Centinaia di entrate nei post tratti dalle pagine di questo libro mi invitano rispondere all'interesse dei frequentatori di questo blog e a pubblicare un altro mistero di questo "Rosario narrato ai bambini" e lo faccio, dopo l'annunciazione e la visita di Maria a S. Elisabetta, pubblicando la narrazione della nascita di Gesù.
Ci aiutino questi racconti di storia vera vicina a noi, ai nostri figli e nipoti, a permettere ai bambini di guardare a Gesù come luce, consolazione, certezza della loro vita. Non facile.
di Annamaria Gatti
da "Una mamma di Galilea. Il rosario narrato ai bambini"
Edizioni Effatà
E' ACCADUTO A
BETLEMME!
Giuseppe era preoccupato: avrebbe dovuto andare a
Betlemme a farsi registrare con Maria, ma
per lei il viaggio era molto faticoso.
“Vedrai, andrà tutto bene...” lo
tranquillizzava la sposa che avrebbe dato alla luce Gesù di lì a pochi giorni.
Partirono così con il loro asinello, cavalcato da Maria. Quando finalmente
giunsero a Betlemme però, non trovarono posto
negli alberghi.
“La mia sposa deve partorire
proprio in questi giorni...” supplicava
Giuseppe. Un albergatore, impietosito dalla giovane prossima madre, indicò loro
una stalla, che già ospitava un bue. L'asinello si riposò, mentre Giuseppe si
dava da fare ad aiutare la sua sposa. Maria, proprio quella notte, diede alla
luce il Bambino. I cuori di Giuseppe e Maria battevano di commozione: il Figlio
di Dio era lì nelle loro braccia e dormiva.
Intanto, nei pressi, il pastorello
Daniele stava per addormentarsi, vicino alle sue pecore, cullato dal crepitio
della fiamma e dal profumo del pascolo umido.
“Svegliati Daniele! Ascolta...” il fratello maggiore gli scuoteva la spalla. Era buio, anzi no,
qualcosa scintillava sopra il pascolo. Daniele balbettò: “Sono angeli”.
“...Non temete,” cantavano “ vi
annunziamo una grande gioia: oggi è nato un Salvatore. Troverete un bambino
avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia... Gloria a Dio nel più alto dei
cieli e pace in terra agli uomini che
egli ama”. Raggiunsero in fretta la stalla, sopra cui si era fermata una stella
incandescente. Una giovane donna cullava
un neonato, sotto lo sguardo
vigile e buono di un uomo. C'era ancora quella luce! “La sala del re non
deve essere più bella”, pensava
Daniele.
Daniele se ne stava in un angolo
buio, mentre fissava la madre del Bimbo, che all'improvviso gli fece un cenno e
lo chiamò. “Vieni qui, Daniele”. Pieno di tenerezza, fece qualche passo verso
la mangiatoia. Vide da vicino il Bambino mentre lei sussurrava:
“Lui è Gesù.” Gesù si scosse un
poco, aprì la boccuccia e si stiracchiò ben bene.
Daniele lo accarezzò sulla manina
e quel Gesù sorrise nel sonno.
Altri pastori stavano arrivando,
si fermavano intimoriti e curiosi all'ingresso della stalla ed esclamavano:
“Oh, oh c'è davvero il Bambino!” E si fermavano per adorarlo.
Daniele tornò al pascolo, ma deciso che sarebbe ritornato da Gesù con una
bella ciotola di latte appena munto. “Tornerò al villaggio e racconterò questa
buona notizia: io l'ho visto, è nato a Betlemme il Salvatore!”
E avrebbe raccontato
l'accaduto ai figli e ai figli dei suoi
figli.
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