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sabato 13 settembre 2025

Un minuto di silenzio nelle scuole, per il genocidio di Gaza, ma non solo il primo giorno di scuola.

 


                                  UN MINUTO  MAGARI SETTIMANALE ...

per far esprimere un pensiero che costruisca la pace nelle nostre aule. Ma anche un'attenzione maggiore a tutte le istanze che fanno della vita una espressione di pace, un percorso che permetta agli studenti di sperimentare concretamente come si vive la pace e perchè è l'unica scelta possibile.

C'è molta ansia nei vissuti dei bambini e dei ragazzi. Parlarne e fare gesti concreti di solidarietà li aiuterebbe.

La seguente proposta ha trovato notevole accoglienza da parte di insegnanti, istituti... ma perchè relegarla al giorno di inizio della scuola? La possibilità di estendere il minuto di silenzio con una frequenza maggiore e accompagnata da iniziative che potrebbero dare frutti significativi.

Proposta per le scuole: Un minuto di silenzio (perché solo per il primo giorno di scuola?) per Gaza e la Palestina

La Scuola per la pace Torino e Piemonte, Docenti per Gaza e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università invitano docenti e studenti a osservare un minuto di silenzio per Gaza e per la Palestina il primo giorno di scuola. I docenti possono farlo in classe, gli studenti possono farlo, anche autonomamente, in classe, nell’intervallo, nei corridoi, nei cortili, le famiglie possono chiedere di farlo a docenti e DS.

Un minuto di silenzio

Un minuto di silenzio per ricordare le migliaia di bambine/i, studenti e insegnanti che non andranno mai più a scuola, perchè colpiti* da micidiali ordigni di morte.

Un minuto di silenzio per essere vicin* alle migliaia di bambine/i, studenti e insegnanti che non possono andare a scuola, perché scuole e università sono state distrutte e loro stanno vivendo sotto continua minaccia di bombardamenti e aggressioni.

Un minuto di silenzio per riconoscere che lo scolasticidio in Palestina è strumento deliberato del genocidio di Israele che annienta sistematicamente corpi e culture.

Un minuto di silenzio per solidarizzare con coloro che resistono e che continuano a voler insegnare e studiare in condizioni inimmaginabili.

“Bombardamenti continui, fame, restrizioni all’accesso a internet, elettricità instabile e gli orrori quotidiani del genocidio non hanno spezzato la nostra volontà. Siamo ancora qui, continuiamo a insegnare e siamo ancora impegnati per il futuro dell’istruzione a Gaza”.

Lettera aperta dei rettori delle università di Gaza, 5 agosto 2025.

Chiediamo a coloro che osserveranno il minuto di silenzio di volercelo comunicare al seguente link: https://forms.gle/LeoH2xHunYxMXjUm8

Lo scolasticidio strumento del genocidio

Da ormai quasi due anni assistiamo impotenti allo sterminio sistematico che si sta compiendo a Gaza, dove la popolazione civile ha subito inerme la distruzione del proprio ambiente di vita, con un’immane strage, stimata in circa 300.000 persone uccise e che, per i sopravvissuti, ha significato la perdita di amici e parenti, quando non la distruzione di intere famiglie. Continui sfollamenti, continui bombardamenti, senza cibo, senza acqua, senza cure mediche, in condizioni di vita insostenibili. E in Cisgiordania le violenze dei coloni, l’espropriazione di terre e di case, la distruzione di olivi e coltivazioni, gli arresti e le detenzioni ingiustificate. Come docenti siamo poi dolorosamente consapevoli dello scolasticidio che ha portato, secondo diverse fonti, alla distruzione o danneggiamento di circa il 90% delle scuole di Gaza e alla demolizione di tutte le università della regione, cioè alla cancellazione del sistema educativo palestinese. Un’intera generazione di studenti, oltre 600.00 bambine/i e ragazze/i, è privata del diritto umano all’istruzione. Biblioteche, musei, archivi, librerie, moschee, edifici storici sono ridotti in macerie, disintegrando le tracce di una storia millenaria.

Già nel maggio 2024 la distruzione deliberata del sistema educativo palestinese per “erodere il tessuto intellettuale e culturale della nostra società” e al contempo la volontà di non lasciare la propria terra e di non “permettere che tali atti spengano la fiamma della conoscenza e della resilienza che arde in noi” erano stati manifestati nella Lettera aperta del personale accademico e amministrativo delle università di Gaza al mondo.

Il 5 agosto 2025 i rettori delle università di Gaza si sono rivolti nuovamente al mondo per denunciare lo scolasticidio, un “tentativo sistematico e deliberato” di distruzione delle   fondamenta culturali “che da tempo rappresentano pilastri di resilienza, speranza e libertà intellettuale in condizioni di occupazione e assedio”. E anche in Cisgiordania gli attacchi continui dei coloni e gli abusi dell’esercito impediscono l’acceso all’istruzione dei bambini palestinesi.

Ma pur in condizioni inimmaginabili le e i palestinesi resistono, continuano a insegnare, a studiare, a produrre cultura con diari, romanzi, poesie, opere artistiche, film, fotografie, danze, attraverso i quali esprimono la loro voce, le loro storie, le loro consapevolezze e la loro dignità.

Lettera aperta del personale accademico e amministrativo delle università di Gaza al mondo

Il Manifesto, 2 giugno 2024, https://ilmanifesto.it/lettera-aperta-del-personale-accademico-e-amministrativo-delle-universita-di-gaza-al-mondo

Lettera aperta dei rettori delle Università di Gaza, 5 agosto 2025:

https://www.unisi.it/unisilife/notizie/lettera-aperta-dei-rettori-delle-universita-di-gaza

Scolasticidio: la guerra di Israele alla conoscenza a Gaza, di Renee Davis, 20 maggio 2025

https://pagineesteri.it/2025/05/20/medioriente/scolasticidio-la-guerra-di-israele-alla-conoscenza-a-gaza/

Scolasticidio nel Masafer Yatta: l’istruzione negata in Palestina

Documentario di Operazione Colomba, marzo 2025, 6 minuti

https://www.operazionecolomba.it/palestina/3944-scolasticidio-nel-masafer-yatta-l-istruzione-negata-in-palestina.html

 

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