Non ritengo siano davvero una bibbia per genitori, ma indubbiamente confrontarsi con il volume qui sotto è uno dei tempi fra quelli ben spesi per un genitore. Troverete suggerimenti e applicazioni che rimandano ad altri autori e a strategie già sperimentate, ma in complesso ritengo sia un utile strumento.
In densi, ma agili capitoli, accompagnati da fumetti esplicativi, le due autrici statunitensi, ci convincono che alcune teorie dello psicologo loro maestro, Haim Ginott, praticate da loro stesse con i figli poi nel quotidiano, danno frutti sperati e soddisfacenti.
Poi chiaramente tutto va individualizzato e mediato da contributi paralleli. Dalla nostra non vi sono, a mia conoscenza, gruppi di lavoro e sperimentazione di queste teorie o applicazioni di questi libri di indubbio successo anche in Italia, pubblicati in Italia dal 2015.
Alcuni flash, esempi utili a conoscere sinteticamente il contenuto almeno del primo lavoro, che getta le basi poi per la seconda uscita, rivolta ai ragazzi.
- Aiutare i bambini a gestire i loro sentimenti. Le risposte impulsive spesso compromettono le relazioni e danno disagio e sofferenza: ascoltateli in silenzio, riconoscete i loro sentimenti, definite i sentimenti (sembra molto fastidiosa questa tua esperienza.. ., questo fatto ti ha ferito molto...) e certe azioni vanno limitate (capisco che sei molto arrabbiato, digli quello che pensi a parole, non con i pugni..)
- Favorire la collaborazione del bambino. Valorizzare efficacemente non è sempre facile e automatico, interventi superficiali scoraggiano e rendono inutili gli sforzi : riportate la situazione oggettiva, (es. non si riesce a entrare nello studio...) usate una parola sola ( es. lo studio!), esprimete i sentimenti che provate voi all'accaduto... (mi sconforta entrare in studio e non poter prendere il libro per il disordine) rendete piuttosto oggettivo il fatto (es. questo disordine impedisce l'uso dello studio agli altri)
- In alternativa alle punizioni. I castighi sono davvero utili, ottengono nel lungo periodo risultati o rischiano di umiliare senza far crescere? Esprimete con forza i nostri sentimenti senza umiliare (mi dispiace tantissimo vedere la bici nuova sotto la pioggia) dichiarate le aspettative (mi aspetto che la bici nuova sia messa al riparo) mostrate come rimediare, proponete un' alternativa, trovate insieme una soluzione al fatto.
- Promuovere l'autonomia diventa un bell'esercizio per entrambi gli attori della relazione educativa e si collega all'aspetto della collaborazione : lasciate che provino a fare delle scelte, mostrate rispetto per i tentativi, non fate troppe domande, non date troppi consigli, non scoraggiateli, stimolateli a trovare anche fuori dalla famiglia soluzioni.
- Promuovere l'autostima è vincente se accompagnato da incoraggiamento all'impegno per il superamento delle difficoltà, ogni punto interagisce quindi con gli altri di questo elenco: valorizzate quel che si vede, non genericamente con bravo! grande! ma descrivendo il fatto da valorizzare, descrivete ciò che provate dopo aver constatato il fatto positivo
- Liberare i bambini dai ruoli prefissati è creare fiducia, in un'ottica aperta e che aggiunge del nuovo rispetto all'immagini di sè : mostrate al bambino una nuovo positiva immagine di sè, proponete situazioni in cui possano vedersi in modo differente, dite qualcosa di positivo agli altri in modo che sentano anche loro, siate un modello di comportamento, ricordate quello che ha fatto o detto di positivo o valido, confermate le vostre aspettative (es. questo comportamento mi dispiace, puoi essere arrabbiato,ma mi aspetto che tu perda sportivamente senza fare scene)
Evitare di far sentire colpevole un bambino per alcuni comportamenti, ma aiutarlo a leggere i sentimenti che lo provocano aiuta a liberare risorse positive, e responsabili. Aiutarli a impegnarsi nell'autocontrollo, nella riflessione e favorire il suo esercizio, rende capaci di inaspettate risorse.
Pubblicato da Annamaria Gatti
Pubblicato da Annamaria Gatti
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