Recensione di Annamaria Gatti
Città Nuova, maggio 2016
Un buon lavoro, questo libro per
ragazzi, ma certamente gradevolissimo e intenso anche per genitori, nonni ed
educatori con una bella introduzione
di Antonio Spadaro, che incontra il Papa senza fronzoli e
cerimoniali e a cui il Papa stesso offre un succo di albicocca.
Immagino che la scelta delle
letterine per cui chiedere una risposta a Papa Francesco, sia stata laboriosa…
Dalle pagine raffinate e ben redatte e che forse giustifica il costo un po’ impegnativo (17
euro) del volume, ci guardano le foto dei bambini e i loro disegni.
“Cosa faceva Dio prima di fare il
mondo?”
“… Mio nonno non è cattolico ma
non è disposto a fare del male. Lui andrà lo stesso in paradiso?”
“Se Dio ci ama così tanto..perchè
non ha sconfitto il diavolo?”
“Anche le persone cattive hanno un angelo
custode?”
“…Sai perché alcuni genitori
litigano fra di loro?”
Qualche domanda è particolarmente difficile,
ma poi la risposta del Papa è sempre ricca di spunti e di buoni pensieri. Non
pensieri scontati, ma davvero osservazioni e spiegazioni di chi vola alto, dove lo spessore educativo è direttamente proporzionale all’empatia
suscitata.
“.. La sofferenza va vissuta con
speranza… non siamo prigionieri della sofferenza e tu lo hai disegnato
esprimendolo con il sole, i fiori… il tuo sorriso mentre voli giocando a
palla…”
E’ il parroco amabile e tenero
che si rapporta con questi bambini e che rispondendo a uno vorrebbe arrivare a
tutti e questo anelito lo si respira e ad ogni pagina tanto che possa essere
inevitabile pensare: questa me l’ appunto, una bella risposta davvero! E subito
pensi che ti servirà per rispondere ai tuoi figli o ai tuoi nipoti. Insomma ti
chiarisce alcune idee forti.
“Il diavolo è uno sconfitto: non
te lo dimenticare… è come un cane legato
che abbaia e ringhia, ma se nn ti avvicini non può morderti.”
Nelle parole
di Francesco c’è la condivisione con quel bambino o con quella bambina, dei suoi sentimenti, c’è l’abbraccio virtuale
ma sincero, l’interesse per la domanda posta e la risposta “a misura”, carica di
benevolenza e di rigore, di misericordia e di incitamento al bene.
“Tua mamma sta in cielo
bella, splendida, piena di luce… Ogni volta che ti vede tua mamma è
contenta se ti comporti bene. Se non ti comporti bene lei ti vuol bene lo
stesso e chiede a Gesù di farti più buono…”
Niente di scontato o
paternalistico. Francesco ancora una volta è sceso dalla pedana o dalla
papamobile per immergersi nella folla vociante e trepidante dei bambini. E lì
parlare della sua vita e di un Dio buono
e vicino, capace di stravolgere il male del mondo, e di proteggere loro. I
bambini.
“Vedere un bambino per me è
vedere il futuro. Sì, sento tanta speranza…”
Ai lettori scoprire il
significato del titolo. Per i bambini è risultato molto semplice. Lo si sapeva.
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