Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

martedì 19 dicembre 2023

Da ascoltare: Filastrocche del Presepe e alcuni racconti natalizi di Annamaria Gatti... in podcast


particolare del presepe di Sofia e Enea

Alcuni racconti natalizi già famosi e le "Filastrocche del presepe", dove ogni personaggio del presepe trova la sua collocazione temporale e umana nell'incontro con il Bambino. Filastrocche che nelle scuole hanno trovato lieta accoglienza.

Scritti da Annamaria Gatti e letti da Paolo Bertini e Gabriella Maggiora, che ringrazio di cuore  e che fanno parte di una storia tenera e bellissima. 

Fonte: i podcast sono stati pubblicati sul sito cittanuova.it, 2021

A quanti hanno scritto o comunicato verbalmente la gradevolezza della narrazione, segnalo che potete riascoltare  e far ascoltare le filastrocche e i  quattro racconti natalizi  ai seguenti link:

LE FILASTROCCHE

https://www.cittanuova.it/podcast-filastrocche-del-presepe-la-cometa/?ms=008&se=028

https://www.cittanuova.it/podcast-filastrocche-del-presepe-cosa-cercano-magi/?ms=008&se=028

https://www.cittanuova.it/podcast-filastrocche-del-presepe-la-pastorella/?ms=008&se=028

https://www.cittanuova.it/podcast-filastrocche-del-presepe-nasce-gesu/?ms=008&se=028

https://www.cittanuova.it/podcast-filastrocche-del-presepe-nato/?ms=008&se=028

I RACCONTI

https://www.cittanuova.it/multimedia/2021/12/23/podcast-racconti-natale-avventura-aspettando-natale/

https://www.cittanuova.it/multimedia/2021/12/26/podcast-racconti-natale-maria-racconta-gesu-bambino/

https://www.cittanuova.it/multimedia/2021/12/24/podcast-racconti-natale-tobia-bambino-quasi-cattivo/

https://www.cittanuova.it/multimedia/2021/12/25/podcast-racconti-natale-natale-della-cicala-della-formica/

domenica 17 dicembre 2023

Il piccolo gioco dell'amico segreto, per costruire relazioni di pace anche in famiglia




Dal libro di Novara  "Cambiare la scuola si può" Ed. BUR Rizzoli, ho sperimentato ancora questo gioco che ha ottenuto di nuovo, come tempo fa, un bel successo nel clima relazionale, favorendo le energie positive e l'autostima. 
Ma questa volta l'ho applicato in famiglia per tutti, bambini e adulti.  Dalla pagina 68 alla 71 del libro sopracitato infatti  troviamo il 
                                           GIOCO DELL'AMICO  SEGRETO 
attuato da un' insegnante di scuola primaria, per "ricostruire la classe come ambiente di appartenenza  sociale... senza competitività ", ma assolutamente divertente ed efficace anche in famiglia, soprattutto in occasione delle prossime vacanze.

In sintesi  ecco il GIOCO DELL'AMICO SEGRETO che ho  adattato alla famiglia : 
  • In un cestino mettete foglietti con i nomi dei componenti famigliari (in occasione delle vacanze anche ospiti, parenti...) . 
  • Ogni bambino peschera' un foglietto e dovrà  diventare per quel giorno "l'amico segreto" del bambino o della  bambina che avrà  pescato. 
  • ...Che deve restare segreto. Per questo  non dovrà  fare capire  chi ha pescato.
  • Riescono a fare il gioco bambini dai 5 anni in su.
  • Ma l'ho fatto anch'io, adulta e si crea una complicità che diventa una risorsa.
  • Si spiega che non dovranno fare grandi cose, ma basteranno  piccoli  gesti di amicizia, di attenzione, usando anche espressioni giuste di valorizzazione o di aiuto.
  •  Si riuscirà  a capire chi ha pescato chi?
  •  Se qualcuno chiede  spiegazioni si danno semplicemente.
  • Verso sera  si verifica come è  andato il gioco. 
  • Qualche giorno mi hanno chiesto di poter avere il confronto prima della sera... tanta era l'aspettativa.
  • Ci sono sorprese e anche qualche dubbio. Soprattutto  le prime  volte. Ma ci  si riprova il giorno dopo...se lo chiedono. E lo chiedono.  E qualcosa ingrana.

Qualcosa cambia  e rende  l'ambiente  diverso, accogliente  e questo aiuta a valorizzarsi, a contare sulle proprie abilità, a stanare risorse nascoste e aiuta  a risolvere i problemi.
Una delle tante piccole strategie da scoprire supportate da autorevoli considerazioni.  


pubblicato da Annamaria Gatti
foto dal sito: dimmitiascolto

giovedì 14 dicembre 2023

Due libri novità Città Nuova per l'infanzia. Recensioni

 


di Ferdinando Albertazzi 
Illustrazioni di Cristiana Cerretti
Collana I nuovi colori del mondo
Edizioni Città Nuova, 2023

Recensione di Annamaria Gatti

Quanto è bella la copertina di questo libro da bel robusto e agile formato!
La poesia entra  sottile ma travolgente in questo albo, interprete della fantasia prolifica dell'infanzia, che trasforma tutto ciò che è minore e dimenticato in opportunità per ricostruire, giocare, viaggiare, conoscere, ma anche trovare un porto sicuro per chi non ce l'ha ed è abbandonato. 
"E' tanta roba" si usa dire e qui sì,  molto è il non detto in queste pagine delicate e dai colori sfumati, ma presente nell'intenzione narrativa. 
Una margherita spaventata che ha perso i petali, un cucciolo abbandonato, una macchinina inutile senza ruota,  una triste casa senza finestra
"...sei TU il vento per la margherita
sei TUil fischio per Tom 
e la mano che ha montato la ruota 
sei TU l'ombra che si è inventata la finestra..."

