Cari genitori, un' intervista alla psicologa Chiara Spatola, che si occupa di Psicoterapia comportamentale e cognitiva, ha stimolato la dott.sa Canna ed io ad affrontare per voi e con voi, in questo appuntamento, il tema delle emozioni e quanto queste interagiscano con le prassi della funzione genitoriale,
Potete ora e qui prendere visione del percorso di questo decimo step con la consueta scaletta.
Buona lettura!
- Breve riflessione
- Esperimento
- Condivisioni, libere domande a cui la dott.ssa Canna ed io risponderemo individualmente.
10° STEP: "SENTIRSI" GENITORI
"Noi essere umani siamo costantemente immersi in un flusso di emozioni, anche se spesso non ne siamo del tutto consapevoli. Ci accorgiamo delle emozioni solo quando sono particolarmente intense. Spesso, poi, ad attirare la nostra attenzione sono soprattutto le emozioni spiacevoli, che vorremmo subito controllare o eliminare dalla nostra vita. Questa fretta di liberarci delle emozioni scomode può portarci a volte ad agire in modo impulsivo, perdendo di vista ciò che ci sta più a cuore". (da intervista C. Spatola)
Le emozioni invece sono molto importanti perché, ci ricorda la dott.ssa Spatola …“ rendono più consapevoli dei propri vissuti. Ad esempio, se un genitore capisce di essere troppo stanco e nervoso al rientro dal lavoro, può essere utile fare un piccolo esercizio di respirazione per ritrovare l’equilibrio e la calma, prima di entrare in casa e incontrare la propria famiglia. Può apparire banale, ma è qualcosa che può fare la differenza. Affinché questa abitudine entri nel proprio repertorio di comportamenti, di solito occorre un po’ di allenamento. Quando siamo immersi nella frenesia del fare, perdiamo spesso contatto con le nostre emozioni. Esse rimangono così sotto la superficie della consapevolezza e ci influenzano facendoci diventare reattivi, come una molla pronta a scattare. Se invece siamo sensibili e compassionevoli nei confronti di noi stessi, possiamo prenderci cura delle nostre emozioni, senza dover per forza arrivare al limite". (idem)
E' importante raggiungere quindi l'obiettivo di armonizzare il nostro dentro con il fuori, le nostre emozioni con la nostra capacità di relazione.
“ ...due dimensioni:
quella interiore e quella relazionale. Più sono in grado di conoscere e
comprendere me stesso e le mie emozioni, più sarò in grado di comprendere le
emozioni dell’altro, mediante l’empatia. E viceversa.
Oggi i bambini e
gli adolescenti, come d’altronde anche gli adulti, sono abituati a ritmi molto
intensi. Nelle pause tra un’attività e l’altra, c’è spesso un tablet, una TV o
uno smartphone disponibile ad intrattenerli. In questo modo non si abituano a stare
in contatto con se stessi, a riflettere, a sviluppare la consapevolezza
di sé e delle proprie emozioni. D’altra parte anche le capacità relazionali ed
empatiche spesso non vengono allenate adeguatamente” (idem)
Su questo tema ora proponiamo il consueto ESPERIMENTO per i genitori, per sviluppare capacità di ascolto
delle proprie e altrui emozioni:
- State vicino a vostro/a figlio/a quando ha un problema: rabbia, paura del buio, rifiuto di eseguire i compiti; preoccupazione per una interrogazione imminente, delusione per una litigata tra amiche o amici… cercate di stare lì con lui/lei in ascolto delle sue emozioni e di instaurare un dialogo.
- Alla fine di quel momento quando la situazione vi sembra più serena, isolatevi e cercate di riflettere rispondendo subito a queste domande:
-
che emozioni ho
visto e ho sentito in mio figlio (rabbia, nervoso, preoccupazione, ansia ,
paura, scoraggiamento…)
-
Con quale atteggiamento
ed emozione ho reagito io alla sua manifestazione emotiva (sfuggo, mi sento preoccupato, ansia, rifiuto, nego, sminuisco ecc …)
Rientrare in se stessi, rivedersi con serenità e un certo distacco può davvero cambiare, a piccoli step, le nostre relazioni educative. Un passo per volta. E se lo facciamo anche scrivendo, prendendo appunti, avremo anche un apporto pratico utile a fermare emozioni e sensazioni.
Buona scoperta!
Come sempre scriveteci in privato vostre esperienze, chiarimenti, osservazioni e richieste.
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