Uccide il figlio. Sette anni.
Chi ha intercettato, forse allarmato, la sofferenza psichica
di questo padre?
Vuole uccidere i suoi due figli. Sei e quattro anni.
Chi ha incontrato lo sguardo ammutolito di questa donna?
Qualcuno può espandere il cuore e la mente su queste tragedie, per
tutelare proprio loro, per difendere i bambini…?
Cosa è accaduto all’improvviso?
Segnali intonsi e nascosti?
Come si salveranno i due fratellini, ora non più in pericolo di vita?
Come si salveranno i due fratellini, ora non più in pericolo di vita?
Cosa diranno ora le madri e i padri, stringendosi attorno ai
loro figli, compagni di scuola e di giochi dei bambini uccisi o aggrediti proprio dalle persone garanti della loro vita?
Cosa diranno ora le madri e i padri ai loro bambini, anche
solo fruitori dei mass media che hanno indugiato sulla notizia e sulla quale
forse continueranno a martellare?
Come leggere con loro il dolore e trasformarlo?
Come ritrovare il sorriso e la fiducia nei cuori di bambini
ammutoliti e spaventati?
Come trovare noi, adulti inorriditi, i punti fermi dell’esistenza
che passano anche per il dialogo, la solidarietà e la condivisione?
Per crescere e difendere un bambino ci vuole un villaggio..., un paese, un quartiere, una scuola...
Pubblicato da Annamaria
foto da Save trees, save earth
una pagina come questa è VOCE che parla ad ogni responsabilità, che interpella ogni silenzio.
RispondiEliminagrazie Annamaria!
tanino