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Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

giovedì 6 maggio 2021

Genitori oltre la pandemia 4: PROTEGGERE

 Ecco il quarto appuntamento,  che accompagna i genitori ...oltre la preoccupazione di questo tempo complesso. Anche questo contributo della dottoressa Paola Canna,  rivisita l'iter già sperimentato: 

  • breve riflessione
  • esperimento
  • commenti, libere condivisioni o domande, a cui la dottoressa Canna ed io risponderemo individualmente.
Buona lettura!


In margine alla foto: vedi come la foglia protegge il frutto e sta per generare un altro dono?

STEP: PROTEGGERE di Paola Canna

Quanto si vorrebbe proteggere i propri figli dalle esperienze negative o dolorose della vita! Proteggere e’ la forma di cura più spontanea che un genitore dà al proprio figlio. Prima di capire come proteggere è importante guardare chi protegge.  Riscoprire il ruolo di genitore significa comprendere l’importanza dell’azione di “copertura” (dal lat. pro-tegere) e di sostegno che serve dare ad un figlio per affrontare le difficili tappe della sua crescita (autonomia, responsabilità, autoefficacia, capacità di controllo, gestione personale, relazioni con altri ecc.). Il genitore è una persona adulta, più grande per esperienze e per capacità di affrontare la vita che agisce nell’oggi pensando alle conseguenze sul domani.

Le moderne teorie psicologiche, se da una parte hanno portato gli adulti a sviluppare rispetto e attenzione verso i minori, dall’altra hanno avuto l’effetto collaterale di rendere i genitori più timorosi di sbagliare e insicuri nell’esprimere sé stessi. 

All’epoca dei nostri nonni l’autorità degli adulti si imponeva su quella dei figli i quali la rispettavano e la accettavano in modo pressochè automatico. Oggi, il primato dato alla libertà personale e all’autodeterminazione mette a dura prova la relazione genitori-figli: i figli non danno più rispetto in modo scontato; i genitori dubitano sempre di più dell’utilità del proprio intervento educativo.

La gestione del tempo libero, la collaborazione in famiglia, la responsabilità e l’autonomia personale, le relazioni con gli altri ecc. sono alcuni temi di vita quotidiana che non possono più essere affrontati con uno stile educativo basato sull’imposizione e sul controllo, pena l’originarsi di scontri aspri e inefficaci che aumenteranno proporzionalmente all’età del figlio. 

Al lato opposto l’atteggiamento del “lasciar fare” o “lasciar correre” se apparentemente salva l’armonia della relazione, a ben guardare, toglie lo spazio di parola al genitore il quale non coinvolgendosi nella vita del figlio lo lascia irrimediabilmente più solo.

Il tempo della pandemia ha reso ancor più evidente per le giovani generazioni la necessità di un nuovo stile educativo basato sull’arte dell’incontro. Sono i momenti di confronto tra genitori e figli, su ogni contenuto della quotidianità, che tessono la trama di una relazione in grado di fare da rete di protezione ad un figlio. 

I padri e le madri di oggi possono proteggere i figli stando al loro fianco, facendo loro sentire cioè la curiosità e l’interesse per ciò che stanno vivendo, ma anche nel “dare e dire” ai figli ciò che l’esperienza ha insegnato loro come adulti.  

E in questo periodo così difficile, quale miglior protezione si può dare ad un figlio se non la sicurezza di poter contare sui propri genitori?

ESPERIMENTO

Trovate un momento sereno per fare un confronto autentico con vostro figlio su un argomento che crea tensione. Cercate di ascoltare con apertura le sue ragioni e idee e di esprimere con coraggio le argomentazioni e i motivi delle vostre esigenze. 
Trovate insieme una “zona franca”: una posizione accettabile e serena per entrambi (con i più piccoli potete sancire il patto con un gesto fisico!). 
Come vi siete sentiti al termine del confronto con vostro figlio? Sentite di esservi conosciuti di più? 
Scriveteci!
  • piccoli potete sancire il patto con un gesto sico!). Come vi siete sentiti
    al termine del confronto con vostro glio? Sentite di esservi conosciuti di
    più

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Pubblicato da Annamaria Gatti
foto di A. G.

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