Buon senso e analisi ci fanno riflettere su questo "ius soli" che i ragazzi attendono, e attendiamo noi che vorremmo vedere riconosciuta una realtà ovvia: "...vivo e studio e lavoro in Italia, magari ci sono nato o nata..."
Ho trascorso molti anni nella scuola, crescendo e formandomi, lavorando per l'inclusione di tutti i bambini. Di ogni bambino, anche di quelli non italiani che cominciavano ad arrivare nelle nostre comunità.
La scuola buona sa includere tutti, sa offrire speranza, sa infondere coraggio di fronte alle difficoltà e fiducia. I bravi docenti fanno la buona scuola, la fanno gli appassionati della bellezza educativa, la fanno le leggi e i provvedimenti a vantaggio della popolazione scolastica e delle famiglie tutte.
Allora sentirsi italiani è un felice dovere e un diritto per una vita buona.
Pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
Foto donnaclik
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