Un libro da leggere e rileggere ai bambini, come un mantra per invitarli ad agire il proprio desiderio, andando oltre le apparenze e cogliendo l'attimo, la luce, il colore. Allora sarà  prendendosi cura delle cose e delle persone  che si andrà felici insieme verso l'avventura. 
Un libro da leggere e da far leggere ai più grandini per scoprire le sorprendenti interpretazioni che vorranno dare a queste pagine misteriose.




di Anna Lavatelli
Illustrazioni di Desideria  Guicciardini
Collana I nuovi colori del mondo
Edizioni Città Nuova, 2023

Recensione di Annamaria Gatti

Nei sogni del tuo bambino c'è quello di poter fare tutto e avere tutto? Ecco un libro che lo accompagna all'evidenza che neppure a un principe è permesso di fare ciò che desidera... anzi! 
Piccolo Orso viene invitato a palazzo da Principe Orso. E già pregusta l'invito "potrai fare tutto quello che vuoi". Ma quale delusione purtroppo. Regole rigidissime e soffocanti e la lista dei divieti del re è un inno alla noia e alla tristezza. 
Per questo i due orsetti si precipitano a casa di Piccolo Orso, dove, con le dovute precauzioni, sono permesse tante occasioni di gioco e di divertimento. 
Ampie pagine illustrate e curate per raccontare di cosa ha bisogno un bambino:  cura e ampio spazio di libero movimento, per provarsi e  poter giocare, dove le regole quindi sono a suo vantaggio e condivisibili. 



sabato 9 dicembre 2023

Storia intorno al vero Natale? La racconta Maria a Gesù Bambino

Storia di Annamaria Gatti Illustrazione di Eleonora Moretti

Ripubblico una storia sul vero Natale, quello di Gesù che nasce. 
Una storia un po' particolare, che continua ad essere molto apprezzata anche in questi giorni. Quando l'ho scritta avevo pensato esattamente questo:

"Mi sono chiesta: ma anche Gesù crescendo, intorno all'età dei 4 o 5 anni avrà chiesto a Maria di raccontargli la nascita, nei particolari più intimi che prima forse erano sconosciuti...
Ebbene Gesù però, con l'aiuto della sua  Mamma, avrà compreso nell'evento la verità del ...mondo, luogo che era venuto a salvare...

Ecco ci ho provato a vedere Maria, Giuseppe e Gesù in quella casetta, in quel momento, la merenda, in quella strada... compagni di giochi compresi.

Dedicato ai bambini, per cui Gesù deve essere proprio uno come me, che può capirmi, a cui io posso parlare col pensiero e le parole, perchè mi comprende! I bambini, così realisti, così sul qui ed ora, come mi ha ricordato di recente un'amica pedagogista, tanto sul  momento presente che i confini del tempo e del luogo si perdono. Profeti a loro insaputa, forse.
E questo è una meraviglia.




MARIA RACCONTA A GESU’ BAMBINO IL SUO NATALE

Il Bambino faceva scivolare fra le dita il mucchio di trucioli del legno che Giuseppe stava lavorando. Poi ci aveva tuffato anche il nasino e aveva esclamato: “Che buon profumo, papà!”
“Alzati Gesù e vai dalla mamma che ti chiama” lo aveva invitato Giuseppe, rimettendo i trucioli nel cesto.

Maria, la Mamma, aveva allungato al Figlio una fetta di pane e qualche fico dolcissimo, vista  la soddisfazione con cui vi aveva affondato le labbra e i denti.
“Mamma” aveva chiesto Gesù, “sono i fichi che ci ha mandato nonna Anna?”
“Proprio quelli”  aveva risposto Maria.
“E quando andiamo a trovarla?” aveva chiesto il Bambino, mentre una voce esultava dalla strada: “Maria, Maria! Miriam ha avuto il bambino, è nato Tobia, finalmente.”

“Hai sentito Gesù? E’ nato un altro bambino!” aveva spiegato Maria. “E ora tutti vanno a trovarlo e sono felici perché quando nasce un bambino o una bambina è sempre una grande festa!”
“Anche quando sono nato io, vero Mamma, è stata una grande festa…”

Maria si fece pensierosa, pose gli occhi in quelli del Gesù  e con dolcezza infinita aveva raccontato: “Era notte, mio tesoro, e nessuno poteva darci ospitalità in Betlemme. Così ci siamo riparati in una grotta…”
“Mamma, sono nato in una grotta? Faceva tanto freddo là?” aveva chiesto Gesù.

“Ci scaldavano un po’ il fiato di un bue e di un asino e papà  aveva acceso un fuocherello. Poi cominciarono ad arrivare tante persone, donne, bambini e uomini con le loro pecore e molti doni. 
Ma erano così tante che non riuscivamo a capire come fosse possibile. 
Chi le aveva avvertite della tua nascita? Come avevano trovato la grotta? E perché una grande stella cometa brillava nel cielo?”

“Sono stati gli Angeli ad avvertirli, vero mammina?”
“Sì Angeli…”
“E quando nascono i bambini e le bambine, che sono tutti miei amici, sempre tanti Angeli  stanno loro vicino, sempre... anche fra mille e mille anni.”
“Sì Gesù, quando nasce un  bambino,  io e te, con gli Angeli, lo accarezziamo e le nostre carezze lo fanno sorridere.”

