Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

domenica 28 novembre 2021

Maria, una di noi. Il racconto dell'Annunciazione per i bambini



                           
            Annunciazione - Beato Angelico



da "Una mamma  di Galilea"                                           
Il rosario narrato  ai bambini
di Annamaria Gatti
Illustr. Barbara Gallizio
Effatà  Editrice



MARIA DIVENTA LA MAMMA DI GESU'

I bambini di Nazaret correvano sempre da Maria per imparare da lei nuovi giochi o per essere consolati: la figlia di Anna e Gioacchino era dolce e simpatica.

“Dimmi Gioacchino, cosa pensi di nostra figlia Maria?” chiese turbata un giorno Anna, la madre, vedendola spesso assorta in preghiera. Il marito la guardò comprensivo:

“Stai tranquilla, Maria è la nostra consolazione. Ora poi che è fidanzata al buon Giuseppe, il falegname, sono proprio contento di lei. Eccola, sta pregando...”

Maria, vedendo la madre, sorrise e la rassicurò: “Vai pure al mercato, io preparerò il pane.”

La giornata era chiara e Maria così continuò a pregare:

“Oggi, mio Signore, tu sei il mio sole, la mia luce e la fonte della mia gioia...”

E davvero una luce si diffuse nella stanzetta.

Maria, preoccupata, si coprì in fretta il capo con il mantello color dell'acqua, poi sentì  una gran pace nel cuore e si inginocchiò.

Solo allora si accorse che vicino a lei c'era un giovane  sorridente che non era entrato dalla porta, quindi doveva essere proprio un angelo del Signore. Le disse: “Ti saluto o piena di grazia, il Signore è con te.”

Maria pensò: “Ma cosa vorrà dire, salutandomi così?”

Ma l'angelo Gabriele, che conosceva i suoi pensieri, le spiegò:

“Dio ti ha scelta per diventare la mamma di Gesù, suo figlio.”

Maria non capiva: lei non era sposata!

“Nulla è impossibile a Dio” osservò l'angelo Gabriele “per grazia di Dio anche tua cugina Elisabetta aspetta un figlio, nonostante sia anziana”.

Allora Maria, si commosse e con grande fede gli disse:

“Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me ciò che hai detto.”

Quando l'angelo se ne andò, Maria sentì i passi svelti della madre  che tornava a casa. Tutto sembrava come sempre, invece Dio le aveva parlato e le aveva svelato un grande mistero. Il suo cuore ebbe un sobbalzo. Sarebbe stata capace di fare la mamma del figlio di Dio? Nulla è impossibile a Dio, aveva detto l'angelo: Dio l'avrebbe aiutata a superare ogni prova.

Allora Maria incominciò ad impastare il pane, mentre le voci chiassose dei bambini stavano avvicinandosi alla casa, per mostrarle un nuovo gioco.

Pubblicato a Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it

sabato 20 novembre 2021

Storia nella giornata dei Diritti dei Bambini e delle Bambine: PAOLINA ABBRACCIO



PAOLINA ABBRACCIO

di Annamaria Gatti 

illustrazione di Eleonora Moretti

Fonte: Città Nuova 

Novembre 2021

L’orsetta Paolina, afferrato l’inseparabile orsobimbo, si era precipitata verso l’abete rosso per giocare con i suoi amici. Orsetti,  scoiattoli, tassi e cerbiatti erano nella radura in attesa di qualcuno.

“Ciao  amici! Dov’è Sandro?”

“Volevamo chiederlo a te, anche ieri non è venuto a giocare e non lo abbiamo visto.”

Si guardarono tutti incerti su cosa fare, non tutti i giorni uno ha voglia di giocare con gli amici, ma era meglio dare un’occhiata.

Il gruppetto si era appena avviato, quando una cinciallegra azzurrina svolazzò elegantemente sulle loro teste: “Dove state andando così di fretta?” chiese gentile.

“Sandro non si vede da un po’ e stiamo andando a trovarlo. Sennò che amici siamo?”

“Giusto! Credo che troverete una sorpresa a casa di Sandro!” anticipò la cinciallegra con fare misterioso  e subito si tuffò nel folto del bosco.

La tana era a pochi passi, quando giunse distintamente un pianto piccino e sommesso.

Curiosi e titubanti gli orsetti si fermarono davanti all’entrata. Paolina chiamo Sandro che uscì come una saetta, al colmo della gioia.

“Siete tutti qui! Come sono felice. Mamma ha avuto bisogno di aiuto e  ora guardate qui…” E rientrato,  uscì portando fra le braccia un fagottino di orso. “E’ il mio regalo: una sorellina per me!” annunciò commosso.

