Ogni anno è la stessa musica: i compiti delle vacanze estive.
Vacanze sono giorni di riposo.
Vacanze sono giorni per fare esperienze diverse.
Per stare con i propri familiari.
Qualche volta sono tempi difficili per chi ha difficoltà famigliari.
Teniamo presente queste considerazioni per favore.
E le madri si passano le informazioni. (Ho visto raramente i padri preoccuparsi dei compiti, qualcuno è volonteroso ed entra in empatia con i soggetti del caso).
C'è chi sorride comprensiva, chi si spaventa, chi fa quattro calcoli e pianifica. Chi alza gli occhi al cielo. E basta.
Poi ci sono i docenti che devono assegnarli. E il discorso torna al senso del compito personale, alla sua opportunità ed efficacia, ma soprattutto alla sua modalità e quantità.
Quel che è certo è che anche i compiti delle vacanze debbono essere a misura bambino o ragazzo, motivanti, interessanti, creativi, individualizzabili... alternativi anche!
(Io chiederei anche ai ragazzi come preferirebbero consolidare le loro abilità... ne uscirebbero delle belle)
Possiamo fare un decalogo guida? Proviamoci noi docenti nei nostri team.
- Dopo aver fatto il conto dei giorni di vacanza, calcoliamo il lavoro che abbiamo intenzione di svolgere nel periodo di vacanza, libero tempo quindi, e chiediamo ai nostri studenti lo stesso impegno temporale. (ad. E. Confalonieri. Compiti a casa, in Psicologia e scuola 5/2019, pag,28/33)
- Proponiamo compiti creativi, adeguati all'età, agli interessi personali e stimolanti all'autonomia.
- Se accompagneremo i compiti con "emozioni calde" (anche qui, la warm cognition ci aiuta) avremo un impatto positivo.
- ...libri da leggere, diario di bordo con approfondimenti anche multimediali di esperienze, visite a musei e affini o ambienti, o a persone significative (anche i nonni...), concerti, cinema, teatro, parchi, campi estivi... con relativi investimenti nei vari ambiti (storico-scientifico-geografico-matematico).
- E i ragazzi che non possono essere autonomi per diverse ragioni? Accetteremo e valorizzeremo quel che potranno fare?
- Quindi prepariamo per tempo strutture flessibili e indicazioni anche personalizzate, soprattutto per alunni con bisogni educativi speciali.
- Non assegneremo pagine di studio e lavori per completare il programma, iniziativa scorretta e inutile.
- Lasceremo loro la possibilità di scegliere i tempi e gli step, dentro i quali scelgano: ambiti di lavoro e modalità di esecuzione e visualizzazione dei risultati del loro lavoro.
- Programmiamo che li correggeremo tutti (in team possiamo dividere il lavoro), così che sappiano che lavoreranno e avranno un nostro riscontro, magari di condivisione e apprezzamento o di aiuto.
- Felici vacanze... a tutti!
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da: AIFemminile.com
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