"NUVOLA PUO' VOLARE"
prima parte
di Annamaria Gatti, illustrato da Matteo Gaule
(siamo questi due qui sotto e vi auguriamo buona lettura!)
Dedicato a tutti i ragazzi,
perché comunque non rinuncino mai ai loro sogni,
ai genitori perché li aiutino a
scoprirli e a coltivarli
e
con i nonni li accompagnino
nella vita buona.
LA RIBELLIONE DI LUCIO.
“Domani non voglio nessuna festa e nessun regalo per
il mio compleanno!”
Lucio aveva parlato e tutti in casa lo guardarono
sbigottiti per quella esagerazione appena pronunciata.
Mamma, i cinque fratelli e nonno Vittorio erano
increduli. Poi si erano seduti a tavola rispettando la buona abitudine di
famiglia: la cena doveva essere un momento di pace! E quella era proprio l’ora
di cena! Nessuno poteva essere rimproverato, nessuno poteva distribuire
consigli noiosi…
Lucio però l’aveva fatta grossa! Nessuno dei suoi
fratelli più piccoli o più grandi
avrebbe mai rinunciato alla festa di compleanno e aspettavano il momento buono
per “esplodere”.
“Ehi,” lo apostrofò
Jacopo, il fratello più grande “ti rendi conto di quel che hai detto? Il
solito comitato di famiglia ha sgobbato nei giorni scorsi per prepararti la
festa.”
“Io mi sono scervellato a rendere impossibili i
giochi di squadra!” aveva protestato Piero.
“Io mi sono scorticato le dita per preparare la
caccia al tesoro e mamma ha speso un
patrimonio per i dolci e tutto il resto!”
aggiunse stizzito Marco.
“E io”
precisò facendo capolino Vanni, il più piccolo “non ho più aria nei
polmoni perché l’ho soffiata tutta nei palloncini! E adesso non si dovrebbe più
festeggiare niente? Io non ci sto!”
“E poi cosa diciamo a tutti i tuoi compagni di
classe?” aveva buttato lì, con noncuranza Gigi.
“I miei compagni?”
“Beh… questa avrebbe dovuto essere una delle sorprese!”
aveva spiegato Marco.
Lucio si era illuminato e avrebbe gridato un U A O !!! se tutto non fosse accaduto quella
sera…
“Beh” rispose “meglio non festeggiare niente!”
I
fratelli si guardarono e Vanni
spazientito osservò:
“Lasciamolo stare, domani gli sarà passata la …
luna!”
“Io non ho …la luna! E’ che non è tanto facile da
spiegare!!!”
Solo nonno Vittorio in un angolo pensò:
“A quel ragazzo deve essere successo qualcosa e non
è davvero un problema di …luna. Il sonno non sistemerà un bel niente!”
Osservò quel suo nipote: un viso tondo e la testa
sommersa dalla massa di capelli ricci e castani, due occhi piccoli e attenti…
assomigliava tutto al padre!
E nonno Vittorio se lo ricordava bene suo figlio,
quando era bambino. Anche Lucio era un patito del calcio e, come il padre,
aveva due gambe nervose e sempre in movimento. Se non era al campo sportivo, lo
vedevi alla ricerca di palloni, ciottoli o lattine disposti a farsi calciare
per un goal immaginario!
Ma quel giorno... aveva persino dimenticato gli
allenamenti della squadra di quartiere, quel
nipote ribelle! E ormai era
giunta la sera che, tenera e
comprensiva, coprì la ribellione
di Lucio.
IL GIORNO DEL COMPLEANNO.
Come vorresti il giorno del tuo compleanno?
Piovoso? No, certo.
E infatti la mattina della sua festa Lucio sbirciò
dalle persiane accostate e vide un magnifico sole.
“Guarda!” disse festosa la mamma, appena entrata,
“c’è il sole e i tulipani sono tutti sbocciati, sembra si siano dati
l’appuntamento per la tua festa!”
