Come gestire un figlio impegnativo che ha evidentemente qualche marcia in più a livello intellettivo e la cosa spesso dà qualche problema?
Il ventaglio del QI, della scala, degli ambiti di queste capacità è vasto. E vaste sono quindi le risposte possibili e soprattutto opportune per il bene di questi bambini.
Ma sappiamo che il QI è un indicatore parziale a cui si affiancano valutazioni di alto potenziale in altri settori delle abilità. Interessante per esempio la considerazione della creatività...
Resta il fatto che i dipartimenti di psicologia si stanno occupando anche in Italia di questo problema, in ambito psico-educativo e soprattutto scolastico.
Paolino, ad esempio, ha capacità superiori in alcuni settori, per lui, nella relazione educativa, sono necessarie alcune scelte strategiche perchè reagisce ad ogni difficoltà, è molto sensibile, si annoia facilmente, dorme poco, contratta tutto...
Possono esservi alcuni problemi comportamentali che potrebbero essere diagnosticati erroneamente come iperattività o disturbo del comportamento, oppure venir definiti oppositivo- provocatori.
Sbagliando magari.
Paolino potrebbe essere solo un bambino molto dotato, che ha bisogno di essere condotto a gestire l'opportunità e la difficoltà insita. Deve essere aiutato ad aggiustarsi, imparare a regolare le emozioni: ragiona come un bambino più grande, ma risponde come un bambino della sua età. Per questo occorre conoscere.
E allearsi con i bambini.
Il tema è talmente vasto che questo contributo vuole solo essere un input, che amplierò su questo blog.
Provo a elaborare solo alcuni flash, meglio commentati nel link qui segnalato, di un articolo interessante della professoressa francese J. S. Facchin a cui rimando.
https://didatticapersuasiva.com/sostegno/bambini-plusdotati
Il bambino plusdotato…
Quindi funziona in
modo precoce rispetto agli altri e invece gli altri gli chiedono di
funzionare come la maggioranza.
Non sempre comprende questa richiesta e si spazientisce.
I
suoi processi di apprendimento e comprensione sono diversi e non impara
metodicamente.
Impara velocemente e
basta.
Questo può mettere in imbarazzo il bambino. E se non
capisce, si crea sfiducia anche in lui.
E’ importante ricordarlo per non metterlo in questa
condizione. Per non perdere la fiducia in se stesso. Occorre capirlo e
sostenerlo.
Non gli si chiede di cambiare, ma deve capire come funziona
fuori (scuola ecc.) e deve trovare le
risposte necessarie per rispettare come funziona ad esempio... la scuola.
Anche la scuola si deve adattare, conoscendo come funzionano i plus
dotati, alla diversità di funzionamento. Alla primaria il bambino ha memoria prodigiosa e
con minimo sforzo ricorda e sa.
Alle medie deve imparare a utilizzare strategie
di elaborazione e riflessione. Capisce subito impara in fretta, ma può trovare difficile elaborare.
Un bambino plusdotato ha molteplici esigenze. Non tollera
bene la frustrazione, accetta male i limiti, negozia tutto sempre, è
impegnativo. Possono essere sono autocritici, perfezionisti, selettivi, intolleranti sulle ingiustizie e fallimenti, talvolta hanno reazioni emotive esagerate.
Mettere limiti anche severi è una necessità per il suo
sviluppo e per evitare e prevenire la scalata estenuante dei conflitti
permanenti.
Essere plusdotato è una grande risorsa che può comportare
delle difficoltà che occorre imparare a
superare.
Ci sono molte differenze nella natura umana, ognuno deve
imparare a vivere con ciò che è al
meglio per lui e gli altri.
La complementarietà fa la ricchezza e il piacere
delle relazioni umane. Ognuno ha qualcosa da dare e da condividere.
Seguo con molto interesse poiché sono convinta che la scuola non faccia abbastanza e che spesso individui come iperattivi ed aggressivi questi bambini. È invece un tema da affrontare nella formazione dei docenti di ogni ordine e grado con maggior sistematicita' e consapevolezza.
RispondiEliminaGrazie Professoressa, l'osservazione è molto pertinente. E trova riscontro nell'intervento video nel link, ormai datato ma valido, della Professoressa Zanetti dell'Università di Pavia, che esprime bene quanto la scuola debba e sia in grado di fare per questi studenti o alunni, fin dall'infanzia.
EliminaUno dei prossimi post sarà dedicato a questo aspetto ormai entrato nelle ricerche di molte università a diversi livelli.
Grazie ancora per il commento. sarebbe utile sapere come vengono vissuti questi aspetti dai team docenti dei vari gradi di scuola.
Annamaria