IL LUPO DI CAPPUCCETTO ROSSO HA DEI PROBLEMI, POVERETTO!
di Annamaria Gatti
fonte: Città Nuova
C'era una volta il lupo della storia di
Cappuccetto Rosso (fattela raccontare se non la sai!) che zampettava pensieroso al limitare del bosco.
Ad un tratto si scontrò con una bambina che prontamente gli chiese, lì su due piedi:
“Ehilà,
dove te ne vai così solitario e triste?!”
“Ah, ho dei problemi. Gironzolo per il bosco
perchè ho bisogno di pensare a quello
che mi capita ogni giorno!”
“Oh bella! E cosa ti succede di così
fastidioso?” chiese la bambina incuriosita.
“Insomma, ogni volta che qualcuno legge quella
vecchia storia con la bambina dal cappuccio rosso, beh, ci credi? Mi sento
proprio uno sciocco!”
“Niente di così sciocco... E' una storia di
fantasia, in fondo...”
“Già una storia così strana... Dunque...”
“La so, la so: ti mangi una nonna, prima, e poi
divori anche la nipotina che è andata a trovarla!”
“Appunto, mi sento sciocco perchè mi chiedo:
come mai una mamma intelligente e di buon cuore, che prepara un cestino succulento per la nonna, manda una
bambina così piccola nel bosco da sola?”
“Beh...
forse era già abbastanza grande!”
“Ah! E la chiami grande una bambina che segue il consiglio di un lupo? le avevo
suggerito. E lei, senza fare neppure una piega, prende allegramente quel
sentiero, senza chiedersi nulla: ma chi è questo che mi parla? Cosa mi ha detto
la mamma?”
“Beh, davvero
la cosa è un po' singolare.”
“E poi, possibile che non abbia sospettato
nulla questa bambina: la voce profonda della nonna dal letto e quel muso
strano... In fondo mi aveva incrociato poco tempo prima. Possibile che mi abbia
rivolto quelle dannate domande: che occhi grandi hai nonnina, altro che
nonnina! Che orecchie grandi hai! Certo, aveva bisogno di un buon oculista. E
poi, francamente, che ci faceva questa vecchietta da sola, in una casetta sperduta nel bosco infestato
dai lupi?”
“E ora cosa pensi di fare?” chiese la bambina
un po' intimorita.
“Niente, spero per loro che i bambini si
facciano un po' più obbedienti e furbi! E le mamme un po' più attente!”
Si salutarono. La bambina tirò fuori dallo
zainetto il suo cappuccio rosso e pensò: Ha proprio ragione! Che tonta sono
stata! Spero però vada presto dall'oculista anche lui, perchè non mi ha riconosciuto,
poveretto.”
E tornò in fretta e furia a casa dalla mamma e dalla nonna, che
si era da poco trasferita con loro per evitare brutte avventure, viste le
intenzioni di certi scrittori di storie per bambini.
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