da "Uffabaruffa colpisce ancora" di Annamaria Gatti, illustrazioni di Laura Cortini, Città Nuova, Roma 2004
IL TRANELLO I NFORMATICO
L’attacco di Stonata al mondo dei bambini
I bambini avevano detto il giusto. Dodo è un
appassionato di computer. Sa
giocare, confrontare, costruire
con le sue conoscenze informatiche: da grande si specializzerà e farà grandi
cose (dice lui). Io invece che sono una
fata, non ho mai capito niente di
computer; meglio star lontano dallo schermo! Mi ricorda lo schermo della
televisione…
Dodo, dicevo, proprio qualche giorno dopo l’incontro
con … Stefania, aveva scoperto qualcosa di molto, molto strano al computer.
Io ne sarei
stata informata solo il giorno stabilito del mio appuntamento con i bambini, in
spiaggia.
“Preparati scopetta…oggi si va al mare!”
La mia fedele scopa dorata si è data una
scintillante scrollatina ed era in posizione di partenza.
Salita a cavalcioni, mi sentivo perfettamente a mio agio, ma al mio :VIA!!! la scopa ha
oscillato solo un po’ e io ho sentito un tonfo. Anzi due.
Dietro di me, per terra, erano distesi Buc e Pepe.
“Cosa ci fate qui?” ho chiesto inutilmente, “non vi
ho invitati a venire con me.”
“Ahi, ohi, per tutti gli ossi buchi! Che botta!” ha
commentato Buc.
“Non era il caso di essere così scortese, mhhh!” ha
protestato Pepe. “Un posticino c’era anche per noi. A me è sempre piaciuto il
mare: è pieno di pesci!”
Così alla fine abbiamo tutti raggiunto la spiaggia
dove, insolitamente, i bambini non stavano giocando ma, seduti in cerchio, si
stavano raccontando qualcosa.
“E’ strano” ha detto Dodo, “ in questo sito si
regala roba davvero strana…”
“Quale sito?, Quale roba?” ho chiesto atterrando.
“Ciao Uffabaruffa!!! Guardate c’è anche Buc! Come
sta il mio cagnolone?” ha aggiunto Dodo, il vero padrone di Buc.
“Oh beh, lui sta benone” ho precisato, “anche il suo
nuovo amico non è male…” ho cercato di spiegare.
“Un gatto? Buc ha per amico un gatto?”
“Andiamoci piano” ha abbaiato Buc, “lui non è
affatto un mio amico. Io sono il suo capo.”
“Beh, allora perché quelle facce?” ho chiesto.
“Ho scovato un sito che offre ai ragazzi in gamba,
così dicono loro, pastiglie per sentirsi forte e polverina per volare…”
“Come una fata!” ha sospirato Luisa.
“Forti come superman!” ha gridato Pino, un ragazzino
tutto pelle e ossa.
“Non costano niente. Basta richiederle servendosi di
una e.mail. A me sembra un affare poco chiaro” ha spiegato Dodo.
“Anch’io voglio la pastiglia: metterei a KO il mio
amico Buc!” ha sghignazzato Pepe.
“Forte… forte come il cane Rex… Voglio la polverina,
potrei volare e battere tutte le streghe!”
“ALT! Fermi tutti” ho intimato.
Sapevo benissimo che nel mondo degli uomini nessuno
poteva diventare più forte… con una pastiglia…magica… e neppure volare con una
polverina. Peter Pan e i bambini volavano nella loro bella avventura… e i miei
amici avevano eccezionalmente volato sulla mia scopa magica. Ma questa era
un’altra storia!!!
Dovevo vederci chiaro. Avevo l’impressione che i
miei amici, e forse tutti i ragazzi, potessero essere in pericolo.
Ed era vero!
A casa di Dodo, al computer, si succedevano le
schermate del sito, con oscuri inviti.
VUOI SENTIRTI COME
UNA FATA,
CAPACE DI VOLARE NEL CIELO?
MANDACI UNA E.MAIL,
TI MANDEREMO LA POLVERINA PER VOLARE E FARAI LA TUA FORTUNA!
E’ ORA DI DIVENTARE SPECIALI,
DI DIVENTARE FORTI,
FORTISSIMI!
CON LA PASTIGLIA MAGICA DARAI L’ADDIO ALLA
SOLITA VITA!
ASCOLTACI!
Ho perso ogni parola per lo stupore. Solo Luisa ha rotto il ghiaccio:
“Mi piacerebbe sì, volare, ma questa vita mi piace così com’è e non voglio cambiarla: io mi sento già speciale! Sapete cosa vi dico: quella roba mi fa paura.”
“Già… E’ un invito così oscuro, come una musica stonata…” ho pensato… STONATA!!!
Come un fulmine, ecco la chiave di lettura della novità informatica. Qui c’era lo zampino delle streghe. Ma come esserne sicura? E… cosa avranno in mente?
All’improvviso però i pensieri erano stati completamente assorbiti dagli ululati di Buc e dal miagolio di Pepe, che mi era saltato nella “borsaportatuttoquelcheserve”, scaraventando qua e là gli arnesi, le pizzette e la bacchetta magica (che peraltro non sapevo ancora usare bene).
“Lei, lei …è lei…”balbettava
Pepe col pelo ritto sulla schiena.
“Chi lei?” hanno chiesto i ragazzi allarmati.
“Lei… la strega Stonata, sul suo computer c’è lo
stesso simbolo di quel coso…di quel sito: il computer con il cappello da strega
e il pipistrello al posto del mouse, lo vedi?”
In effetti nell’angolino dello schermo c’era
quell’ambiguo “logo”, per personalizzare l’e.mail, che incominciava così:
stefania@…
“Stefania?” hanno esclamato insieme Luisa e Tonio.
“La bambina dell’altro giorno!…Le lentiggini, le
treccine curiose, lei che faceva tante domande sulle fate!”
“Ecco…” ha sospirato desolato Tonio. “L’abbiamo
combinata bella! E pensare che sentivo odore di bruciato.”
“E’ colpa mia…” ho detto, dopo aver capito il
tranello, “non avrei dovuto dirvi niente. Ora tocca a me rimediare! Buc,
ripesca Pepe: ora tocca a voi!
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