Abbiamo toccato nei post precedenti alcuni passaggi di fondo, per introdurci alle prassi che dovrebbero aiutare a incrementare il grado di autostima del bambino.
Ora in quattro mosse gettiamo nel solco tracciato, i semi di alcune strategie per i Matteo e le Silvia di turno, che si rivelano utili a questo scopo.
- Silvia non conosce l'umiliazione. In famiglia nessuno approfitta di debolezze o errori per umiliarla, ma viene corretta di solito con decisione e tatto. Quando è accaduto a scuola la bimba ha mostrato prima un doloroso stupore e poi ha chiesto spiegazioni che hanno lasciato l'insegnante un po' spiazzata...
- Matteo si sente amato comunque e quindi perdonato e accettato nei suoi limiti o nei suoi errori, Matteo sarà un bambino valorizzato. Non sente in famiglia la frase: se non fai il bravo, non ti vorrò più bene...
- A Silvia in famiglia si dicono le cose come stanno. Se non riesce in alcune cose, Silvia viene aiutata a comprendere che con l'impegno potrà superare le difficoltà o i limiti. Solitamente non si elogiano inverosimilmente mete non raggiunte con le proprie forze o facilitate, non si usa la bugia per ampliare i risultati. Silvia si è abituata bene a comprendere questo stile come la normalità.
- Non chiedere troppo a Matteo è stata una scelta comune fatta dai due genitori. Si erano accorti infatti di avere attese molto più alte delle possibilità del loro figlio. Equilibrare il tutto li ha portati a rinforzare l'autostima di Matteo, che appare sereno e capace di chiedere aiuto e "consulenza" agli adulti di riferimento senza sentirsi umiliato o a disagio.
Al prossimo appuntamento.
pubblicato da Annamaria Gatti
Foto da Aforismi.mente.it
Molto interessante e soprattutto vero.
RispondiEliminasinforosa
Grazie per l'apprezzamento. Se hai contributi in merito, sarei felice di postarli a tuo nome.
RispondiEliminaAnnamaria