Ma si vedeva che
il ragazzo non era in uno dei suoi giorni migliori. .
“Oh, mamma, neppure quest’anno papà tornerà per il
mio compleanno, vero?”
“Penso di no, Lucio.”
“Ma non lo vedo quasi mai! Poteva tornare almeno per
oggi.”
“Non poteva lasciare il cantiere in Giappone. Però
ci ha fatto sapere che ti ha preparato un bellissimo regalo.”
Lucio pensò a tutti i doni che papà mandava a casa:
erano sempre straordinari e tutti i suoi amici facevano la ressa per giocare
con loro e provare le novità, che potevano giungere da ogni parte del mondo.
“Ti ricordi mamma, che per il tuo compleanno era
arrivato un pacco con dentro solo una lettera?”
“Sì, mi ricordo.”
“E nella lettera papà annunciava a tutti che presto
sarebbe stato destinato alla sede centrale della società dei cantieri e che non
avrebbe più lavorato in giro per il mondo.”
“Sì, ma…”
“Però non è successo niente di tutto quello che
diceva!”
“Vedi Lucio è che…”
“…E’ che vado sempre allo stadio con il papà di
qualcun altro. E al campo non c’è mai il mio papà che fa il tifo per me e la
mia squadra. E quando poi ci sono le interviste ai padri devo spedirgli un
e.mail se voglio fare il compito per il giorno dopo!”
“Ma…”
“Niente ma, non c’è mai. Ieri ho sentito la maestra
Lina dire : …Non si può contare sul suo
papà, non c’è mai a casa, è sempre lontano per lavoro.”
Questa volta mamma restò a bocca aperta a quella
novità, senza più neppure un …ma o un beh di riserva! Doveva fare un salto a
scuola: qualcosa non stava funzionando a dovere. Forse Lucio non studiava
abbastanza o non eseguiva per bene tutti i compiti?
Lo sguardo scorse le innumerevoli cartoline, inviate
da papà dai cinque continenti, con cui il figlio aveva tappezzato la parete di
fronte al suo letto. Luoghi affascinanti e lontani, proprio come papà.
Poi per sdrammatizzare disse:
“Su su dai, non fare capricci…” ma la voce le
tremava un po’ e sentiva un certo fastidio in gola.
“Uffa, mamma, non hai capito niente!”
E Lucio, scoraggiato, aveva lasciato lì la mamma
impietrita, alla ricerca di chi, sapeva lui, l’avrebbe compreso…
NONNO VITTORIO.
Sapeva che solo nonno Vittorio avrebbe potuto
capire, perché era davvero un tipo speciale. Fin da piccolo, andare al parco con lui era
un’avventura. E tutti gli altri bambini si univano al gruppo. Tutti diventavano
pirati attorno al laghetto, o cow-boy
sul sentiero del villaggio indiano. Ma il nonno sapeva anche trasformarsi in un
alieno se volevano giocare allo “spazio interstellare” o in un portiere per la
partitina di allenamento.
Le mamme e gli altri nonni stavano a guardare e dicevano sottovoce :
“Bravo il signor Vittorio! Come lui nessuno riesce a
divertirli.”
“Per forza,” spiegava una nonna “faceva il maestro
una volta!”
“Però non sempre i maestri sanno divertire i
bambini. Ce ne sono di quelli così noiosi” commentava qualcun altro.
“Beh, lui non era così, era proprio in gamba. E
poi è anche uno scrittore di libri
gialli, sapete? Ne deve avere di fantasia.”
E mentre parlavano si vedeva che erano un po’
invidiosi di lui e della sua popolarità fra i bambini del paese. Poi qualcuno,
sospirando, aveva aggiunto:
“Il papà di quei ragazzi è così lontano per lunghi
periodi, fortunatamente c’è nonno Vittorio!”
CONTINUA...
pubblicato da Annamariafoto: annamaria e matteo dalla cerimonia di presentazione
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