Attivi, presenti, non perfetti certo! ma amorevoli, autorevoli, occupati a dare ai loro figli punti di forza e di sostegno per capire la vita, per far fronte alle burrasche e camminare da soli.
Non ipotesi di genitori, ma presenze vere.
Con i loro difetti e le loro incertezze, in cammino sulla via della vita, con il proprio imperfetto progetto educativo, ma che ha fatto abbracciare loro la sfida di un figlio e più.
Segno di speranza e di fiducia nell'uomo e nel suo Creatore.
La Costituzione e i diritti dei bambini recitano il diritto alla famiglia, fondata sul matrimonio e sulla presenza di madre e padre. Una premessa.
Le proposte educative di alcune istituzioni (Avvenire, 23 gennaio, pag.13 "Gender a scuola" "L'deologia va in cattedra") sottolineano la tendenza, che conosciamo, a un approccio unilaterale, che rischia di diventare "addestramento" e che non rispetta la realtà educativa e famigliare, ma soprattutto l'armonico sviluppo di ogni bambino che necessita di tempi e modalità coerenti e corrette.
E con questo si sottolinea decisamente il dovuto rispetto per altre scelte personali di vita e di relazione, ma un rispetto di cui si esige la restituzione, o ci troviamo (e ci troviamo) a dover registrare interventi dal vago tetro sapore antilibertario. Libertà innanzittutto di educazione: i genitori (devono partecipare) partecipano e condividono progetti educativi, anche in materia di educazione affettiva e sessuale, che perciò non può essere imposta.
Vorremmo vedere maggior attenzione per la realtà familiare e i suoi bisogni, vorremmo vedere prendersi a cuore nei progetti, anche scolastici e di formazione degli educatori, le sorti della famiglia in generale, spesso svalorizzata e disorientata.
Vorremmo vedere inoltre riuniti in forti ideali gli uomini e le donne di grande onestà intellettuale e umana, nel rispetto reciproco, per difendere la crescita dei bambini, secondo le loro reali necessità psicologiche e affettive, senza forzature e confusioni.
Poi ci sono i bambini... che ci rimandano a chiare lettere i loro desideri di unità familiare, di serenità, di ascolto e condivisione, di attenzione vera e di fuga precipitosa dalle strade della strumentalizzazione per qualsiasi disonesto fine: pena la qualità del loro futuro e del futuro di tutta la società.
E la conseguente ribellione dei nostri giovani che ci chiederanno ancora, fra pochissimi anni : dove eravate mentre crescevo?
pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
foto da www.quotidianolegale.it e da Città Nuova
Vorremmo vedere maggior attenzione per la realtà familiare e i suoi bisogni, vorremmo vedere prendersi a cuore nei progetti, anche scolastici e di formazione degli educatori, le sorti della famiglia in generale, spesso svalorizzata e disorientata.
Vorremmo vedere inoltre riuniti in forti ideali gli uomini e le donne di grande onestà intellettuale e umana, nel rispetto reciproco, per difendere la crescita dei bambini, secondo le loro reali necessità psicologiche e affettive, senza forzature e confusioni.
Poi ci sono i bambini... che ci rimandano a chiare lettere i loro desideri di unità familiare, di serenità, di ascolto e condivisione, di attenzione vera e di fuga precipitosa dalle strade della strumentalizzazione per qualsiasi disonesto fine: pena la qualità del loro futuro e del futuro di tutta la società.
E la conseguente ribellione dei nostri giovani che ci chiederanno ancora, fra pochissimi anni : dove eravate mentre crescevo?
pubblicato da Annamaria
gatti54@yahoo.it
foto da www.quotidianolegale.it e da Città Nuova
Bellissimo post e bellissima lettura di una realtà.
RispondiEliminaSe vi interessa, ho trattato il giorno della memoria a scuola con i miei piccoli. Ne sono venute fuori riflessioni importanti.
Ciao ciao
sinforosa
E' un piacere accedere al tuo blog, grazie.Grazie perchè ci segui. Buon lavoro... reciproco! annamaria
RispondiElimina