“Gesù vieni a giocare con noi?” aveva gridato Ester dalla strada “ci sono  Daniele, Rebecca, Salomone  e Amos che fanno le corse, vieni anche tu, e  porta la corda per il tiro alla fune. Noi abbiamo le biglie di pietra!”
“Vengo, vengo.  Mamma posso portare anche gli animali che mi ha intagliato nel legno il papà? Giocheremo all’arca di Noè.”
“Certo, vai Gesù e divertitevi.”

Maria riprese a impastare il pane, mentre ripensava a Betlemme e  alla visita dei re Magi. 
A voce alta si disse: "Quel pomeriggio era così luminoso e io ero emozionata, quegli strani personaggi erano arrivati su cammelli e cavalli. 
Loro avevano portato a Gesù i loro doni e parlavano della nascita di un Re." 

..."Quel Re ora," pensava la Madonna,  "sta giocando a biglie là fuori sulla strada, come altri bambini in giro per il mondo."  
Ma sapeva Maria che quel Re avrebbe cambiato proprio il mondo intero.


Scritta  e pubblicata da  Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it







giovedì 30 novembre 2023

Il caso: bambino plusdotato lasciato solo in classe. Conoscere per gestire bene. Senza perdere tempo


Da anni anche questo blog si occupa di trasmettere informazioni e riflessioni sul fenomeno di bambini e bambine plusdotati a casa e a scuola. Ormai la ricerca e la sperimentazione anche  in Italia si traduce in prassi adeguate. Ma... 

Ma occorre conoscere e aggiornarsi. La scuola non lo fa ancora con metodo, nonostante linee guida e raccomandazioni che da anni fanno di queste presenze nelle aule non problemi, che possono svilupparsi se non capite e gestite adeguatamente,  opportunità di crescita per tutti.

E' quello che è accaduto a Rende, Cosenza, dove una classe è stata teatro di una incresciosa situazione: tutti a casa i compagni del bambino appena giunto felicemente  il giorno prima, con un bagaglio di  problemi di comportamento manifestati nella classe di provenienza,  inscrivibili probabilmente proprio  a questo particolare funzionamento.

Ci si chiede: se esiste una valutazione perchè i docenti non sono stati formati alla gestione di un alunno ad alto potenziale? Uno specialista ha accompagnato il nuovo e senza dubbio complesso inserimento? Verrà dato seguito al rispetto delle linee guida per gli alunni con bisogni educativi speciali, senza lasciare soli tutti i bambini, i genitori e le insegnanti? 

E torna il bisogno negli istituti scolastici di psicologi e pedagogisti per promuovere e accompagnare lo star bene di ogni componente di questa meravigliosa opportunità di crescita.

La scuola è per tutti e tutti hanno il diritto di essere curati, incontrati nel gruppo dove per stare bene tutti, proprio tutti si dovrebbe respirare l'I CARE di don Milani e le istanze di inclusività ad ogni livello di criticità. A piccoli step forse, ma con animo e intelligenza aperti al meglio.

https://www.orizzontescuola.it/la-storia-dellalunno-di-8-anni-lasciato-solo-in-classe-qi-altissimo-bilingue-velocissimo-nei-calcoli-matematici-valditara-analisi-approfondita-sullaccaduto/ 

Ci sono strumenti di grande utilità nella letteratura della plusdotazione, a vari livelli. L'università di Pavia in testa con le attività a cui fanno riferimento genitori, insegnanti, ragazzi e ragazze, alcuni centri sparsi in Italia che si occupano di recuperare le sofferenze innescate da una società e una scuola inadeguate e spesso colpevoli di fatti gravi. Per esempio questo testo può davvero fare la differenza e indicare il cammino da intraprendere. https://attentiaibambini.blogspot.com/2023/09/un-libro-plusdotazione-e-talento-cosa.html?m=1

Basta spesso pensare che in un clima accogliente tutti stanno bene. I normodotati, i plusdotati e gli svantaggiati.

pubblicato da Annamaria Gatti

foto vecteezy

lunedì 27 novembre 2023

"Sei bella" di Alda Merini. Una poesia per noi

 



Sei bella

                                                                                                        di Alda Merini

E non per quel filo di trucco.

Sei bella per quanta vita ti è passata addosso,

per i sogni che hai dentro

e che non conosco.

Bella per tutte le volte che toccava a te,

ma avanti il prossimo.

Per le parole spese invano

e per quelle cercate lontano.

Per ogni lacrima scesa

e per quelle nascoste di notte

al chiaro di luna complice.

Per il sorriso che provi,

le attenzioni che non trovi,

per le emozioni che senti

e la speranza che inventi.

Sei bella semplicemente,

come un fiore raccolto in fretta,

come un dono inaspettato,

come uno sguardo rubato

o un abbraccio sentito.

Sei bella

e non importa che il mondo sappia,

sei bella davvero,

ma solo per chi ti sa guardare.

pubblica Annamaria Gatti

foto da Violetta

venerdì 24 novembre 2023

Ultimo appuntamento favola. Doni a saperli vedere: Tramonto e grazie

Carissimi tutti che seguite il blog. O carissimi affezionati  lettori del periodico Città Nuova. Questa è l'ultima favola pubblicata sul cartaceo di Città Nuova di cui sono autrice e di cui Eleonora è illustratrice. E di questa opportunità che ci ha entusiasmato e rese migliori... ringraziamo la redazione di  Città Nuova. 

