Una riflessione immediata e vera, che rispecchia il sentire generale e le reazioni di questi giorni degli insegnanti alle proposte del Ministro: amarezza per un'altra manifestazione deludente, che non coglie il nocciolo della questione "buona scuola". E continuiamo a viaggiare su un' utilitaria decadente, pur avendo la possibilità di cavalcare una fiammante ferrari, in grado di salvare i nostri ragazzi e ragazze. E' solo un breve pensiero, ma detto da chi studia e lavora da una vita per i nostri ragazzi e ragazze e per la qualità della scuola, formando quei docenti che fanno certo la differenza.
"Con tutte le emergenze oggi nella scuola, ma cosa c'entra spostare il faro sull'esercizio di imparare a memoria, sulla sacra Bibbia...e sul nobile latino (si noti bene, aspetti formativi importanti) e non riuscire invece ad accorgersi o a voler prender in seria considerazione la primordiale urgenza della valorizzazione, di dar fiato e slancio alla professionalità-docente?
E della libertà d'insegnamento, mai disgiunta dalla collegialità e dalla ricerca di parametri di confronto?
E della formazione ricorrente, da non lasciare nel vago delle cose a cui invece dover metter mano subito?
E del conoscere e pensare e riflettere di cui dovremmo avere massima considerazione formativa? Poi si parla di analfabetismo di ritorno, della incapacità a decifrare un pur semplice testo un pó articolato!
E dello spaesamento e del burnout docente!
Qui inizia la lunga e complessa storia della dispersione che, per quanto riguarda la scuola, nasce dal suo interno, dal suo potere-non potere. Parliamo allora di dispersione. Ne recupereremmo in dignitosa responsabilità. Invece che disperderci in esercizi sulle indicazioni nazionali sui programmi, indicazioni che comunque restano tali, cioè indicazioni, che certamente servono ma che devono esser ben fondate e discusse, il piu possibile condivise e non cambiate ad ogni soffio di vento politico.
E perché non tener conto della ricorrente scollatura tra scuola e politica? Tra il sentire e il pensare dei docenti e queste innovazioni non prioritarie focalizzate su ciò che serve e da cui muoverci?
Perchè invece non cimentarci in serrate analisi, prospettive, rinforzi, valorizzazione della professionalità-docente?
Il motore di ogni Riforma parte dal cuore delle Riforme stesse: dagli Insegnanti.
*Cura bene gli Insegnanti e ne avrai una buona scuola.*
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