Un padre mi racconta dell'importanza di stare vicino al figlioletto.
Non che non lo sapesse, ma le sollecitazioni ad affrontare e "portare" la rabbia dei bambini, gli hanno fatto sperimentare e riflettere quanto fosse vera la frase "un figlio ha bisogno del padre".
Perchè, dice questo papà, è vero che le mamme possono essere "la quercia" (vedi post 22 gennaio) che porta tutto il "tempo - meteo" dei figli senza spaventarsi e restano lì, senza sradicarsi, ma come la mettiamo con i padri?
"Cosa c'entriamo noi padri con questa similitudine? Cosa facciamo di buono in questo contesto?"
Già. Il padre fa molto, moltissimo. E' indispensabile e il mondo dell'educazione e della psicologia ce lo stanno ripetendo all'infinito, quando ci parlano di prevenzione delle sofferenze e delle devianze, delle separazioni e dei disagi mentali.
Ripensiamo ai tre centri concentrici.
In mezzo il bambino.
Abbracciato dalla madre.
Il terzo cerchio è il padre. Che abbraccia tutti.
Mancando lui, il suo apporto in presenza e sostegno e condivisione del cammino, anche gli altri due sono più fragili.
Non sono convinta che incontri le sensibilità di tutti questa immagine, ma rende l'idea.
Occorre saper stare con un figlio per
- conoscere i punti di debolezza
- conoscere i punti di forza
- conoscere gusti e interessi, fin da piccino
- condividere i suoi percorsi
- condividere le preoccupazioni o le paure
- apprezzarlo e valorizzarlo
- fare insieme, fare insieme, fare insieme...
- voler bene insieme a mamma, sorelle e fratelli
- farsi una scorta di autorevolezza da spendere bene nel lungo periodo
- aiutarlo a entrare nel mondo competente delle regole necessarie, costi quel che costi in coerenza.... autocontrollo
- garantirsi un' adolescenza meno problematica
- ...
Insomma per stare bene tutti occorre trovare il tempo.
In quantità e qualità.
Il padre sopracitato, con molta tenerezza e superando parecchi pregiudizi di forma, conferma:
"Da quando sto di più con mio figlio, anche la sua rabbia si è molto ridimensionata, parliamo insieme e io lo rassicuro. Ma è perchè faccio più cose con lui e così lo vedo più sicuro di sè.
Prima era proprio... in sofferenza, si vedeva che la rabbia era tale perchè non gli riusciva di portarla. I racconti della mamma mi inquietavano, fino a quando mio figlio una sera le ha detto: mi manca tanto papà.
L'aveva detto finalmente, e io che pensavo gli bastasse la mamma, non ci pensavo granchè che potesse avere questa sofferenza. Era un segnale!
Ora gli episodi sono contenuti e li gestisce meglio, anche con la mamma. Che è più rilassata. Si sente più capita e le cose vanno meglio anche fra noi, nella coppia. Non credevo di essere già così importante alla sua età!
E io non voglio perdermi i figli, sono il mio futuro, anche se tutta la nostra vita è cambiata, io non voglio che il "treno famiglia" parta senza di me, voglio esserci..."
Grazie per il contributo!
pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto da: ioeilmiobambino.it
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