E' stato bellissimo accogliere i vostri commenti e il vostro entusiasmo. Altri viaggi bellissimi senz'altro si apriranno,  ma volevo lasciarvi parte di un commento di Chiara M. che ringrazio,  giuntomi poche ore fa che mi ha commosso e che mi pare il più bel saluto a tutti, bambini, genitori, insegnanti e nonni che ci avete seguito. E' stato un bellissimo cammino.

Ho letto (la favola). Semplicemente splendida🥰Grazie! Sai far sognare e questo è bellissimo.



TRAMONTO  E GRAZIE 

favola di Annamaria Gatti              illustrazione di Eleonora Moretti

fonte:  Città Nuova, novembre 2023 


Dopo aver scoperto che la natura è una meraviglia, anche nelle più piccole cose, Lucia aveva ammesso: “Non avevo mai notato tanta bellezza.”

Carlo, che governava con maestria la mongolfiera, aveva aggiunto: “Beh, io l’avevo vista ma non l’avevo osservata ed era come se non ci fosse. Sono stato proprio distratto!”

La mongolfiera aveva sussurrato: “Voglio svelarvi un altro segreto…” Ma non fece in tempo a continuare, perché un lampo di luce rosso fuoco la scosse tutta e i due bambini  spaventati si aggrapparono alle funi della mongolfiera che li rassicurò:

“Scusate ragazzi, il sole ha sempre un modo originale di salutarmi. Ora se ne va un po’ più in là, a ovest, e mi  regala i colori del tramonto…”

I lampi si susseguirono nel cielo e i due amici erano affascinati da quello sfolgorio. Fasci di luce a sfumature d’ambra, vermiglio, corallo, ciclamino e violetto si alternavano  fino a confondersi in uno spettacolo multicolore.

Carlo e Lucia si chiedevano: “Come può accadere tutto questo?”

Il sole sornione, già pronto a far posto al crepuscolo, cercò di chiarire: “Questione di cirri, bambini. Le nuvole alte, sospese nell’atmosfera, sono fatte da cristalli di ghiaccio, che io illumino durante il tramonto, e ne viene fuori tutta questa meraviglia. Sono un eccellente pittore vero?”

“E’ vero. Ma ora dobbiamo tornare sulla Terra, nel parco, e tu Lucia, al tuo castello” aveva comunicato un po’ dispiaciuto il responsabile Carlo, che promise. “Verrò a trovarti Lucia e anche tu potrai venire qui al parco a giocare.” “Certo verrò sicuramente, ma ora atterriamo laggiù,  ci sono  bambini e bambine con cui possiamo fare amicizia” suggerì la principessa.

Laggiù nel parco, erano tutti a naso in su, un po’ per la bella mongolfiera e un po’ per gli splendidi colori del cielo. Lucia era raggiante per la possibilità di stare ancora con  altri bambini,  che la invitarono a godersi insieme quel tramonto e a indovinare il nome dei colori e delle nuvole, mentre Carlo assicurava la mongolfiera, che finalmente poteva riposare. Anzi no, nessun riposo per il pallone aerostatico,  a causa del chiasso quando tutti i bambini esplosero in un formidabile GRAZIE!!! che arrivò fino al sole. E tutti si sentirono profondamente contenti.

Anche tu, che leggi o ascolti queste storie, ti senti felice quando esprimi il tuo grazie a qualcuno? Dai ora racconta tu...

domenica 19 novembre 2023

A Giulia di Gianluca John Passarelli

 

Si sono levate voci numerosissime e autorevoli  per auspicare, invocare...  una educazione sentimentale per tutti. 

Ora la proponiamo e la pretendiamo. 

Non si spenga fra pochi giorni questa voce. 

Sapremo essere  vigili? 

Grazie a Gianluca J. Passarelli


Per Giulia. Lettera a un ragazzo di Alberto Pellai. Un libro per cercare di sconfiggere l'analfabetismo dei sentimenti.

 Ciao Giulia carissima. 

Pubblico questa presentazione del libro di Pellai perchè spero che molti genitori ed educatori  in questi giorni drammatici aprano gli occhi e il cuore sui ragazzi che possono essere aiutati a non trovarsi nel dramma di uccidere.

Mai come in questi giorni urliamo la necessità di fare educazione nelle scuole, nelle famiglie, nelle associazioni educative e sportive. Mai come dopo essere stati travolti da questo ennesimo dolore.


"Quante volte ti avranno detto che di fronte ai problemi un vero uomo non chiede aiuto e affronta tutto di petto? 

Eppure tu a volte ti senti triste e magari non sai a chi o come dirlo. Ti capita di provare paura, sentirti confuso o stanco di mandar giù in silenzio. 

Ed è proprio in quei momenti che scopri di non avere le parole per buttar fuori ciò che provi, e comunicare diventa impossibile. 

Allora, per sottrarti al rumore assordante delle tue emozioni, sfuggi a ciò che hai dentro e ti rifugi nel mondo là fuori, mostrandoti forte, come in una sfida contro tutto e tutti. 

Ma la vita non è una gara e tu non sei un naufrago solitario, bensì una persona fatta per entrare in relazione con se stessa e gli altri. 

Questo libro ti aiuta a capire come fare. E' pensato per te da un uomo che oggi è anche un padre. L'ha scritto con le parole che avrebbe voluto sentirsi dire quando era un figlio, ma che nessuno gli ha mai rivolto o insegnato. 

Questo libro è per te e, se lo vorrai, per l'adulto a cui deciderai di darlo perché anche lui impari le parole che "si deve avere davvero coraggio per dirle". 

Quelle che fanno la differenza fra diventare un "uomo vero" e inseguire il falso mito del "vero uomo". 

