Capita agli scrittori di sognare di poter incontrare i ragazzi che hanno letto i loro libri.
E' un legame anche profondo e un po' misterioso e nei tempi di distanziamenti e chiusure sono nate alcune corrispondenze che permettono di non chiudere occhi e cuore.
I bambini hanno tanto bisogno che noi adulti crediamo nella vita, siamo coerenti, coraggiosi e, dicendo la verità, allunghiamo con loro lo sguardo sul futuro, rendendo il presente concretamente vero nella relazione e nell'attenzione. Insomma hanno bisogno di sognare e di credere.
Ebbene, ho chiesto ai ragazzi di questa classe di Vicenza di poter pubblicare l'ultimo loro messaggio, inviatomi da gentili insegnanti che ringrazio, dopo aver letto alcune mie storie già pubblicate sul periodico Città Nuova e che hanno trovato il pretesto di allungare i tempi che ci avrebbero separato da un incontro in presenza.
Dei tre racconti qui nominati e reperibili su questo blog, hanno percepito il fulcro e hanno dato la loro interpretazione lineare e convincente di alcuni aspetti anche profondi della storia. Li ringrazio tanto!
Gentilissima Annamaria,
i brani che ci hai inviato sono belli e profondi, di contenuti e di forma.
Un grazie di cuore per il pensiero e l’attenzione che hai
avuto per i nostri ragazzi, che si sono appassionati molto nel leggerli e ti
mandano i loro commenti.
CARISSIMA ANNAMARIA,
TRA LE BELLISSIME STORIE CHE CI HAI MANDATO, QUELLA CHE
CI E’ PIACIUTA DI PIU’ E’ STATA: “A GUARDARE IL CIELO” perché…
… mi piacciono i racconti di avventura e di fantasia e
questa l’hai creata con l’aiuto delle nuvole!
Riccardo
…guardare il cielo e immaginare le forme vuol dire avere
fantasia. Se uno è stressato si prende un minuto e si rilassa, le nuvole
sembrano raccontare storie. Grazie per questo racconto! Mario
…dimostra l’immaginazione che c’è dentro di noi. Mi è
piaciuto come con delle semplici nuvole sei riuscita a creare una storia così
movimentata. Ettore
…anche noi lo facciamo qualche volta! Nathan, Leonardo,
Greta, Senumi
LA STORIA CHE CI E’ PIACIUTA DI PIU’ E’ STATA: “MA COM’E’
UNA SCUOLA IN NEPAL?”, PERCHE’…
….racconta una storia vera. Ayman
…parla di com’è una scuola in un altro Paese e mi è
piaciuta tantissimo! Giovanni
…dalla tua descrizione si può immaginare tutto per bene.
Noemi M.
LA STORIA CHE CI E’ PIACIUTA DI PIU’ E’ STATA: “PRIMO
GIORNO DI SCUOLA DA INCUBO”, PERCHE’…
…mamme e bambini si invertono i ruoli, così ognuno dei
due capisce la fatica dell’altro. Francesco
…a volte anch’io mi chiedo come sarebbe se ci
scambiassimo i ruoli io e mia mamma, la curiosità è molta! Vorrei anche sapere
cosa farà Matteo… Noemi C.
…le mamme vanno a scuola e i bambini restano a casa:
divertente e ironico!!! Sofia
…ti fa mettere nei panni delle mamme che fanno molto per
gli altri. Simone
…io vorrei provare a fare quello che fa mia mamma,
sarebbe divertente! Edoardo
…sarebbe bellissimo fare per una santa volta qualcosa di
diverso dalla scuola e vivere l’avventura che le mamme fanno ogni giorno… Giacomo
…è pieno di imprevisti divertenti che nessuno può
aspettarsi. Alessandro
…i bambini e le mamme fanno le cose al contrario, cioè i
bambini fanno da mangiare, lavano, puliscono e le mamme vanno invece a scuola.
Niccolò
QUINDI GRAZIE!!! Ci hai fatti divertire, sognare,
immaginare… non vediamo l’ora di conoscerti!
La quinta B della scuola primaria Ghirotti
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