Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

venerdì 24 luglio 2020

FAVOLA PER CHI...NON VORREBBE MAI DORMIRE...




Non voglio dormire
di Annamaria Gatti
Fonte: Città Nuova
Illustrazione di Eleonora Moretti


Fuori c'è il cielo blu.

Mi piace quel colore. Alla mamma ho chiesto di comprarmi una felpa blu come il cielo di questa sera. Mi piacerebbe anche avere sulla felpa le stelle che scintillano: sono belle e le guardo dalla finestra della mia camera.
"Sei a letto Paolo?" chiede il papà.
"No, non ancora!".
"È tardi, domani devi andare a scuola" dice, entrando.
"Cosa guardi qui al buio?". "Le stelle e il cielo"".
"Sono proprio belle queste stelle" "..." pensa a voce alta il papà, con il naso spiccicato sul vetro, vicino al mio.
"Papà, non posso andare a dormire" ".
"Perché?". "Sono una stella"

E di notte le stelle lavorano, perciò anch'io non posso
dormire".


Il papà è rimasto senza parole. 


Mi guarda e sorride: non aveva mai pensato che le stelle avessero un lavoro! Poi dice convinto: "Ma tu sei una stella-bambina.Vedi? Tutte le stelle-bambine dormono".
Nel cielo passa una luce che si accende, si spegne e corre via. "Comunque non posso davvero dormire" Sono un aereo che vola nel cielo blu" . Io e il papà abbiamo alzato il naso per seguire l'aereo che mi dice "ciao-ciao"" con le sue luci intermittenti. Poi non lo vedo più. Perché dovrei mettermi sotto la coperta, mentre l'aereo vola lontano, chissà dove" senza di me?
"Quando ero piccolo come te" - sospira papà -, "volevo diventare grande in fretta per imparare a pilotare gli aerei. Paolo, ora l'aereo non si vede più" si è messo a letto certamente. Anche tu allora"". 


Ma io lo interrompo subito "Guarda papà!" grido, indicando la luce che sorge dalla collina scura scura, più blu del blu. È la luna. "C'è traffico in questo cielo"" penso senza far rumore. Si capisce che non posso proprio
dormire"
Voglio vedere dove va a finire la luna, voglio capire perché la mattina, quando mi sveglio, non c'è mai ad aspettarmi. 


"Non posso andare a dormire, papà" C'è l'omino della luna che mi saluta!". 

"Oh Paolo! Quello è il personaggio fantastico di un bel libro, non una persona reale!" precisa papà. "E allora chi mi sta salutando proprio dalla luna?". "Io non vedo nessuno" spiega il papà. Poi si interrompe e non parla più; guarda di nuovo la luna e aggiunge: "L'omino mi fa un cenno, sta dicendo che se ne va a letto e che puoi andarci anche tu. E anch'io" ho un gran sonno!". 

Papà si sdraia sul mio letto, mentre dico convinto: "Ma no. L'omino della luna mi sta raccontando una storia tutta blu, come piace a me" 

Di un bambino che non vuol dormire. Lui ha un po' paura della notte, ma ci sono le stelle che gli tengono compagnia. Anche lui vuole essere una stella e brillare sopra la coperta blu del cielo. 

Sotto la coperta si sente triste, perché nel buio non succede nulla di interessante e il sonno non serve a niente.Vero papà?". 

""..."". 

"Papà?". 

Papà sta dormendo. L'omino della luna mi dice: "Papà è stanco, per questo si è addormentato. I grandi sono fatti così. Anche se ci sono grandi che non dormono di notte". 

"Grandi che non dormono? Quali?" gli chiedo io. "Chi fa il pane, per esempio. O l'operaio della fabbrica, il macchinista del treno, il vigile del fuoco, il poliziotto, l'infermiere e il dottore dell'ambulanza, il giornalista e il pilota del tuo aereo!"

 "Caspiterina! E tu li vedi tutti?". "Certo e ti dirò che al mattino tornano a casa, salutano i loro bambini, li accompagnano a scuola e poi vanno a dormire". 

Guardo il papà e penso rincuorato: "Allora in tutto quel buio là fuori ci sono tanti papà e tante mamme che lavorano"". Guardo verso l'omino della luna, ma un "coso" mi svolazza all'improvviso davanti agli occhi e grido: "Ehi!". 

"È un pipistrello" mi informa l'omino. "Allora, anche lui lavora di notte". "Con tutta questa gente che lavora, io mi sento stanco. Sai cosa ti dico?" sbadiglia l'omino. "Ti saluto e vado a dormire". 

"E la storia?". L'omino gentilmente mi spiega: "La continueremo domani sera. Ormai anche il bambino della mia storia ha abbracciato il sonno e gli occhi gli si stanno chiudendo lentamente, mentre si infila sotto la coperta blu, che è soffice e calda. Il suo mondo aspetta un nuovo giorno e si riposa, mentre tante mamme e tanti papà pensano ai loro bambini che stanno crescendo, fra stelle e luna e aerei luminosi che fanno sognare, mentre solcano il grande cielo

E vorrei che tutti bambini su questa terra potessero sognare sotto una morbida coperta blu e che il loro sonno fosse leggero e luminoso".