Alberto Pellai firma uno strumento di educazione emotiva e di genere dedicato principalmente ai maschi, giovani o adulti, e a tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di imparare ad amare e ad amarsi nel rispetto per se stessi."

Età di lettura: da 11 anni (ndr) magari da leggere insieme ad altri ragazzi, ai genitori e agli educatori

Pubblicato da Annamaria Gatti


mercoledì 15 novembre 2023

I nonni sono dei giganti: in video lo psicologo Ezio Aceti




Lo psicologi Ezio Aceti in questo video raccoglie attorno al ruolo dei NONNI alcuni punti di riflessione che condivido volentieri. 

Qualche stralcio della sua presentazione:

"Il mio sogno grande: in ogni cameretta dovrebbe esserci un armadio grande con dentro i nonni a portata di mano."

"I bambini riconoscono che i nonni sono persone sagge a loro disposizione che li sostengono sempre."

"I nonni sanno che non bisogna mai ledere il loro sè, li fanno sentire in un porto sicuro sicuro, rispettati." 

"Anche quando sono malati fanno capire che se perde vigore... una vita non perde la sua tenerezza."

"Il nonno fa capire la fragilità, che si può sbagliare, cambiare, migliorare... ."

"L'infanzia e la fragilità salveranno il mondo" (Karl Rahner)

In questo video:  https://www.youtube.com/watch?v=e6VR28Ze37U

Intervento di Ezio Aceti

presentazione dell'esperienza Gruppo Nonni fondato dal 2007, promosso dall'Assessorato Politiche Sociali del Comune di Trento, in collaborazione con AMA Punto Famiglie, Cooperativa progetto 92. 

Pubblicato da Annamaria Gatti

Foto da Dipark

lunedì 13 novembre 2023

Tutto l'amore vissuto

 

Sono giorni questi di doloroso stupore,  perchè è sempre difficile registrare di quanto male siano capaci gli uomini. 

E se si incrociano gli occhi dei bambini e dei ragazzi la gravità dei fatti ci appare anche in tutta la sua mostruosità e trovare le parole è difficile. Ma non servono a loro le parole. Servono fatti. Serviamo noi e il nostro amore vissuto con umiltà e talvolta forse disperazione, ma respirato e agito in ogni istante.

E ancora e sempre è il tempo della resilienza e scegliamo di ripartire, di coltivare la speranza, di riconfermare e amplificare gli ideali. E per questo continua l'alba di giorni in cui  essere coerenti testimoni, dare fiducia ai nostri giovani e sostenerli per costruire insieme zattere di salvezza, ponti di  condivisione, spiagge di compassione, foreste di accoglienza.


pubblicato da Annamaria Gatti

Foto da DonnaD

martedì 31 ottobre 2023

Quando i bambini sognano. Un albo illustrato

 



di Lorenza Farina
illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini
Edizioni Notes 2023
Note di Annamaria Gatti.

Un albo o un sogno?
Se lo chiedono i lettori di parole e immagini sfogliando questo prezioso libro per  bambini, e non solo.
Conosciute entrambe per le molteplici valenti proposte di narrativa e di illustrazioni, Lorenza Farina e Sonia Maria Luce Possentini propongono una edizione riveduta e impreziosita de I sogni di Agata. 
Agata è la protagonista della gestione di sogni variopinti e inquietanti, che tengono sveglia la mente e il cuore. quelli che fanno ridere e i sogni strampalati, quelli freschi e quelli a occhi aperti,  quelli chiari e quelli scuri, finchè un giorno....

Ecco capita ad Agata quello che succede a tutti noi, a condizione di saperlo vedere, 
di lasciare cioè andare i sogni che teniamo chiusi in un cassetto speciale del cuore, forse di marzapane, come quelli della protagonista. E allora accade l'irreparabile meraviglioso: tutti i miraggi giocando con Vento e Luna,  trascinano anche il Sole nel suo sogno privilegiato di astro. 

Vorremmo avere la certezza che sia possibile liberare sogni pure in questi giorni di oppressione e di malvagità che si accaniscono su quei bambini che i sogni li hanno dovuti violentemente chiudere a chiave in un forziere robusto, in attesa di vedere ali bianche di pace librarsi in un cielo, pur ancora greve di assalti feroci.  

Una speranza si accende e prende in prestito verbi e colori, per un solo sogno: PACE. SOGNO DI POTERE TORNARE A CASA.

Annamaria Gatti 


mercoledì 18 ottobre 2023

Scintille di bellezza. Elia "stronca" Petrarca: il desiderio conta più della volontà

 



Scintille di bellezza. Elia "stronca" Petrarca: 

il desiderio conta più della volontà

autore Marco Erba    Avvenire 17 ottobre 2023

"Il grande poeta insiste sul ruolo del volere nel raggiungere i propri obiettivi. «Ma non è vero Non basta sapere che una cosa in teoria è giusta, è necessaria la passione che ci accende e spinge»

Ho sempre adorato Francesco Petrarca: mi ha conquistato fin dalla prima volta in cui mi sono imbattuto nei suoi versi. Quel suo dissidio interiore è il mio, quella sua tensione spirituale che fa continuamente i conti con le sue debolezze è la mia; forse è un po’ quella di tutti noi. Per questo in classe dedico diverse ore alla lettura dei testi di Petrarca, soprattutto alle poesie del Canzoniere. Dedico però anche un paio di lezioni agli altri suoi componimenti, tra cui il Secretum.

