di Annamaria Gatti
fonte Città Nuova ottobre 2015
Perché devo
avere paura del topo?
Junko era nato pochi mesi prima
ma già era un bell’elefante dal portamento maestoso, se proprio non aveva
voglia di una scorrazzata per la savana! Poi era testardo e curioso, difficile
da educare.
“Junko per favore comportati
bene. Sei un principe o no?”
“Vabbeh! Un principe non fa
questo e non fa quello, ma cosa fa allora?” Chiedeva l’elefantino… Mamma alzava
al cielo la proboscide e scuoteva le
orecchie spazientita e si rifiutava di
rispondere per l’ennesima volta, lasciando Junko ai suoi pensieri.
Poi il bagno nel fiume con gli
amici lo distraeva da questi ripensamenti filosofici: “ Bella questa! Sto
imparando tante cose interessanti vivendoci dentro a questo mondo, principe o
non principe…. Mi diverto un sacco!”
Così quella volta che incontrò
Lippi, non si scompose neppure un po’? Perché avrebbe dovuto scomporsi?
Perché Lippi era un topo. E si sa
gli elefanti hanno paura dei topi, ma questo Junko non lo aveva messo in conto.
“Mamma mi ha avvisato, ma io penso”
aggiungeva Junko “perché io grande e
grosso devo aver paura di Lippi, così piccolino, pronto a scappare di fronte a
qualsiasi gattaccio?”
“Salve topolino! Ti andrebbe di
fare amicizia con me? Io sono Junko.”
“Ehillallah volentieri. Io mi
chiamo Lippi! E’ la prima volta che un elefante mi parla, di solito sono così
spaventato, quando ne incontro uno, che rimango rigido come una statua di marmo
del tempio. Posso fare una corsa con te?
Però mi arrampico sulla tua coda
e mi aggrappo al ciuffo, sai che divertimento…”
Lippi e Junko divennero amci per
la pelle e in quella parte di mondo gli elefanti superarono il pregiudizio di
dover avere paura dei topi. Non senza la
disapprovazione pacata di mamma e papà elefante che cominciarono a pensare di
aver a che fare con un figlioletto un po’ ribelle sì, ma simpatico e soprattutto intelligente.
ill. f. animazione Dumbo, W. Disney
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