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Ragazzi raddoppiano il tempo online, gli adulti dimezzano le regole
Per la non profit Social Warning il 39% degli under 16 naviga senza limiti da parte della famiglia che nel 70% dei casi non vigila sull’utilizzo dei social
Potevamo averlo intuito e ora arriva la conferma: nell’anno della pandemia è raddoppiato il tempo che i ragazzi hanno passato online ma il dato peggiore è che gli adulti hanno dimezzato le regole: il 39% naviga senza alcun limite da parte della famiglia che nel 70% dei casi non vigila in alcun modo rispetto all’utilizzo dei social. E un ragazzo su cinque tra gli under 16 è connesso 24 ore su 24. È quanto rileva la terza survey annuale condotta dall’Osservatorio scientifico della non profit “Social Warning – Movimento Etico Digitale” e diffusa il 9 febbraio in occasione del Safer Internet Day 2020.
Se tra Dad, social e videochat, c’era da aspettarsi un crescente consumo digitale forzatamente spinto dal lockdown, più preoccupante il fatto che la quota del 70% degli adulti che non vigila sia raddoppiata rispetto all’anno scorso. Inoltre l’indagine rileva che i la quota di giovani utenti che stavano online meno di 2 ore erano il 40%, ora è il 12%, a vantaggio però di coloro che non hanno limiti (passati dal 22% al 39%).
In rete il 15% ha avuto episodi spiacevoli
In assenza di un adulto che li tenga per mano hanno imparato da soli ad usare la rete anche in maniera costruttiva per esempio come fonte di informazione, che per il 91% vuol dire Google e per il 23% social network. Certo, la consapevolezza di quanto sia importante tutelare la propria reputazione digitale ancora non è abbastanza radicata se è vero che il 74% di questi ragazzi che condivide abitualmente foto o video personali sui social (lo fa il 61% della totalità) poi se ne pente.
In rete si è imbattuto in episodi spiacevoli il 15% degli under 16 coinvolto nell’indagine del Movimento Etico Digitale che, attraverso una rete di formatori volontari (sono circa 170), ha raggiunto in soli tre anni di attività più di 40mila ragazzi (oltre 10mila solo nel 2020) e 11mila genitori promuovendo l’educazione digitale nelle scuole di tutta Italia.
pubblicato da Annamaria Gatti
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