Isabella Vendrame
“UN CAPPELLO PIENO DI RICORDI”
di
Isabella Vendrame
© 2016 13 Lab Editore
Srls
ISBN:
978-88-99633-18-9
Recensione di Annamaria Gatti
“Sono sicura però che anche voi, come me, avete avuto una bisnonna o un
bisnonno, una nonna o un nonno davvero super. Tutto sta nel riuscire a scoprire
il loro cappello dei ricordi. Ci deve essere, dovete solo cercarlo e aprirlo.
Io ci sono riuscita!”
Isabella Vendrame è psicologa, attrice,
scrittrice, conduttrice di programmi radiofonici e televisivi e autrice di un tenero libro indirizzato ai ragazzi e non solo.
"Un cappello pieno di ricordi", si legge tutto d’un fiato, la scrittura semplice e molto
curata lo impreziosisce.
Le pagine gettano lo sguardo su un mondo appena passato, ma di cui siamo il prodotto e a cui è bene
fare riferimento e custodirne onorevolmente la memoria.
Niki, la protagonista,
trova nel baule dei ricordi, fra pizzi e “chiacchierini”, il diario
della bisnonna e, leggendolo con commozione e sorpresa, ricostruisce il vissuto
di una donna del secolo scorso, le sue vicende umane e famigliari, scandite dagli
eventi storici che si collocano pur discretamente
nella narrazione.
La bisnonna aveva deciso di scrivere il diario a ridosso
del compimento dell’ottantottesimo anno e
ripercorre, colorandoli, i fatti
salienti della sua vita, che si era compiuta tra Bergamo e Vittorio Veneto.
La rispettosa e affettuosa rivisitazione degli eventi, che la
bisnonna Lara racconta nel diario, hanno il sapore della scoperta, si mescolano
a ricette e ad aneddoti, a perle di saggezza, a filastrocche e poesiole
d’infanzia o detti dall’intento pedagogico come:
«L’orologio dei ragazzi, /con un filo di giudizio
corre sempre a
precipizio /quando adagio deve andar!»
Attorno a Niki, e al suo entusiasmo, solidarizzano la mamma, che lascia che scopra
pian piano i segreti della bisnonna, e l’amica Patty, che condivide commozioni
e sogni adolescenti. La regina delle pagine però è lei, la bisnonna Lara e il
suo cappello, dono per una promessa d’amore, colmo di quei ricordi che trovano in
parte spazio nel diario stesso.
“Il diario mi aveva
catturata. E anche imbavagliata, perché non ero mai stata così tanto zitta e
concentrata nella lettura. Se lo avesse saputo il mio professore di italiano!
Il diario non aveva imbavagliato, però, i miei fantasiosi pensieri”.
Un centinaio di pagine narrate lievemente ed intensamente,
con un intento facile da condividere: attenzione ragazzi e adulti in genere! Non
ignorate la ricchezza spirituale che coloro che sono stati “le nostre radici”
possono e devono poter trasmettere. Valorizziamo la storia personale e quella
comunitaria, portatrice di insegnamenti e saggezza vissuta e testimoniata.
Buon cammino Isabella!
Annamaria Gatti
Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
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