Cerenentola (ops!) Cenerentola regala la scarpetta e guarisce
di Annamaria Gatti
fonte: Città Nuova, 10 ottobre 2013
Al di là dell’orizzonte c’è il mondo delle storie. Ora proprio là, vicino al castello della Bella Addormentata, si erge il regale palazzo di Cerenentola, ops! Volevo dire Cenerentola. Il fatto è che questa eroina della scarpetta sta attraversando un brutto momento davvero! Per non si sa quale motivo le parole le escono di bocca storpiate, causando un certo allarmismo fra reali e popolo.
Qualcuno
si diverte pure tantissimo, ma per precauzione le hanno proibito di farsi
vedere in giro e un velo è calato sulla sua favola a lieto fine, per evitare
figuracce.
Cenerentola,
o Cerenentola che dir si voglia, però non è convinta della faccenda.
“Devo
trovare il modo per risolvere la cosa, non posso chiamare tafina la fatina,
trimagna la matrigna e rosestralle le mie sorellastre. Non è
serio, per le scarpette di cristallo! Il crinpice, cioè volevo dire il principe, mio consorte, è così demoralizzato! Tutti a corte non vogliono venire al labbo, al
ballo volevo dire… per non vederlo così triste.
Qualcosa
non funziona e occorre trovare subito una soluzione.
La
fatina sentenzia: “CUOR CONSIGLIA E IL DONO QUALCUN SI PIGLIA!”
Cenerentola
ha ben capito e quando la cameriera personale torna a lucidare i pavimenti
della camera principesca, Cenerentola la prende in disparte e le consegna un
pacchetto infiocchettato: “Prendi qua e quando ti piacerà calzale. Se ti serve
un bel vestito dimmelo, ti darò quello che preferisci”.
La
ragazza sgrana tanto d’occhi: le famose scarpette sono lì nelle sue mani e la
storia come si sarebbe conclusa? Ma Cenerentola scioglie tutti i dubbi:
“Fatina, sorellastre, principe e matrigna! (Le parole son tornate!) Prendile,
regalare le cose preziose mi aiuta a sentirmi più felice… Ero troppo preoccupata a conservarle
e mi tenevano prigioniera! Ora mi sento più leggera e le parole escono esatte,
finalmente”.
E
fu così che la simpatica Cerenentola, ops! Cenerentola, visse felice e
contenta.
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