, a cosa serve ...io ripeto sempre: nove mesi in pancia, al calduccio, massaggiato costantemente dal liquido in cui e immerso, cullato dolcemente ad ogni respiro della mamma, mai lasciato solo e improvvisamente tutto questo non c'è più! Di cosa ha bisogno il cucciolo d'uomo per poter sopravvivere in questo mondo?? Coccole, coccole, coccole! Sentirsi amato e protetto...perchè anche questo è nutrimento!

Annamaria cara voglio lasciarti con questo scritto che mi porto nel cuore e che dedico a tutte le mamme e papà che ti leggono:

“Se tu mi tocchi con dolcezza e tenerezza,
se tu mi guardi e mi sorridi,
se qualche volta prima di parlare mi ascolti,
Io crescerò, crescerò veramente.”
Bradley, 9 anni

foto AIMI

venerdì 6 agosto 2010

INUTILI... ECCESSIVE COCCOLE, O NO?


ED ORA LE COCCOLE!
"Hanno scoperto l'acqua calda", ha commentato la nonna. Comunque i ricercatori della Duke University di Durham, nel Nord Carolina, hanno confermato ciò che è stato testato su 482 persone in 50 anni di osservazioni, dagli otto mesi di vita: coloro che sono stati più "coccolati", sono risultati a distanza quindi del tempo, individui più sereni, equilibrati e capaci di relazioni positive. Ce lo conferma anche lo psicoterapeuta Alberto Pellai (Popotus Avvenire, 29 luglio): "per diventare forti e sicuri servono coccole e tenerezza...sia chiaro che non vuol dire concedergli tutto, non sapergli dire mai no, trasformarlo in un piccolo tiranno..." Ok, mamme e papà, equilibrio e fantasia, tenerezza e tenacia... E' un bel contributo che completa con soddisfazione ciò che ritrovate nei post del blog con questa etichetta: regole, autostima, sicurezza!

pubblicato da Annamaria Gatti
disegno di Sofia 5 anni

gatti54@yahoo.it

mercoledì 4 agosto 2010

NONNI A RAPPORTO!














NONNI

Mi pare una notizia tenerissima: anche i nonni hanno i loro protettori, anche se forse non è una novità per tanti.

Sant'Anna e San Gioachino sono i genitori della Madonna e i nonni di Gesù. Nonni.. anziani malaticci, ma presenti. Ed ora protettori dei nonni, che molto spesso non sono quei dolci vecchietti di certe storie, né malati, ma decisi ed atletici custodi dell'infanzia dei loro nipotini, capaci di tutto e di più!

Poi ci sono quelli sì malati e allora sono ancora più preziosi se sanno veicolare saggezza e speranza!

Comunque siano i nonni oggi, possono elevare ad Anna e Gioachino le loro preghiere e i loro sospiri! E quei due santi di pazienza e di assistenza oculata dovevano saperne qualcosa, vista la vicenda umana del loro illustre nipotino e della loro figlia Maria.

Nonni riprendete con coraggio i vostri ruoli,con equilibrio e buon senso, c'è bisogno di voi!

pubblicato da Annamaria Gatti

Giotto, Cappella degli Scrovegni Padova: S. Anna e S. Gioachino


lunedì 2 agosto 2010

IL BAMBINO FILOSOFO




Una società che aggredisce o non difende i propri bambini, è destinata all'autodistruzione
I FIGLI DANNO SIGNIFICATO ALLA VITA



Vi regalo qualche riga dal libro "Il bambino filosofo" di Alison Gopnik, che insegna psicologia alla University of California di Berkeley.


"Cosa rende la vita bella e moralmente significativa? Esiste qualcosa che ci stia più a cuore di noi stessi? Cosa resta dopo la morte?Per molti genitori, nella vita semplice e ordinaria di tutti i giorni, la risposta a queste domande è ovvia, anche se non è l'unica.


I figli danno il senso e significato alla vita. Sono belli (con qualche deroga per varicella, ginocchia sbucciate e nasi colanti), così come i mondi e le immagini che creano. I bambini sono alla base dei più profondi dilemmi e dei più grandi trionfi morali. Noi teniamo più a loro che a noi stessi. Sopravviveranno dopo di noi e ciò ci conferisce una sorta di immortalità".



Pubblicato da Annamaria Gatti
foto da Città Nuova
gatti54@yahoo.it