COME MATTEO SUPERO' LA PAURA
di Annamaria Gatti
fonte: Città Nuova, Ottobre 2017
Non c'era che un filo di luce a rischiarare il
corridoio, però Matteo sapeva bene dove voleva dirigere i suoi passi incerti:
papa' stava lavorando al computer sul tavolo del soggiorno.
Ma ecco che lo spiraglio di luce si fece debole
e il buio cominciava a fargli paura.
Cos'era quella macchia buia?
Un animale feroce
o un mostro, pronto ad assalirlo?
Matteo ascoltò un pochino il cuore che voleva andarsene a spasso: forse
quel battito voleva tornare indietro, nell'azzurro del lettino nuovo!
“No, andiamo avanti, siamo esploratori!” si
disse sussurrando il bambino coraggioso.
Ma le cose non erano proprio così chiare:
avete mai provato a camminare al buio?
Lo stomaco si stringe e viene anche voglia di fare pipi', proprio quando non puoi
provvedere al caso!
Comunque sia,
i piedini ripresero il cammino,
seguendo le manine che saggiavano i muri dello stretto corridoio. In fondo, là
nella stanza, il papà continuava a tamburellare sulla tastiera.
Scivolando piano piano manine, piedini e compagnia
arrivarono alla porta, finalmente!
Spalancata di slancio, Matteo fece un respirone
forte e papà si voltò di scatto: “Piccolino, sei qui?”
E dove vuoi che sia? Pensò il “piccolino”, non
mi vedi?
“Che ti succede, piccolino?”
“Niente, quasi.”
E a Matteo scappò il più bel sorriso dal suo
ultimo compleanno.
Papa' fece qualche manovra affrettata e
“voilà”! chiuse l'aggeggio informatico di colpo. Si alzò ed esclamò:
“Per un sorriso così, vale la pena chiudere con
il lavoro! Che ne dici di una storia di paura e di avventura sul tuo tappeto
magico?”
“Anch'io devo raccontarti una storia tremenda,
ma prima portami a fare pipì, papino!”
E la paura sorrise e si rannicchiò sul tappeto
perché, anche lei, aveva bisogno di storie raccontate da un papà.
Foto da marieclaire.it
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