 Non sento più l'omino che mi parla, perché anch'io ho abbracciato il sonno leggero e luminoso. Mi sveglierò domani mattina. Lo so, quando tanti papà torneranno a casa. 

MA... caspiterina! Non ho ancora scoperto dove va a finire al mattino la luna!

mercoledì 15 luglio 2020

Ennesimo allarme giovani: morti per abuso di droga. Perchè?

Walt Whitman e il sublime spettacolo di un'aquila nella tempesta ...




Dalla pagina di cittanuova.it un intenso esame dello psicologo  Ezio Aceti
QUALE E' LA CAUSA DELLA TRASGRESSIONE?
Flavio e Gianluca, 15 e 16 anni, due ragazzi adolescenti morti per abuso di droga venduta loro da un 41enne, a sua volta facente uso di metadone. È l’ennesima tragedia che porta con se ragazzi pieni di vita, considerati perfettamente normali, brave persone, impegnate anche nel volontariato. Sale allora un grido: perché?
Il fatto è che la schiera di ragazzi che compiono gesti irrazionali e tragici è molto lunga. Se molti anni fa trasgredire era un tentativo di entrare nel mondo dei grandi, e per lo più si trattava di sfidare l’autorità, la famiglia, gli insegnanti perché troppo oppressivi, oggi non è più così.
Oggi non è l’oppressione la causa della trasgressione adolescenziale
Oggi più che trasgredire i ragazzi sono alle prese con le mille emozioni 
provenienti dal benessere, 
e tendono a vivere senza limiti, senza freni, 
ritenendosi spesso onnipotenti, e protesi verso una vita senza ostacoli. 
Anzi oggigiorno le difficoltà, i limiti, vengono ritenute facenti parte di un altro mondo, 
il mondo dei perdenti e degli sfigati.
Eppure, noi adulti sappiamo che le difficoltà sono un ingrediente fondamentale per vivere. Infatti le difficoltà e i limiti non sono negativi, perché aiutano i ragazzi a:
  • misurarsi con le risorse presenti in loro per cercare di svilupparle.
  • comprendere le difficoltà, personali e degli altri.
  • scoprire che le emozioni sono energia da vivere non necessariamente contro la propria persona, pensando che tanto non succede niente.

Tutto questo succede perché manca l’adulto all’altezza del compito educativo che le esigenze moderne richiedono, e cioè un adulto:
  • in grado di dire “no” ai ragazzi, per tutelarli da esperienze contro se stessi,
  • che per primo impara a vivere le frustrazioni come energia per la crescita, e aiuta i ragazzi a comprendere la fatica di vivere.
  • che si interessa ai ragazzi per sostenerli, ammonirli, riprenderli, incoraggiarli, deciso ad opporsi contro ogni pericolo e violenza.
  • disposto a perder tempo con loro per dare testimonianza della vita, che necessita sempre di essere vissuta al meglio.

Insomma un adulto che testimoni quanto sia tragico buttar via il dono della vita, che è unica e irripetibile per ciascuno.
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da La rivista della natura

venerdì 3 luglio 2020

Nonni CV19



Per nonni e nipoti gli amici a quattro zampe fanno bene alla ...

E poi ci sono stati e ci sono loro. I Nonni.
Non ne ho sentito parlare, se non per coloro che ci hanno lasciato.
Dolore grande.
Nonni al tempo del coronavirus.
Nonni da preservare dal contagio.
Nonni vicini e nonni lontani.
Nonni presenti.  Di cuore.
Nonni assenti sempre, peccato! perdono un dono grande che la vita fa e non a tutti.
Ma si può recuperare, che nella vita l'amore può sempre tutto.

Nonni che hanno inventato di tutto durante la lontananza e il "resto a casa" di tutti.
Nonni che ascoltano nipoti e figli.
Nonni che entrano in punta di piedi, nelle case e nei cuori.
Nonni musicisti e cantanti.
Nonni scrittori, nonni che giocano a ...distanza.
Nonni cuochi e pasticceri.
Nonni insegnanti... DAD!
Nonni lettori...
Nonni giardinieri, contadini, ortolani, sarti, fabbri, falegnami, inventori, meccanici, piloti, giocolieri, equilibristi...

Nonni che hanno imparato a gestire il web, pur di restare in contatto visivo.
Nonni trasportati da un amore silente e forte.
Nonni rispettosi e attenti ai ruoli.
Nonni pasticcioni, che i figli sanno dirigere al meglio.
Nonni in gamba che sanno rispettare le regole che fanno bene a tutti.
Nonni confusi.
Nonni che ci sono quando si può e si deve.
Nonni che tengono sul comò i fiori regalati dal nipotino, i sassi trovati insieme, le foglie belle del ginkgo biloba...
Nonni... che restano nel cuore e negli occhi per sempre.

Quali nonni siamo stati in questo tempo complesso?


pubblicato da Annamaria Gatti
illustrazione di Enea
foto: da altraeta