Ciao,
sono un bambino di sei anni compiuti e faccio la prima classe.
Non ho ancora imparato che si dice "frequento" la prima classe... E' un modo di dire che mi sta scomodo.
E' passato ormai qualche giorno e devo dire che è stato bello incominciare.
Non mi pesa tanto alzarmi, vestirmi e prepararmi per uscire.
L'unica
cosa che vorrei è avere qui con me mamma e papà sempre al mattino per
fare colazione insieme: deve essere bellissimo...
Mamma mi mette lo zaino sulle spalle e io vado a scuola e mi sento importante! Lei dice che devo diventare forte: per questo non me lo porta lei , lo zaino... E vuole che mi allaccio da solo le scarpe. Sono molto fiero della mia mamma! E lei di me, lo so!
Mamma mi mette lo zaino sulle spalle e io vado a scuola e mi sento importante! Lei dice che devo diventare forte: per questo non me lo porta lei , lo zaino... E vuole che mi allaccio da solo le scarpe. Sono molto fiero della mia mamma! E lei di me, lo so!
Comunque quando arrivo le maestre sono sempre sorridenti.
E questo mi piace molto.
Una volta ho sentito dire che non sarà sempre facile
per loro accogliere così i bambini, perchè anche le maestre hanno le
loro patate bollenti (mangeranno solo patate? o cosa vuol dire?)
Mi piace l'intervallo: si gioca in cortile, ma mi piacciono anche altre cose che prendo molto sul serio.
Ho
tre maestre e un maestro: niente male! Cambio visi e classe, per
seguire le lezioni. Papà mi ha detto che fanno così anche
all'università.
Mi piacciono tutte le materie, ma preferisco andare in palestra e ascoltare storie.
Non mi piace incollare le schede: meno male le mie maestre
ne usano poche! Dicono che la scuola non è una scheda, che bisogna
scrivere e disegnare, pensare molto ed essere felici delle nostre pagine
costruite da soli, anche se facciamo meno cose e secondo me hanno
ragione!
Le maestre dicono anche che
non importa se uno non scrive benissimo o fa qualche pasticcio:
l'importante è che comprenda, si corregga e partecipi alla lezione, abbia curiosità e
voglia di imparare. E sia felice. Poi le cose matureranno, dicono.
E se lo dicono loro vuol dire che è vero, dice la mamma che ha molta fiducia nelle maestre.
Questa cosa della felicità mi fa un po' pensare. Vorrei che tutti siano felici.
Però
devo dire che mi piace quando lavoriamo, coltiviamo, ritagliamo, incolliamo,
modelliamo e costruiamo! Impareremo anche a nuotare in piscina: io però
sono già capace e potrò mostrare al mio amico Andrea che sono come un piccolo delfino!
Andrea
potrà stare in acqua comodo comodo, su un materassino. Andrea non può
camminare, però per noi è l'amico migliore che ci sia.
Adesso vado, la maestra ci porta in palestra: la mia scuola preferita! Andrea ride un sacco in palestra, si diverte e anch'io. Tutti si divertono a stare insieme.
Ah! Dimenticavo di dirvi che qui mi insegnano a leggere e scrivere... Vi farò sapere qualcosa di questa nuova avventura.
pubblicato da Annamaria
Illustrazione di Laura Cortini
da: "Uffabaruffa come sei buffa! Una fiaba per conoscersi ed essere felici" , Annamaria Gatti, la meridiana Editrice, Molfetta, 2022
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RispondiEliminavorrei essere una farfalla per ascoltare tutto quello che dicono i bambini, forse anche una stellina per scoprire quello che pensano... i bambini!
RispondiEliminaannamaria