I PICCOLI ADULTI DI OGGI SARANNO ADULTI IMMATURI DI DOMANI
di Ezio Aceti psicologo
fonte "Città Nuova" 10 novembre 2013
L’adultizzazione è quel processo per cui si fanno
vivere al bambino emozioni e situazioni più grandi
di lui. Oggi – spiega Ezio Aceti, esperto in psicologia dei processi
evolutivi (che il 14 novembre sarà ad Abbasso i bulli su Rai Gulp) – ci
sono ragazzi cognitivamente adulti, ma emotivamente immaturi, e se
maschi ancor di più. Hanno 14 anni, ma a livello emotivo sono come
bambini di 7, 8 anni».
Com’è possibile?
«Secondo me dipende da tre fattori. Il primo è che i genitori non conoscono
i bambini e questa è causa non solo dell’adultizzazione infantile,
ma di tutti gli sbagli pedagogici. Il secondo è che il bambino è bombardato
di emozioni e fatica a gestirle. Terzo, i mass media: sono strumenti,
ma stanno diventando tiranni e ci costringono a un linguaggio rapido,
mentre per comprendere un’emozione abbiamo bisogno di tempo.
«L’adultizzazione infantile nasce da due errori madornali. Primo: l’eccessiva
presenza femminile nelle scuole, che è devastante perché la
mamma e la maestra trattano il bambino come un bebé, impedendogli
di prendere in mano la sua vita e di dare da solo delle risposte a quello
che vive. Secondo: si fanno vivere al bambino emozioni da grandi».
Facciamo un esempio...
«Se il bambino prende una nota a scuola e lo dice alla madre,
questa gli chiede il perché. Il bambino risponde che è colpa della
maestra e la madre o risponde che non è vero e che è colpa sua,
o che andrà lei a parlare con l’insegnante. Ma questo è devastante
per il bambino. La risposta dovrebbe essere: “Mi dispiace che
hai preso la nota, è un problema tuo, ma sono sicuro che domani
andrà meglio”. Così il bambino è costretto a prendere in mano
la sua vita, le sue emozioni, il suo spazio. Invece la mamma, la
maestra, si sostituiscono a lui e se, da una parte, lo trattano da
piccolo, dall’altra gli fanno vivere emozioni da grandi. Due errori.
Il papà, invece, il maschio, lo aiuta a stare nelle emozioni, ma non
si sostituisce a lui».
Ma allora cosa fare?
«Uno dei più grandi errori educativi è il modernismo: quando, cioè,
gli adulti sposano in toto emozioni becere e le vivono sfrenatamente.
Questi genitori sono i primi immaturi: credono di aiutare i bambini
diventando come loro, ma perdono autorevolezza e fanno solo capire
che quello che conta è avere tante cose. Questo processo si chiama la
“cosifi cazione dei legami”: se un ragazzo di 14 anni arriva ad ammazzare
un coetaneo per un cellulare è perché non sa più cosa è bene e
cosa è male. Allo stesso modo, un bambino che non sa gestire le sue
emozioni può diventare un adulto che non è in grado di controllarsi:
da qui il femminicidio, lo stupro, gli abusi... Invece bisogna trasmettere
le cose che contano davvero, aiutarli a scoprire quella particella
divina che è nel Dna di ognuno di noi».
pubblicato da Annamaria
foto da Melevisione Rai
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