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sabato 30 novembre 2013

Bambini adultizzati: difendiamoli


                       foto 2I PICCOLI ADULTI DI OGGI SARANNO ADULTI IMMATURI DI DOMANI
 
di Ezio Aceti psicologo
fonte "Città Nuova" 10 novembre 2013
 
L’adultizzazione è quel processo per cui si fanno

vivere al bambino emozioni e situazioni più grandi

di lui. Oggi – spiega Ezio Aceti, esperto in psicologia dei processi

evolutivi (che il 14 novembre sarà ad Abbasso i bulli su Rai Gulp) – ci

sono ragazzi cognitivamente adulti, ma emotivamente immaturi, e se

maschi ancor di più. Hanno 14 anni, ma a livello emotivo sono come

bambini di 7, 8 anni».


Com’è possibile?


«Secondo me dipende da tre fattori. Il primo è che i genitori non conoscono

i bambini e questa è causa non solo dell’adultizzazione infantile,

ma di tutti gli sbagli pedagogici. Il secondo è che il bambino è bombardato

di emozioni e fatica a gestirle. Terzo, i mass media: sono strumenti,

ma stanno diventando tiranni e ci costringono a un linguaggio rapido,

mentre per comprendere un’emozione abbiamo bisogno di tempo.

«L’adultizzazione infantile nasce da due errori madornali. Primo: l’eccessiva

presenza femminile nelle scuole, che è devastante perché la

mamma e la maestra trattano il bambino come un bebé, impedendogli

di prendere in mano la sua vita e di dare da solo delle risposte a quello

che vive. Secondo: si fanno vivere al bambino emozioni da grandi».


Facciamo un esempio...


«Se il bambino prende una nota a scuola e lo dice alla madre,

questa gli chiede il perché. Il bambino risponde che è colpa della

maestra e la madre o risponde che non è vero e che è colpa sua,

o che andrà lei a parlare con l’insegnante. Ma questo è devastante

per il bambino. La risposta dovrebbe essere: “Mi dispiace che

hai preso la nota, è un problema tuo, ma sono sicuro che domani

andrà meglio”. Così il bambino è costretto a prendere in mano

la sua vita, le sue emozioni, il suo spazio. Invece la mamma, la

maestra, si sostituiscono a lui e se, da una parte, lo trattano da

piccolo, dall’altra gli fanno vivere emozioni da grandi. Due errori.

Il papà, invece, il maschio, lo aiuta a stare nelle emozioni, ma non

si sostituisce a lui».


Ma allora cosa fare?


«Uno dei più grandi errori educativi è il modernismo: quando, cioè,

gli adulti sposano in toto emozioni becere e le vivono sfrenatamente.

Questi genitori sono i primi immaturi: credono di aiutare i bambini

diventando come loro, ma perdono autorevolezza e fanno solo capire

che quello che conta è avere tante cose. Questo processo si chiama la

“cosifi cazione dei legami”: se un ragazzo di 14 anni arriva ad ammazzare

un coetaneo per un cellulare è perché non sa più cosa è bene e

cosa è male. Allo stesso modo, un bambino che non sa gestire le sue

emozioni può diventare un adulto che non è in grado di controllarsi:

da qui il femminicidio, lo stupro, gli abusi... Invece bisogna trasmettere

le cose che contano davvero, aiutarli a scoprire quella particella

divina che è nel Dna di ognuno di noi».


pubblicato da Annamaria
foto da Melevisione Rai
 

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