 Proprio mentre presentavo il Secretum, Elia, un allievo di terza superiore, ha distrutto Petrarca in un solo secondo. Nel Secretum Petrarca immagina di incontrare sant’Agostino, che, seppur vissuto molti secoli prima, l’autore considera una sua guida. Nel dialogo che si sviluppa tra i due emerge prepotentemente la crisi spirituale di Francesco. « L’opera è divisa in tre libri » , ho spiegato quel giorno alla classe. « Nel primo, Agostino rimprovera Francesco per la debolezza della sua volontà, che gli impedisce di mettere in pratica le sue aspirazioni a una vita più virtuosa. Senza volontà, infatti, ogni proposito, seppur buono, è velleitario».

E qui, dal fondo della classe, Elia mi ha interrotto. « Petrarca dice cazzate!> »: un’esclamazione di tre parole per spazzare via uno dei miei autori preferiti. Ho fissato Elia “con occhi di bragia”, per citare il Sommo Poeta (che, peraltro, a Petrarca non andava a genio, ma questa è un’altra storia). Elia ha sostenuto il mio sguardo. “Con tutto il rispetto, eh, prof ” ha aggiunto imbarazzato: si era reso conto benissimo che gli era sfuggita un’espressione scomposta, per usare un eufemismo. Ho capito che non mi stava provocando, che voleva solo dire la sua. Era un mezzo miracolo, perché, fino a quel momento, Elia non era mai intervenuto in una lezione di Italiano.

 

Era un tipo simpatico, sorridente, benvoluto dai compagni, pronto alla battuta anche con me e con gli altri insegnanti all’intervallo o davanti a scuola. Ma, durante le lezioni, Elia si trasformava in un altro personaggio: assumeva un’espressione di annoiata sufficienza, appoggiava la testa improvvisamente pensante sulle mani, lottava con le palpebre che tendevano a chiudersi. A casa studiava pochissimo e consegnava sempre elaborati striminziti, sempre in ritardo. Insomma, era un maestro della mancanza di volontà, almeno dal mio punto di vista. Forse per questo il rimprovero di Agostino a Francesco lo aveva colpito tanto da spingerlo a intervenire.

Ho colto la palla al balzo: « Perché la pensi così? Cosa non ti convince? ». « Prof, Petrarca sbaglia a far dire a sant’Agostino che per raggiungere i propri obiettivi serve la volontà. La volontà non basta per niente. Nessuno si attiva solo per la volontà. Io no di certo. Non accetto la fatica solo perché so che una cosa in teoria è giusta e allora, razionalmente, decido di volerla. Serve ben altro». « E cosa serve? » , gli ho chiesto. 

Mi ha risposto senza esitare: « Il desiderio, prof. Serve il desiderio. Uno ce la mette tutta se davvero gli si accende il desiderio per qualcosa. Guardi me: non mi interessa studiare, lo faccio poco e male. Eppure so razionalmente che dovrei impegnarmi di più, che potrebbe essermi utile, che eviterei le lamentele dei miei genitori e vivrei meglio. Ma niente, non ce la faccio: non mi si accende il desiderio, sento che quello che dovrei studiare non mi riguarda, non tocca la mia vita. La musica, invece...».

 Così Elia ha cominciato a raccontare dalla sua passione per la musica. Poi, visto che era suonata la campanella dell’intervallo, si è avvicinato alla cattedra e ha continuato a parlarmene. Ho scoperto un Elia diverso, con una parlantina inattesa, con gli occhi accesi da un fuoco che non immaginavo potesse esserci. Suonava tre strumenti. Componeva canzoni melodiche, dolcissime, che cantava con una voce acuta molto intonata. Me ne ha fatte ascoltare un paio: mi hanno commosso.

 Quel pomeriggio ho ripensato a quanto successo in classe. Forse Elia aveva ragione; forse anche più del mio amato Petrarca. Le cose che danno sapore alla vita non sono astratti doveri, imperativi categorici disincarnati, obiettivi da raggiungere perché sappiamo freddamente che è giusto. Ciò che spinge a mettersi davvero in gioco è il desiderio, quella parola bellissima la cui etimologia rimanda alle stelle, alla loro luce che irresistibilmente attrae. Se un desiderio è autentico, se intuiamo che in esso si nasconde qualcosa di grande, la passione si accende, ci rende disposti a sopportare qualsiasi fatica. Per questo la scuola dovrebbe accendere desideri più che imporre aridi doveri. Tra i banchi, ogni studente dovrebbe essere stimolato a scoprire ciò che più profondamente desidera, perché il desiderio è la via per realizzare se stessi.

 Nei giorni successivi, Elia mi ha regalato ancora qualcosa. Riprendendo il discorso sulla musica, Elia mi ha raccontato della gioia che provava quando altre persone ascoltavano le sue canzoni e ne rimanevano colpite. Non era una gioia narcisistica, ma la felicità di aver regalato qualcosa di bello agli altri. Elia mi ha ricordato così che i desideri autentici riguardano sempre gli altri, sono sempre una forma di dono, un modo per dare il proprio contributo al mondo. Mi ha ricordato che le altre persone contano sempre di più dei traguardi raggiunti.

 È proprio quello che sostiene Laura, una meravigliosa ex allieva ora diventata prof di Italiano alle medie. Alla fine dell’anno scolastico, Laura mi ha scritto uno dei messaggi più belli che, da prof, abbia mai ricevuto. Diceva così: «Vedo tra i ragazzi delle medie tali potenzialità che mi sono buttata a capofitto nell’insegnamento. Qualche risultato si vede ed è un’enorme soddisfazione. È prezioso pensare di poterli affiancare per un po’ in un’età così delicata e poi, dopo la terza, vederli tornare, contenti del futuro che si sono scelti.

