Cosa accade in quei nove strabilianti mesi di nascondimento e di stupore?
Può il padre essere così influente e importante in quei nove mesi per la salute psico-fisica e affettiva di suo figlio, di sua figlia?
Cosa possiamo fare per garantire una sana e bella crescita psicologica al nostro bambino?
MAMME E PAPA' l'attesa di un bambino
Recensione di Annamaria Gatti
Fonte: Città Nuova, 10 luglio 2014
L’opera “Mamme e papà, l’attesa
di un bambino” dello psicoterapeuta Gino Soldera, fondatore e presidente
dell’ANPEP (Associazione Nazionale di Psicologia e di Educazione Prenatale) è
indirizzata ai genitori in attesa, ma assaporare la scoperta di come il bambino
non ancora nato interagisce con la madre e tutto il mondo intorno, è un avvincente viaggio nel
mistero della vita che fa bene a tutti.
Le pagine sono commoventi
perché rimandano alle esperienze vicine
o lontane nel tempo. E stupiscono perchè
ricche di informazioni dettagliate e talvolta sorprendenti, già dalle prime settimane di… gestazione!
“A partire dal concepimento il
nascituro è una persona a tutti gli effetti, dotata di una struttura genetica e
di una sua individualità…” E via
all’esame delle funzioni sensoriali: tatto, olfatto, gusto, udito e … vista!
E la descrizione dei movimenti
del nascituro come strumenti di comunicazione appare un capolavoro di
interazione e di risposta agli stimoli di notevole coinvolgimento emozionale,
come l’idea che questo piccolino, a poche settimane dal suo concepimento, possa
avere reazioni compatibili secondo la musica ascoltata o suonata dalla madre:
si calma con Vivaldi e Mozart, scalcia con Beethoven, Brahms o il rock…
Ma forse di più fa pensare a quel
che si sottolinea riguardo al concepimento: essere concepiti nell’amore
determina il futuro di ogni bambino, che nell’ambiente
condiviso materno “già nell’utero ha affinato le proprie capacità
intellettive cercando di capire i processi mentali di colei che lo ospita.”
Essenziale poi è l’ambiente non condiviso, il padre , che
determina durante la gestazione il clima e il benessere, ma soprattutto la
formazione del figlio. Come? Accogliendo la sfida che la coppia cambi, si
trasformi e si arricchisca, fin dal concepimento e curando la comunicazione con
il figlio, che avviene in forme e canali diversi e di grande impatto emotivo.
La maternità non è più un fatto a
sé stante, ma ha senso quindi se la paternità la include e diventa un cammino
di crescita, un’opportunità irripetibile per i due adulti, per i due genitori,
in una “triade basata sulla reciprocità in cui si sviluppa un amore
caratterizzato dalla circolarità e non dal semplice desiderio di possesso.”
Papà e mamme insieme quindi, ad
immaginarsi il futuro del proprio bambino o della propria figlia, genitori alla
scoperta delle proprie paure e dubbi, disposti ad entrare in empatia e a
raccontarsi, a superare chiusure e introversioni, per preparare un terreno
facile da coltivare per un figlio.
Mamme accompagnate a scoprire i
blocchi emotivi e le resistenze per prendersi cura di sé a fare spazio alla
nuova relazione, padri coinvolti nella scoperta della comunicazione con il
nascituro già capace di rispondere alle loro sollecitazioni.
Una guida all’attesa di un figlio
ricca di stimoli e aggiornamenti, di alto valore educativo, per rendere più consapevoli delle grandi possibilità che
ogni figlio ha e offre a coloro che vivono l’accoglienza come un dono
personale, per la coppia e per l’umanità.
Un viaggio che inizia prima,
molto prima della nascita, prima della grande novità che sconvolge la vita:
aspettiamo un figlio!
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