Paolina e il suo pupazzetto di peluche orsobimbo (“scrivilo
con la lettera maiuscola, ormai è diventato un personaggio” mi ha suggerito una
bambina) passeggiavano
nel prato.
Paolina scrutava le siepi nella mattina estiva. “Dove sarà
finito il bruco Smeraldo che ho conosciuto un po’ di giorni fa?” Neppure
Orsobimbo lo sapeva, infatti era rimasto zitto zitto.
Poi una voce nasale aveva risposto da un rametto : “Ciao Baolina, sodo qui, sodo sembre io…”
Paolina si era voltata di scatto: ma chi aveva parlato? Era
la voce del bruco, ma al posto di Smeraldo, con le sei zampette e le ventose
sul pancino e che mangiava in continuazione, c’era una strana scatoletta.
“Eccobi, da uovo, sodo
diventato larva e bruco e priba di trasforbarbi bi sono chiuso in questa
crisalide, un astuccio robusto per dorbire bene. E crescere, boi uscirò fuori.”
“Guarda un po’, ogni giorno c’è una sorpresa” pensava
Paolina. Anche Orsobimbo osservava che tutti crescono: Paolina, Sandro, la
sorellina Gioia, le cinciallegre, i fiori, il vento, le nuvole, la luna… Orsobimbo
aveva sorriso nel cuore: lui invece non diventava grande, così poteva stare
sempre vicino a Paolina.
Paolina, dopo alcune notti di luna, era tornata, ma la crisalide era rotta:
“Chi
sei tu?” aveva chiesto a una farfalla multicolore che stava posata lì vicino,
sul ramo.
“Sono sempre Smeraldo” disse la farfalla che non aveva più la
voce nasale, “ma sono diventato una
farfalla arcobaleno! Vedi? Ho le
ali ancora umide e accartocciate per
fare il mio primo volo. Devo aspettare
che le ali si asciughino. Ohhh, questo sole è provvidenziale, grazie!” E poi
era volato via!
Paolina guardò riconoscente il sole: i suoi raggi erano
sfolgoranti e come risplendeva il suo amico Smeraldo, diventato farfalla!
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