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martedì 4 novembre 2014

Uffabaruffa: difenderli da internet e dipendenze 2°




 da "Uffabaruffa colpisce ancora"  di Annamaria Gatti, illustrazioni di Laura Cortini,  Città Nuova, Roma 2004
IL TRANELLO I NFORMATICO
L’attacco di Stonata al mondo dei bambini

I bambini avevano detto il giusto. Dodo è un appassionato di computer. Sa  giocare,  confrontare, costruire con le sue conoscenze informatiche: da grande si specializzerà e farà grandi cose  (dice lui). Io invece che sono una fata, non  ho mai capito niente di computer; meglio star lontano dallo schermo! Mi ricorda lo schermo della televisione…
Dodo, dicevo, proprio qualche giorno dopo l’incontro con … Stefania, aveva scoperto qualcosa di molto, molto strano al computer.
 Io ne sarei stata informata solo il giorno stabilito del mio appuntamento con i bambini, in spiaggia.
“Preparati scopetta…oggi si va al mare!”
La mia fedele scopa dorata si è data una scintillante scrollatina ed era in posizione di partenza.
Salita a cavalcioni, mi sentivo perfettamente  a mio agio, ma al mio :VIA!!! la scopa ha oscillato solo un po’ e io ho sentito un tonfo. Anzi due.
Dietro di me, per terra, erano distesi Buc e Pepe.
“Cosa ci fate qui?” ho chiesto inutilmente, “non vi ho invitati a venire con me.”
“Ahi, ohi, per tutti gli ossi buchi! Che botta!” ha commentato Buc.
“Non era il caso di essere così scortese, mhhh!” ha protestato Pepe. “Un posticino c’era anche per noi. A me è sempre piaciuto il mare: è pieno di pesci!”
Così alla fine abbiamo tutti raggiunto la spiaggia dove, insolitamente, i bambini non stavano giocando ma, seduti in cerchio, si stavano raccontando qualcosa.
“E’ strano” ha detto Dodo, “ in questo sito si regala roba davvero strana…”
“Quale sito?, Quale roba?” ho chiesto atterrando.
“Ciao Uffabaruffa!!! Guardate c’è anche Buc! Come sta il mio cagnolone?” ha aggiunto Dodo, il vero padrone di Buc.
“Oh beh, lui sta benone” ho precisato, “anche il suo nuovo amico non è male…” ho cercato di spiegare.
“Un gatto? Buc ha per amico un gatto?”
“Andiamoci piano” ha abbaiato Buc, “lui non è affatto un mio amico. Io sono il suo capo.”
“Beh, allora perché quelle facce?” ho chiesto.
“Ho scovato un sito che offre ai ragazzi in gamba, così dicono loro, pastiglie per sentirsi forte e polverina per volare…”
“Come una fata!” ha sospirato Luisa.
“Forti come superman!” ha gridato Pino, un ragazzino tutto pelle e ossa.
“Non costano niente. Basta richiederle servendosi di una e.mail. A me sembra un affare poco chiaro” ha spiegato Dodo.
“Anch’io voglio la pastiglia: metterei a KO il mio amico Buc!” ha sghignazzato Pepe.
“Forte… forte come il cane Rex… Voglio la polverina, potrei volare e battere tutte le streghe!”
“ALT! Fermi tutti” ho intimato.
Sapevo benissimo che nel mondo degli uomini nessuno poteva diventare più forte… con una pastiglia…magica… e neppure volare con una polverina. Peter Pan e i bambini volavano nella loro bella avventura… e i miei amici avevano eccezionalmente volato sulla mia scopa magica. Ma questa era un’altra storia!!!
Dovevo vederci chiaro. Avevo l’impressione che i miei amici, e forse tutti i ragazzi, potessero essere in pericolo.
Ed era vero!
A casa di Dodo, al computer, si succedevano le schermate del sito, con oscuri inviti.


VUOI SENTIRTI COME UNA FATA,
CAPACE DI VOLARE NEL CIELO?
 MANDACI UNA E.MAIL, 
TI MANDEREMO LA POLVERINA PER VOLARE E FARAI LA TUA FORTUNA!


E’ ORA DI DIVENTARE SPECIALI,
DI DIVENTARE FORTI, FORTISSIMI!
CON LA PASTIGLIA MAGICA DARAI L’ADDIO ALLA SOLITA VITA!
 ASCOLTACI!



Ho perso ogni parola per lo stupore. Solo Luisa ha rotto il ghiaccio:

“Mi piacerebbe sì, volare, ma questa vita mi piace così com’è e non voglio cambiarla: io mi sento già speciale! Sapete cosa vi dico: quella roba mi fa paura.”

“Già… E’ un invito così oscuro, come una musica stonata…” ho pensato… STONATA!!!

Come un fulmine, ecco la chiave di lettura della novità informatica. Qui c’era lo zampino delle streghe. Ma come esserne sicura? E… cosa avranno in mente?

All’improvviso però  i pensieri erano stati completamente assorbiti dagli ululati di Buc e dal miagolio di Pepe, che mi era saltato nella “borsaportatuttoquelcheserve”, scaraventando qua e là gli arnesi, le pizzette e la bacchetta magica (che peraltro non sapevo ancora usare bene).

“Lei, lei …è lei…”balbettava Pepe col pelo ritto sulla schiena.
“Chi lei?” hanno chiesto i ragazzi allarmati.
“Lei… la strega Stonata, sul suo computer c’è lo stesso simbolo di quel coso…di quel sito: il computer con il cappello da strega e il pipistrello al posto del mouse, lo vedi?”
In effetti nell’angolino dello schermo c’era quell’ambiguo “logo”, per personalizzare l’e.mail, che incominciava così: stefania@…
“Stefania?” hanno esclamato insieme Luisa e Tonio.
“La bambina dell’altro giorno!…Le lentiggini, le treccine curiose, lei che faceva tante domande sulle fate!”
“Ecco…” ha sospirato desolato Tonio. “L’abbiamo combinata bella! E pensare che sentivo odore di bruciato.”
“E’ colpa mia…” ho detto, dopo aver capito il tranello, “non avrei dovuto dirvi niente. Ora tocca a me rimediare! Buc, ripesca Pepe: ora tocca a voi!

 



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