di Annamaria Gatti
fonte: Città Nuova on line
LEGGIAMO FAVOLE AI NOSTRI BAMBINI
Il Corriere della Sera spende
qualche briciola di attenzione al mondo dell’infanzia, con una rivisitazione di
buon gusto di Gianni Rodari, un grande della letteratura, che ci ha fisicamente
lasciato 35 anni fa, ma che ha donato, nell’opera sua, un testamento di fiducia
grande nell’infanzia.
Sono quelle belle sorprese che
rendono giustizia a tanti affamati di buona letteratura per bambini, in una
vetrina di grandi proposte ma che talvolta rasenta l’obesità dell’inutile e
dello scontato .
Un tuffo nel passato di ragazzi o
di genitori e insegnanti, che accolgono questa rimpatriata nella creatività di certa
classe, nella favola e nella bontà… di un autore mai tramontato.
Persino le elaborazioni scolastiche di lavoro più
noiose e discutibili fatte in anni addietro (speriamo non recenti!) dei suoi
libri non hanno spento entusiasmo e sintonia: il suo saper arrivare al cuore e
alla mente dei bambini, ne ha fatto un mito.
Ora poi la possibilità di
rileggere “Favole al telefono”, “Il libro
dei perché”, “Filastrocche in cielo e in terra” e le altre 29 opere, con l’impegno illustrativo di nomi come Bruno
Munari, Giulia Orecchia, Sophie Fatus e Valerio Vidali, solletica biblioteche e
librerie, collezionisti e semplici lettori di varie generazioni… a cui Rodari
ha dedicato una vita, sostenendo nelle sue “Favole al telefono” con candore
e saggia furbizia:
“Andrà lontano? Farà fortuna?
Raddrizzerà
tutte le cose storte di questo mondo?
Noi
non lo sappiamo,
perché
egli sta ancora marciando con il coraggio
e la
decisione del primo giorno.
Possiamo
solo augurargli, di tutto cuore:
Buon
viaggio!
Speriamo che questa scelta abbia un seguito altrettanto
importante, segnale di attenzione all’infanzia, luogo privilegiato del futuro
che si disegna con le idee e i valori che si coltivano, soprattutto nelle sedi
deputate all’educazione. Allora un invito ai genitori: leggete Rodari ai vostri
bambini la sera, spegnendo tv e tablet. Effetto-affetto assicurato!
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