Comunicato del presidente Conte. Fase 2.
Occorre studiare bene la fase 2 dei bambini. Non ne ho sentito parlare, forse ero distratta.
Molto stanno facendo le famiglie. Quelle fragili restano tali.
Molto fanno gli insegnanti. Non tutti purtroppo.
Qualcuno è stato incaricato dello studio della ripresa, graduale, opportuna, autorevole, per i bambini, da 0 a 6, ma anche fino ai 10 anni, i quali non stanno molto bene, visto il protrarsi del tempo delle restrizioni. E i motivi sono molteplici. Ma è urgente offrire aiuto e rimedi con buona volontà, perchè i bambini di oggi e di domani sono segnati da questa esperienza, a livello cognitivo e socio affettivo.
Da più parti anche leggiamo e ascoltiamo gli appelli alla necessità di tornare a pensare alla scuola e alle offerte formative per i bambini, al superamento della didattica a distanza, che non può offrire quello che è per loro più necessario: la (buona) relazione.
Ma di rientro parla anche la famiglia che ha perso in questi mesi i fisiologici collaboratori della sua azione educativa. Per educare e difendere un bambino ci vuole davvero "un villaggio". E in questo momento si assiste proprio a questa maggiore consapevolezza, all'importanza educativa per i nostri bambini, la loro autonomia, la loro salute mentale e affettiva della presenza di (buone) agenzie educative che aiutino ogni bambino a crescere.
L'ambiente poi, inutile dirlo, è portatore di grandi opportunità che i genitori filtrano, supportano, con cui collaborano, nelle migliori delle ipotesi. Insomma i bambini hanno bisogno di vivere la loro infanzia ed è necessario pensare e proporre e decidere che i bambini ci interessano molto.
Non lo dimentichino, ascoltino gli appelli lanciati da più pedagogisti e psicologi all'attenzione alla famiglia e ai bambini. Una grave responsabilità pesa sul cuore e sulle spalle di coloro che sono preposti alla tutela dell'infanzia, dalle cabine di regia.
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da blogtaormina.it
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