 Forse quando ho deciso di seguire le tue orme mettevo al centro la materia in sé, ma adesso mi rendo conto di quanto sia la materia umana il vero fulcro e il vero senso del nostro lavoro. Insegnare è un privilegio, me ne rendo conto ogni giorno. Sono fiera di aver fatto questa scelta di vita: sono felice del mio percorso, di tutti i giorni facili e di quelli difficili. Ho promesso a me stessa di mettercela tutta: provo a rinnovare questa promessa ogni giorno, per le classi che incontrerò».

 L’insegnamento è promessa, impegno. L’insegnamento è anche sforzo della volontà, è anche fatica. Ma è una fatica che si accetta volentieri, se ci si appassiona prima di tutto alla materia umana, mettendosi in gioco nelle relazioni: solo così si scopre che anche questa fatica, paradossalmente, è un privilegio. Bisogna desiderare di essere dentro le vite di coloro che incontriamo per accompagnarli meglio che possiamo. Bisogna, insomma, ricordare che la materia in sé è al servizio della materia umana. Bisogna amare la materia umana più che la materia in sé."

pubblicato da Annamaria Gatti

foto da IIC Albert Einstein

martedì 17 ottobre 2023

Paolina fiordiloto, favola per capirsi con tenacia e speranza

 PAOLINA FIORDILOTO


di Annamaria Gatti

illustrazione di Eleonora Moretti

fonte: Città Nuova, luglio 2021

L’orsetta Paolina vive nel villaggio vicino al bosco e proprio questa estate  è arrivato lì un nuovo amico, Sandro.

“Paolina che musetto triste hai”  dice un giorno la mamma, accarezzandole le orecchie.

“Sì, sono molto triste, ma siamo anche arrabbiati,  vero orsobimbo?”  risponde  Paolina rivolgendosi al suo inseparabile orso di peluche. “Ho fatto un dispetto a Sandro e adesso ho il cuore che mi fa male.”

“Tanto male?"

“Tantissimo male.”

Papà orso ascolta e la invita:  “Allora vieni con me…”

Paolina lo segue con il suo orsobimbo sulle  spalle.

Cammina e zampetta,  arrivano ad uno stagno.

Tutti e due lo guardano incantati,  perché è ricoperto di fiori di loto, eleganti e brillanti, con le sfumature rosa.

“Che bei fiori papà!”

“Sono fiori di loto” spiega papà orso.

Restano in silenzio e Paolina piange un poco.

“Sono sbagliata papà? Sandro  ha pianto per causa mia. Se qualcuno mi fa un dispetto anch’ io ci sto male. ”

“Si rimedia, Paolina, guarda i fiori di loto.”

Papà resta in silenzio un po’,  poi continua: “Paolina i fiori di loto nascono da un seme durissimo, che solo se viene cullato dal fango e dall’acqua,  piano piano,  molto lentamente germoglia e fa nascere il più bel fiore dello stagno.”

“Davvero papà? Il fiore di loto è bellissimo davvero. Sembra una stella!”

“Ci vuole il fango, l’acqua,  il tempo e i colpi che scalfiscono il seme duro e far fiorire una stella così.”

“Papà, cosa vuoi dirmi?”

“Ci vuole il tempo, un po’ di sofferenza e la pazienza di accoglierci come siamo, anche con i nostri brutti momenti, se vogliamo che non siano inutili e  poi si trasformino in bellissime cose, per noi e per gli altri. Perdonati Paolina e non ci pensare più.”

“Potrei diventare anch’io un fiore di loto, allora.”

Papà la guarda a lungo e sorride. La figlia prosegue:

“ Quando sentirò che il mio seme si apre,  inviterò Sandro per la merenda, papà.” 

Prende in braccio l’orsetto e lo culla un po’, poi gli chiede:

“Orsobimbo ti è passata la rabbia? Sì??? Anche a me. Vado subito a chiamare il mio nuovo amico!”

“Buona idea, Paolina fiordiloto!”

E tutti e due tornano al villaggio in un battibaleno.

Ora i fiori di loto dello stagno sorridono al sole…  Più splendenti che mai.


Pubblicata da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it


domenica 15 ottobre 2023

L'orrore: una mamma e un bambino israeliano soffrono come una mamma e un bambino palestinese.

L'orrore popola i nostri sguardi. Ci chiediamo quale orrore pure  alberghi nelle menti di chi ha il potere di distruggere con inaudita violenza la vita di famiglie ebree come di quelle palestinesi. Mentre entrambi i popoli vogliono vivere in pace. E cosa viva in chi è indifferente a tutto questo. 
Trilussa l'aveva già scritta nel 1914 questa ninna nanna denunciando quello che sta accadendo ora.

Ninna nanna, pija sonno

ché se dormi nun vedrai

tante infamie e tanti guai

che succedeno ner monno

fra le spade e li fucili

de li popoli civili

 

Ninna nanna, tu nun senti

li sospiri e li lamenti

de la gente che se scanna

per un matto che commanna;

che se scanna e che s'ammazza

a vantaggio de la razza

o a vantaggio d'una fede

per un Dio che nun se vede,

ma che serve da riparo

ar Sovrano macellaro.

 

Chè quer covo d'assassini

che c'insanguina la terra

sa benone che la guerra

è un gran giro de quatrini

che prepara le risorse

pe li ladri de le Borse.

 

Fa la ninna, cocco bello,

finchè dura sto macello:

fa la ninna, chè domani

rivedremo li sovrani

che se scambieno la stima

boni amichi come prima.

