un grande GRAZIE! a Franca Monticello,
scrittrice per ragazzi,
per questa simpatica poesia.
Riflessioni di un gatto sul tetto
C’era un gatto che, da sopra un tetto,
guardava di sotto, assai circospetto.
Stando al riparo, sotto un camino,
osservava curioso quel mondo piccino.
Vedeva la gente che andava di fretta
come se a correre fosse costretta;
vedeva i poveri viver d’affanni,
vedeva i vecchi con tanti malanni.
- Son fortunato ad essere un gatto – pensava,
mentre curioso il mondo studiava.
- Nessuno mi comanda, non vado al lavoro,
della mia libertà faccio tesoro;
io non ho beni, ma non me ne importa:
a che mi serve avere roba di scorta?
Mi fa pena tutta la gente,
la sua vita non è bella per niente!
Poi venne buio e nelle cucine
splendettero insieme più lampadine:
vide famiglie al tavolo intorno
raccontarsi i fatti del giorno;
vide genitori baciare i bambini
che già sbadigliavano nei pigiamini.
Venne la notte e nel buio profondo
gli parve assai diverso quel piccolo mondo:
erano immersi nei sogni più belli
anche i nonnini dai bianchi capelli;
s’abbracciavano gli sposi nel letto,
mentre lui stava al freddo sul tetto.
Rifletté il gatto: - Io sono libero, è vero,
ma mi manca un affetto sincero.
La vita degli uomini non è poi così male,
anzi, per certi aspetti è davvero speciale!
Una cosa grande ho imparato da loro:
è la famiglia il più grande tesoro!
Tutto questo il gatto pensava
mentre la luna ormai tramontava.
Franca Monticello
pubblicato da Annamaria Gatti
foto da diocesi Albenga
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