Crisi di qui crisi di là, anche i bambini sanno che c'è di mezzo la crisi.
"Come nel dopoguerra" citano i titoli dei giornali, cercando di disilluderci su alcuni input oggettivamente costruttivi.
Poi qualche giornalista prende dati alla mano e ci informa che dal gennaio al giugno scorsi 40.000 aziende sono state fondate dagli under 35.
Settori? Commercio (29,7%), immobiliari 24,8%), servizi alle imprese (18,7%), grazie a provvedimenti e decreti, l'ultimo di undici giorni fa, che consentono ai giovani di costituire una società a responsabilità limitata anche con capitali bassissimi.
E molti quindi hanno dato seguito a sogni e abilità provate o da giocarsi comunque. Alcuni sono laureati, altri diplomati e "...nonostante le difficoltà i giovani capitani di aziende vanno avanti. E un po' alla volta, caparbi, i piccoli imprenditori crescono." (Luca Mazza-Avvenire)
Noi guardiamo i nostri bambini e, no, non siamo in ansia per il loro futuro, appunto il loro... non il nostro per loro.
La strada se la sceglieranno, ma qui oggi si giocano le variabili fondamentali per quel futuro.
Se è vero che non siamo noi ad assicurarlo, è vero che è nostro compito invece dare loro gli strumenti per usarlo bene, per essere forti di fronte alle necessità, ai sogni e ai progetti.
Insomma tornano in ballo le scelte educative vincenti, perchè sperimentino già da ora la "convenienza" dei valori, non solo cristiani, ma umani, trasversali.
Non la sopraffazione, ma la collaborazione, non il proprio tornaconto costi quel che costi, ma l'attenzione agli altri nel progetto che preparo, non la "furbizia" ma l'onestà intellettuale e morale.
Incomincia adesso, nel cortile condominiale, nelle feste familiari, con i nonni, sui banchi di scuola, in automobile, al parco giochi, nelle squadrette sportive, in biblioteca, al cinema...
sul seggiolone...
Pubblicato da Annamariafoto di cooperazionesocialetrentina.it
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