E oggi l'intenzione di parlare di pace si rafforza all'evidenza dei fatti di cronaca. E la scuola assume un ruolo fondamentale, come quello delle famiglie in cui crescono e respirano cosa significhi essere umani e rispettare le vita degli altri. Di tutti gli altri.
Si raccolgono e diffondono esperienze di educazione alla pace in molti istituti scolastici, proposte che trovano terreno fertile e comprensione. Sappiamo quanto giochi la capacità empatica nei bambini e la facilità di avviare percorsi virtuosi.
Oggi proponiamo un'altra semplice esperienza che ha trovato però un' accoglienza notevole in molte classi e la richiesta, come nell'informazione qui riportata, anche da altri Paesi, che non si ferma alla difesa della pace solo nella desolata Palestina, i cui colori sono riproposti nelle barchette da costruire, ma un invito alla pace globale accanto a noi e ovunque nel mondo, dove purtroppo tanti sono gli scenari di guerra.
Ecco la breve presentazione di chi ha sperimentato una "flottiglia della pace" nella propria classe (scuola primaria), un momento "alto" e impegnato, in cui riconoscere consapevolemente attraverso la ricerca, il dialogo, la conoscenza, gli scogli per curare e custodire la pace, il faro, i punti di riferimento a cui fare guardare per non perdersi e la meta a cui arrivare tassativamente... insieme.
"Ciao a tutti
una mia amica Eleonora Masneri e Andrea Mutti, grafici, hanno fatto
alcuni schemi di barchette e nel giro di pochi giorni hanno avuto richieste del
link da varie parti del mondo per laboratori con i bambini . Quindi una
flottiglia per bambini internazionale… e questo è bellissimo. Mi ha chiesto di
passarle anche a voi e io lo faccio volentieri...
I modelli sono da stampare su fogli di carta A4, ritagliare
e piegare stile origami. Noi, in una classe quinta primaria, prendendo spunto da un’attività già avviata,
abbiamo preparato un cartellone per l’accoglienza.
È un’attività semplice: i bambini costruiscono e decorano
una barchetta che li rappresenta e scrivono uno slogan sulla propria bandiera.
Scrivono poi quali possono essere
gli ostacoli ( scogli),
i punti di riferimento ( faro)
e i traguardi ( isola)
che possono incontrare durante il loro viaggio.
Io e la mia collega abbia fatto le due imbarcazioni della
Global Sumud flottiglia che sono state colpite.
Abbiamo parlato della missione umanitaria del viaggio e dei
diritti umani che sono il faro. Oggi abbiamo iniziato ma “work in
progress” e speriamo di arricchire di contenuti nei
prossimi giorni …"
Grazie all'insegnante Cinzia per il contributo.
Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
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