![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAfGuGzMs_jgn_Xi_4wdXNJw49OD_egfKhssr5YYfmsdOnzVfd26HZQu74opjr1nL26Eqgn_rZ2T_FPM-CCxfo6VHEx1-2_k-WLup5OuwUqjUlkq0Zj-QhYV1SLpSYTsGl8QVMDUii8D_T/s400/stelle.jpg)
Papa Benedetto ha parlato dei bambini e ha raccomandato con passione che si racconti a loro di Dio.
Sembra così strano sentire un invito così preciso e vero, quanto elevato, in un mondo preso dall'affabulazione quotidiana del nulla o del poco.
Eppure nessuno come i bambini sono così vicini a questo pianeta: l'Infinito è loro prossimo e leggibile, tangibile direi.
"Guarda quante stelle stasera! E una di loro è il nonno che è andato in cielo".
"Sììì! Nonno Anselmo è là con Gesù e ci guarda e dice: loro mi salutano. E lui parla anche se io non lo sento però c'è, guarda bene, perchè quando si muore si va nel cielo con Gesù, io lo so!"
E sgambetta allegro accanto a me, che tardo a proseguire, come per fermare l'attimo.
Sarà il cielo cobalto di questo inizio d' estate, sarà la vocetta assorta e convinta di questo bimbo di tre anni che fa stupire il pensiero e sento scendere questa serata come profumo e unguento a sanare ferite aperte e profonde.
E' vero: parliamo ai bambini di Dio! Poi sarà troppo tardi, e si saranno persi l'incanto del cuore, il pertugio della speranza.
Sono pronti loro, i bambini, ad ascoltare e a parlare di Dio.
Senza la benchè minima fatica, percepiscono all'istante la verità cosmica della vita di questi piccoli uomini, specchiata in un Padre.
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto: marcheventi
Nessun commento:
Posta un commento