Per essere coraggiosi e importanti occorre agire con empatia, stare vicini a chi è fragile
più che pensare sconfiggere draghi e nemici
Fonte: Città Nuova giugno 2020
di Annamaria Gatti
illustrazione di Eleonora Moretti
C’era una volta sulla montagna un
castello abitato da un giovane,
che si chiamava Enea e aveva un grande sogno:
voleva diventare un bravo cavaliere.
Ogni
giorno si svegliava e pensava al modo di diventarlo degnamente,
cioè con merito e con onore.
Un giorno vide arrivare un cavaliere, su un bel cavallo
baio,
con la lancia in mano e l’elmo sulla testa.
“Un cavaliere vero!” esclamò
Enea.
Il cavaliere lo vide, lo salutò e
gli chiese di ospitarlo nel suo castello.
Quando fu l’ora della cena l’ospite
spiegò:
“Sto cercando un giovane degno di diventare cavaliere,
...voi ne conoscete
qualcuno?”
“Eccomi, io voglio diventare
cavaliere!” annunciò Enea.
“Ah davvero? Sei un tipo coraggioso e
leale?” “Certo, lo sono!”
“Uhm… hai mai salvato una principessa dall’orco cattivo?”
“Beh… sì, ho salvato una bambina da
una bestia che l’aveva spaventata,
però saprei salvare anche la principessa, ne
sono sicuro.”
“Ah, bravo! Hai trafitto con la
lancia il drago del lago nero?”
Incalzò il cavaliere. “… Hai spento l’incendio in un villaggio
minacciato dal fuoco? Hai sconfitto il coronavirus medioevale?”
“No, ma… sono rimasto nel castello e
ho seguito le regole
per non contagiare
nessuno.”
Ed ecco entrò la figlioletta della
cuoca con un vassoio colmo di
ciotole piene di budino. Indovinate cosa
accadde!
Inciampò nel tappeto e rotolò ai piedi del cavaliere.
Restarono tutti
immobili. Solo Enea corse presso la bimba per aiutarla
e rimediare al disastro,
sussurrando: “Ti sei fatta male? Non preoccuparti,
ora ti aiuto io.”
Il cavaliere non aveva battuto
ciglio, cioè non si era scomposto,
ma dopo qualche istante, ad alta voce
annunciò:
“Ecco, questo fa di te un vero cavaliere: aiuta i
deboli e chi
ha bisogno di aiuto! Ho visto sventrare un drago da un giovane
che
poi trattava male il suo scudiero e voleva sempre avere ragione lui
e pensare che voleva
diventare un cavaliere!”
Poi si rivolse a Enea e a testa alta
lo invitò:
“Domani verrai alla corte del re e
sarai accolto nella scuola dei cavalieri.
Dovrai impegnarti, allenarti, fare cose che forse non ti piaceranno,
aiuterai chi ha
bisogno, dovrai superare prove di coraggio
e alla fine sarai un vero
cavaliere! Brindiamo a Enea!”
Partirono il mattino all’alba e fu così che il giovane
riuscì a diventare cavaliere e passò alla storia come Enea il Grande.
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