In "Spinocchio", di recente edizione, don Mazzi ci ricorda le grandi possibilità di una gioventù spesso inascoltata ma soprattutto depredata del dialogo, della relazione attraverso cui passa la fiducia in se stessi e la fiducia nella vita, in una vita buona per cui lavorare, studiare e lottare.
Don Mazzi invita i destinatari di questo libro, gli educatori in generale, a fermarsi, a provare empatia per i ragazzi, i bambini, a giocarsi per loro guardando oltre gli schemi, i pregiudizi, le pigrizie mentali. A credere in loro, come la migliore psicologia e tanta pedagogia ci insegnano!
Ho ripensato alle parole di Don Mazzi quando ho sentito di nuovo le preoccupazioni di alcuni insegnanti, riguardanti la necessità di bocciare alunni o studenti.
Al di là dell'opportunità o meno di questa decisione, è comunque vincente pensare ogni bambino, ogni ragazzo, come chi ha potenzialità enormi, in settori diversi, nelle sfere più disparate.
Possiamo dire di un bambino che non cambierà mai? Che non potrà mai dare il meglio di sè?
Quanti personaggi illustri del mondo delle scienze, dell'arte e del pensiero... hanno avuto valutazioni durissime nel loro percorso scolastico? Per poi con coraggio rifiorire e vedere trasformata la loro vita.
Perchè dovremmo costringere un bambino a continuare a sentirsi inadeguato, senza trovare e dare strategie di recupero, prove di fiducia e di valorizzazione? Cosa ci guadagniamo noi e cosa guadagna questo uomo di domani a sentirlo fallito e spento già dalle aule scolastiche che dovrebbero essere fucina di coraggio, ripresa, futuro?
Ripartire da una visione comprensibilmente difficile forse, purtroppo non scontata nella scuola, di fiducia nell'uomo e nella vita (es. Montessori), in una scuola giusta (es. Don Milani) porterebbe vantaggi umani e non solo!!! Allora lavoriamo nonostante tutto e sempre perchè ... "Tutti i bambini devono essere felici" come titola un bellissimo libro, sul maestro Paolo Limonta. Ma questa è un'altra storia vera di un insegnante felice, che condividerò presto con voi!
Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto da La Repubblica
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