Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

martedì 30 agosto 2016

Per parlare di Alzheimer con i ragazzi: un libro.

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Sono erba, sono cielo
di Lorenza Farina
Raffaello Editore

Recensione di Annamaria Gatti
fonte: Città Nuova,  Agosto 2016

“Sono erba… sono cielo… sono un bambino che ha paura del buio e del vento…” sono le parole sussurrate da Giò, il nonno di Emmma.

Nonno e nipotina sono i protagonisti di un tenerissimo  libro, che insegue un obiettivo di tutto rispetto: parlare ai ragazzi di una malattia, o meglio delle persone che incontrano nel loro cammino il baratro dell’Alzheimer e ci devono convivere.
Lorenza Farina, in questo progetto della Raffaello Ragazzi, narra con accurata semplicità del  rapporto  di affetto, delicato e intenso, fra la bambina e il nonno, nella cornice rassicurante ma anche misteriosa della campagna, dove i nonni vivono e dove li raggiunge, per alcune estati, Emma.
Durante queste vacanze impara dai nonni  molto di più  delle regole della natura: “Ascolta il silenzio, così dentro di te potrai sentire tante voci e magari pescare qualche sogno…”, dice il nonno e la nipote impara a riconoscere e  a leggere il moto del suo cuore, a lanciarsi verso il futuro con attesa serena.
La ragazzina di città  fa propri  così  i segreti e i sogni che la natura e l’animo buono e sognatore del nonno le fanno scoprire: sarà amore a prima vista e sarà la poesia ad accompagnare Emma e  il lettore alla dolorosa constatazione della malattia e della possibilità di conviverci con benevolenza e lungimiranza.
E quando il nonno smarrisce la strada, l’affetto apre le porte a una condivisione che aiuta a ritrovare l’orientamento “Ora saremo noi la sua luce, nonna… “ “Sì hai ragione cara,  dato che lui non sa più percorrere la strada che porta al nostro mondo, dovremo essere noi a raggiungerlo quando smarrisce la via di casa…”
Un piccolo capolavoro la narrazione della “partenza” del nonno, che viene riconosciuto da Emma come tutt’uno con la quercia amata, amica di tanti momenti felici e di tanti insegnamenti.
 Si ripresenta in questo nuovo libro della Farina il tema della natura da rispettare e della vecchiaia come risorsa, come nel suo  recente libro “Il guerriero di legno”.  L’anzianità… è una fase della vita che attende tutti e che lascia un patrimonio umano immenso  se ha insegnato il rispetto e la responsabilità e che perciò  merita affetto  e  deferenza nel momento della fragilità. Non è così scontato che sia così.
Il libro potrebbe trovare una bella accoglienza  già dai 9 anni e  si presta a molti  e diversificati momenti di riflessione e di scambio su una realtà vicina a molti ragazzi: valorizzare le loro esperienze con parenti malati e anziani può condurli ad un percorso di vita di qualità.
Il libro ha avuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Malattia Alzheimer.


sabato 27 agosto 2016

Raccolta di materiale per educatori: se arriva il terremoto.

terr

Ora una ulteriore bella responsabilità cala sulle spalle di genitori ed educatori: le immagini, i video ripropongono la realtà dura della natura che colpisce, dell'uomo che non è riuscito o non ha saputo prepararsi all'evento. 
Insomma: i bambini fanno l'ennesima esperienza della paura: il terremoto!
In questo sito ho trovato una raccolta intelligente di materiale, che potrebbe interessare le fasce di età delle scuole dell'infanzia e primaria. 
Chi abbia altro materiale, è invitato a segnalarlo. 
Poi ogni materiale, video o figurato che sia, serve... ma ha bisogno del cuore e dell'intelligenza per essere mediato e calzato a pennello, o quasi, sul bambino che mi è stato affidato.
Accanto all'ausilio è necessario l'ascolto, l'attenzione, la saggezza... l'amore, che personalizza il materiale.


http://www.maestramarta.it/se-arriva-il-terremoto/

pubblicato da Annamaria Gatti
foto: Edizioni Giunti

domenica 21 agosto 2016

Per Omran e per "I bambini del mare" di Bepi De Marzi



Davanti all'orrore di ogni giorno, affranti da questa infanzia tradita e aggredita, che siano gli occhi di Omran o dei bambini straziati, accanto all'impegno tragicamente sempre troppo esiguo, ci resta anche il pianto.

