AA.VV.
Anche Superman era un rifugiato
Storie vere di coraggio per un mondo migliore
UNHCR - IL BATTELO A VAPORE
fonte Città Nuova Luglio 2019
Recensione di Annamaria Gatti
Fuggono dal peggio.
Resistono a ogni genere di violenza e
traversia.
Non si perdono d’animo e, stringendo i denti, arrivano a toccare una terra straniera che
diventa Patria, un abbraccio materno che consola.
Qualcuno trova una vita nuova
e straordinaria.
Nello sguardo il seme della fuga dal male.
Così erano i personaggi illustri, eroi, donne e uomini di
cultura, di sport e dello spettacolo, rifugiati e prima fuggitivi, alla ricerca
di un mondo che sapevano potevano rendere migliore con la loro arte, il loro
coraggio e abilità e la loro diversità
come risorsa.
Nureyev e Comàneci, Enea e Dante, Conrad e Dietrich, Chagall e
Buarque… si materializzano in questa raccolta di racconti paralleli, una storia
vissuta, accostata a una ancora in atto,
che l’UNHCR ha affidato a dodici scrittori e a dodici illustratori, per
ricordare agli uomini, monito e
speranza, che siamo quel che siamo dono l’uno all’altro, che lo si voglia o no.
Mi dice una giovane mamma, che ha procurato questo libro per il
figlio undicenne: “Devi leggere qui la testimonianza di Alidad Shiri, nato in
Afganistan e giunto nel 2005 in Alto Adige, dopo un viaggio incredibile e con
l’orrore vissuto e visto con gli occhi di un tredicenne.” Ed è con un brivido che leggo la conclusione del
suo racconto:
“La maggior parte dei rifugiati ha vissuto situazioni ancora peggiori
della mia.
Il mio non
è un manifesto politico: è un semplice
invito all’umanità.”
Sono i ragazzi e i giovani che diventano depositari di questa
verità e a loro è dedicato questo libro, a loro che dovranno con forza,
nonostante tutto, diventare forti e essere aiutati a distinguere il bene dal
male, anche grazie alla testimonianza di chi trova il coraggio di lottare per
la vita e la solidarietà.
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