Una favola anche per sognare la primavera...
A GUARDARE IL CIELO
di Annamaria Gatti
fonte Città Nuova, 2016
Tommy era assorto dalla scena di
battaglia che si preparava davanti a lui: un castello bianco, con le alti torri massicce si stagliava
all’orizzonte e accanto al maniero, dal lago grigio, stava emergendo un drago
terrificante.
Solo il cugino Gigi sembrava non
accorgersi dell’evento, preoccupato a sonnecchiare, sommerso dal cappellaccio di paglia.
“Gigi” scoppiettò allarmato Tommy
“un drago sta assalendo il castello, lo farà in briciole!”
Con il collo squamoso, gli occhi
sporgenti, enormi come due fari, con le ali sgraziate e ampie, la bestia minacciava la sicurezza
del castello, difeso solo dal Cavaliere Bianco, che possedeva
una lunga velenosa lancia.
“Non ce la farà mai il Cavaliere
Bianco… E’ mostruoso quel drago!”
Ma spesso i più cattivi sono anche i più
sciocchi e il drago lo era, perché si sentiva potentissimo.
“Cosa succede adesso?” chiese il
cugino Gigi senza scomporsi troppo
Tommy fece la telecronaca:
“Un’Aquila Bianca sfreccia
maestosa sulla testa del drago che cerca
inutilmente di papparsela, becco e tutto. Il cavaliere così ha tutto il tempo di lanciare la sua lancia
velenosa. Siiiiii! Che spettacolo!”
Il drago, ferito a morte, si
dileguò misteriosamente, mentre Tommy sospirò di sollievo.
Ma perché aquila, cavaliere e
castello prendevano forme diverse e buffe?
Ah già, era il vento di scirocco che si portava le nuvole verso sud, per raccontare la Battaglia Bianca a qualche altro bambino, forse sdraiato sulla sabbia, con gli occhi incollati la cielo.
Ah già, era il vento di scirocco che si portava le nuvole verso sud, per raccontare la Battaglia Bianca a qualche altro bambino, forse sdraiato sulla sabbia, con gli occhi incollati la cielo.
“Tommy, hai visto la storia della
battaglia bianca in televisione o in
qualche dvd?” gli aveva chiesto il cugino Gigi emergendo finalmente dal
cappello.
“Scherzi? Ho guardato il cielo,
sdraiato come te, solo che io avevo gli occhi aperti, mentre tu dormivi.”
“Allora domani lascerò il
cappello a casa” decise convinto il cugino Gigi.
“Forse domani andremo nella
giungla. O forse sulla Via Lattea.”
Cose che capitano a guardare in su.
pubblicato da Annamaria Gatti
foto officinabiotech.com
Questa storia mi piace parecchio: scoprite perché vi sono gli stessi nomi a volte con la lettera maiuscola, a volte con la lettera minuscola! :)
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