Condivido con voi  il testo  della canzone di Bepi De Marzi:

I bambini del mare


I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia,
le scarpine di pezza cucite dalla mamma
prima di partire, prima di morire.

I bambini del mare sono un'ombra sulla riva,
i capelli di sole baciati dalla mamma 
prima di partire, prima di morire.

Ora l'onda ritorna alle rive di Levante
a cercare, a cercare altre lacrime di mare.

Le manine di sabbia cercavano prati fioriti
e giochi nel libero vento nelle città senza la guerra.

Le manine di sabbia cercavano cieli sereni
e giochi e sorrisi di amici nelle città senza muri e soldati.

I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia,
le scarpine di pezza cucite dalla mamma
prima di partire, prima di morire.

I bambini del mare.


BEPI DE MARZI
2016

La Canzone:  Il canto d'Autore, 6.a Rassegna Corale 'Città di Piacenza' 
28 Maggio 2016 Sala degli Arazzi - Collegio Alberoni

 https://www.youtube.com/watch?v=wXARrBDc-mQ

Pubblicato da Annamaria Gatti
foto:  Corriere Della Sera


venerdì 5 agosto 2016

Attenti ai bambini.Una video intervista by Effatà.


Condivido con voi un'altra intervista, questa volta in video, al Salone del Libro di Torino. Scopo di questo post è mettere in comune questa esperienza del blog e camminare insieme accanto ai bambini.
Sapete che il libro raccoglie 100 post scelti e ragionati da questa esperienza.
Sono grata alla redazione di Città Nuova di questa  opportunità.
Ringrazio Effatà Editrice di questo video.
Vi auguro un sereno risposo estivo.
A presto, con alcune recensioni di libri per i piccoli.

pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it

martedì 2 agosto 2016

Ancora violenze in asilo nido.

Sconcerto e rabbia. Angoscia e ribellione.
Questi i sentimenti che accompagnano l'ennesimo fattaccio, in una Milano emancipata e culturalmente in apparenza evoluta... come può accadere che degli educatori esercitino violenza sui bambini a loro affidati, spesso per troppe ore? 
O forse i genitori di questi bambini sono stati più attenti? 
E per quanto tempo i bambini avranno dovuto sopportare? 
E quali segnali avranno dato ai loro genitori? E quali conseguenze psicologiche si porteranno appresso ora?
E di quanto amore e attenzione avranno bisogno ora questi bambini e tutti gli altri che a macchia di leopardo, in un'Italia che non brilla per risposte di attenzione e di cura per l'infanzia, sono stati colpiti da questo inferno educativo, che di educativo non ha proprio nulla?

Ascolto, attenzione, dialogo, è necessario trascorrere tempo con loro, giocare con loro, seguire i loro interessi, non sottovalutare le sofferenze, imparare a leggere i loro segnali, dialogare con le figure educative, scegliere con oculatezza il servizio...

Chiediamo asili nido controllati e controllabili.
Chiediamo politiche famigliari sensibili e attente.
Chiediamo selezioni severe per i servizi pubblici e privati all'infanzia.
Chiediamo investimenti nella formazione.
Ma soprattutto:
chiediamo  valorizzazione del ruolo genitoriale nelle politiche aziendali.
Chiediamo asili nido e dell'infanzia nelle aziende e nelle strutture lavorative dei genitori, secondo gli illuminati esempi, presenti anche in Italia. 
Chiediamo politiche che favoriscano il part time dei genitori di minori.
Chiediamo interventi per l'assistenza famigliare.

Ne va della società futura e non sono concesse miopie colpevoli.
Copertina del libro Attenti ai bambini!

pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it