Paolo Limonta
A scuola “…senza mai pensare di abbandonarne anche uno
soltanto”
TUTTI I BAMBINI DEVONO ESSERE FELICI
Storia di un maestro
e della sua scuola
Antonella Meiani
Ed. Terre di Mezzo
- euro 12
Fonte Città Nuova settembre 2017
Il mondo della scuola sta per
iniziare un nuovo cammino dopo le
vacanze. Ma ci sono personaggi , docenti incalliti, che non smettono mai di
lavorare anche nel tempo delle vacanze. Se
uno ama il suo mestiere ci mette tante di quelle forze che d’estate è d’obbligo riposare, rimettere nel fodero anche le armi per affrontare dignitosamente la
martellante burocrazia che sfianca, ma
anche verificare, rivedere, pianificare a grandi linee, ricercare…
Immagino per esempio che il
docente Paolo Limonta non conosca soste di alcun genere nella sua esercitata
quotidiana umanità. Maestro “per natura”, diventato insegnante dopo un cammino interessante di condivisione
con i problemi emergenti di un’umanità cittadina, è stato un validissimo braccio destro del
sindaco di Milano Giuliano Pisapia. La
sua vita però è stare con i suoi
bambini. E per loro proclama e attualizza, con scelte dure e felici, con
presenza massiccia (è un gigante buono!)
e vera, che tutti devono essere felici. Altrimenti, a
cosa serve la scuola?
Leggere il libro scritto da Antonella Meiani sul
suo collega milanese di battaglie e di
fatiche, di scoperte e di scelte di buonissima scuola, è come aprire con trepidazione il sipario su
qualche decennio di vicende della scuola elementare e non solo.
Milano è il palco della narrazione delle vicende di
Paolo. Il lettore è accompagnato a
condividere questo pezzo di storia nell’avvicendarsi di eventi, aneddoti, fatti
di cui è protagonista, deciso a non mollare i suoi ragazzi, decisissimo a fare
della sua professione, a anche della sua vita, un capolavoro di umanità e di
solidarietà, per rendere la scuola un luogo “affettivo”.
...“Stare a fianco di ognuno di loro.
Incitarli, coccolarli, consolarli, asciugare le loro lacrime, blandirli,
spronarli, aspettarli. E, se necessario, ricominciare da capo. Senza mai,
neppure per un istante, pensare di rinunciare e di abbandonarne anche uno
soltanto.”...
Allora coraggio, insegnanti di
ogni angolo di questa scuola così problematica! La felicità a scuola è
possibile, lì dove vivi tu, dove
insegni… basta crederci.
Pubblicato da Annamaria Gatti
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