 

So cuggini e fra parenti

nun se fanno comprimenti:

torneranno più cordiali

li rapporti personali.

 

E riuniti fra de loro

senza l'ombra d'un rimorso,

ce faranno un ber discorso

su la Pace e sul Lavoro

pe quer popolo cojone

risparmiato dar cannone!


pubblicato da Annamaria Gatti
foto da bambinonaturale .it

lunedì 9 ottobre 2023

Un libro per bambini. Imparare a scuola a conoscere e gestire le emozioni. Recensione

 


di Fulvia Degl'Innocenti
illus. di Chiara Bordoni
Collana Il parco delle storie
Edizioni Paoline, 2023

recensione di Annamaria Gatti
fonte Città Nuova settembre 2023

Carattere ad alta leggibilità 

 QR Code proposte di attività per l’approfondimento

In questa collana Fulvia Degl’Innocenti, giornalista, apprezzata scrittrice per ragazzi e presidente dell’ICWA,  pubblica una proposta per leggere e giocare nel mondo delle emozioni: se le conosci,  sai come viverle queste ingombranti emozioni!

Il testo introduce nella quotidianità: un litigio a scuola. Qui la maestra dà spazio alle emozioni suscitate e accompagna i bambini a trovare, attraverso la costruzione di un puzzle, le parole per raccontare gli stati d’animo che spesso li turbano: tristezza, paura, disgusto, rabbia, delusione, noia, irritazione, stupore, sorpresa, gioia, allegria, felicità. 

Insieme, raccontandosi senza timori, i bambini e l’insegnante cercano gli “antidoti” per accogliere e vivere bene anche le emozioni “più brutte che capitano a tutti” e a dirsela questa cosa, già fa tirare un sospiro di sollievo… Ed è applicando l’antidoto scoperto a scuola, per esempio, che Pietro supera la paura del dentista! Provare per credere.

In queste pagine le scelte rientrano nelle buone prassi scolastiche, dove l’empatia genera fiducia, il calore e l’alleanza dell’adulto genera crescita e inclusione, proprio come ci ricordano le neuroscienze: la  warm cognition favorisce ogni processo di apprendimento, cognitivo ed emotivo.

E aggiungo: le illustrazioni di Chiara Bordoni sono limpide, attinenti e aiutano i bambini più piccoli a “leggere le immagini”. In testa ad ogni rappresentazione è anche possibile leggere l’espressione chiave, in carattere maiuscolo, che facilita lettori principianti. Un racconto nel racconto, quindi, che fa del libro uno strumento giocoso e versatile, a scuola ma anche in famiglia. 

pubblicato da Annamaria Gatti



sabato 7 ottobre 2023

Il seme di Sofia: recensione di Fulvia Degl'Innocenti

 La terra sempre più offesa. Inascoltati gli appelli e le sollecitazioni. Continuano le proteste e le battaglie. Mentre altre guerre feroci macchiano il nostro pianeta. 

Ma la pace comincia da noi, da quello che possiamo comunicare anche attraverso la lettura, educando, facendo la nostra parte  e forse anche di più, creando occasioni di buona vita e buona scuola. 

Se lo meritano i bambini a cui stiamo dando un peso enorme che porteranno per gli anni futuri. Una terra che sta arrivando al confine possibile. ce lo ricorda Papa Francesco nella ultima enciclica Laudate Deum. L'ecologia integrale passa cammina anche nelle aule scolastiche e affianca tutte le agenzie educative.

Gli incontri con i bambini  hanno confermato la tenera accoglienza del libro che narra di Sofia e del fiordaliso: un'esperienza di serenità e speranza che la natura insegna, a vederne i doni.

Il Seme di Sofia 

Come nasce una nuova vita

di Annamaria Gatti                         illustrazioni di Elisabetta Basili

Recensione di Fulvia Degli Innocenti
Città Nuova, Giugno 2023

Sono grata a Fulvia Degl'Innocenti, per la sua autorevole e sensibile recensione. Scrittrice premiata e molto nota, sia per l'infanzia che  per i giovani, annovera, nella sua produzione,  titoli di significativo interesse e  di attualità, accompagnati sempre da notevole empatia per il mondo dell'età evolutiva. 

"Una storia semplice con illustrazioni delicate e dai colori tenui per spiegare ai più piccoli la meraviglia della natura e i misteri della crescita. 

Protagonista è Sofia, una bambina solare e curiosa, che durante una passeggiata in campagna trova un oggetto per lei misterioso ma che la incuriosisce. 

Alcune creature, un uccellino, una farfalla, un coniglio,  le suggeriscono una dopo l’altra di che cosa si tratta e cosa farne. Si tratta di un seme, e basterà metterlo nella terra e annaffiarlo per capire a che cosa serva. Però ci vuole tempo e pazienza, e Sofia attende il trascorrere dei giorni fino a quando il seme germoglia e poi dà vita a un fiore azzurro. È il fiore a spiegarle che la stessa cosa accadrà anche a lei, che porta già dentro di sé la bellezza che sboccerà quando sarà grande. 

I bambini hanno una naturale sintonia con la natura, ma spesso, soprattutto se vivono in città, non hanno molta familiarità con essa. Questo testo è un invito a scoprire le meraviglie della natura, a essere attenti osservatori, a cimentarsi in qualche facile esperimento, per comprenderne i meccanismi. 

Il parallelo tra il fiore che sboccia e la crescita individuale è molto efficace, e dà sicurezza ai bambini anche più insicuri, perché rende tangibile ciò che non si vede, ovvero le nostre potenzialità."