Gesù, Maria e Giuseppe: vicini a noi.
di Annamaria Gatti
ed. Effatà
Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova La presentazione.
Giuseppe aveva indossato il mantello nuovo.
Maria era affacendata intorno al Bambino.
“Fermo Gesù, devo metterti la veste nuova, oggi
è un giorno importante, andiamo al tempio a presentarti al Signore”.
Ma il piccolino sgambettava e si dibatteva
festoso: era il suo modo di partecipare alla gioia.
“Ma, ma , ma...pa, pa,
pa...brrrrr...”parlottava a modo suo.
“E tu,Giuseppe, hai preso con te le due colombe
da portare al tempio?”
“Stavo quasi per dimenticarmene, eccole qui...”
sospirò Giuseppe prendendo la gabbietta di legno e mostrandole a Gesù.
Gesù lanciò un altro gridolino e le bianche
colombe chinarono il capo davanti al figlio di Dio Bambino.
Partirono e quando giunsero a Gerusalemme i
rumori, i suoni e le voci non erano quelle di casa. Gesù si fece serio e quieto
e così lo vide Simeone, uomo buono e
giusto, che aspettava il Salvatore e che aveva sentito nel cuore un invito a recarsi nel tempio, proprio quel giorno.
Appena Simeone ebbe fra le braccia Gesù sentì
un fremito di gioia, il Bambino lo guardò con affetto intenso e con la manina
gli sfiorò la guancia. Allora Simeone lo elevò con le braccia e benedisse Dio
dicendo:
“Ora lascia, o
Signore, che il tuo servo
vada in pace
secondo la tua parola,
perchè i miei occhi
hanno visto la tua salvezza,
preparata da te
davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare
le genti e gloria del tuo popolo Israele.”
Giuseppe e Maria abbassarono il capo stupiti e
Gesù indicò con una manina a Simeone i suoi genitori e con l'altra il cielo.
Simeone restituì a
Maria il Bambino: il suo viso era
luminoso e la sua gioia era grande.
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