Tutti restarono a bocca aperta: era tenerissima. Paolina prese l’iniziativa e allungò un abbraccio a Sandro.

Fu così che tutti, facendo una gran confusione, tentarono un abbraccio: chi con la coda, chi con le zampe, chi con le orecchie…

Insomma c’era una gran cosa da condividere con l’amico arrivato da poco, con un tesoro.

Paolina era pensierosa: “E come la chiamerai?”

“Gioia”

“Bel nome, ci vuole un altro abbraccio di felicità, vero orsobimbo mio?”.

Un abbraccio non costa nulla.

Ma dà molta gioia.

Sempre.

Ovunque.

 

domenica 14 novembre 2021

GENITORI OLTRE LA PANDEMIA 10° STEP. PARLIAMO DI EMOZIONI


 

   
Piccoli passi, piccole cose che danno senso al nostro cercare e allora...
 vedi quel che non avevi notato prima spesso un dono

Cari genitori, un' intervista alla psicologa Chiara Spatola,  che si occupa di   Psicoterapia comportamentale e cognitiva, ha stimolato la dott.sa Canna ed io ad affrontare per voi e con voi, in questo appuntamento, il tema delle emozioni e quanto queste interagiscano con le prassi della funzione  genitoriale,
L' intervista alla dott.ssa Spatola è fruibile a questo indirizzo: https://www.marcovigorelli.org/il-ruolo-delle-emozioni/

Potete ora e qui  prendere visione del percorso di questo decimo step con la consueta scaletta. 

Buona lettura!

  • Breve riflessione
  • Esperimento
  • Condivisioni,  libere domande a cui la dott.ssa Canna ed io risponderemo individualmente.

10° STEP: "SENTIRSI" GENITORI 

"Noi essere umani siamo costantemente immersi in un flusso di emozioni, anche se spesso non ne siamo del tutto consapevoli. Ci accorgiamo delle emozioni solo quando sono particolarmente intense. Spesso, poi, ad attirare la nostra attenzione sono soprattutto le emozioni spiacevoli, che vorremmo subito controllare o eliminare dalla nostra vita. Questa fretta di liberarci delle emozioni scomode può portarci a volte ad agire in modo impulsivo, perdendo di vista ciò che ci sta più a cuore". (da intervista C. Spatola)

Le emozioni invece sono molto importanti perché, ci ricorda la dott.ssa Spatola …“ rendono più consapevoli dei propri vissuti. Ad esempio, se un genitore capisce di essere troppo stanco e nervoso al rientro dal lavoro, può essere utile fare un piccolo esercizio di respirazione per ritrovare l’equilibrio e la calma, prima di entrare in casa e incontrare la propria famiglia. Può apparire banale, ma è qualcosa che può fare la differenza. Affinché questa abitudine entri nel proprio repertorio di comportamenti, di solito occorre un po’ di allenamento. Quando siamo immersi nella frenesia del fare, perdiamo spesso contatto con le nostre emozioni. Esse rimangono così sotto la superficie della consapevolezza e ci influenzano facendoci diventare reattivi, come una molla pronta a scattare. Se invece siamo sensibili e compassionevoli nei confronti di noi stessi, possiamo prenderci cura delle nostre emozioni, senza dover per forza arrivare al limite". (idem)

E' importante raggiungere quindi l'obiettivo di armonizzare il nostro dentro con il fuori,  le nostre emozioni con la nostra capacità di relazione.

“ ...due dimensioni: quella interiore e quella relazionale. Più sono in grado di conoscere e comprendere me stesso e le mie emozioni, più sarò in grado di comprendere le emozioni dell’altro, mediante l’empatia. E viceversa.

Oggi i bambini e gli adolescenti, come d’altronde anche gli adulti, sono abituati a ritmi molto intensi. Nelle pause tra un’attività e l’altra, c’è spesso un tablet, una TV o uno smartphone disponibile ad intrattenerli. In questo modo non si abituano a stare in contatto con se stessi,  a riflettere, a sviluppare la consapevolezza di sé e delle proprie emozioni. D’altra parte anche le capacità relazionali ed empatiche spesso non vengono allenate adeguatamente” (idem)

 

Su questo tema ora proponiamo il consueto ESPERIMENTO per i genitori, per sviluppare capacità di ascolto delle proprie e altrui emozioni:

  • State vicino a vostro/a figlio/a quando ha un problema: rabbia, paura del buio, rifiuto di eseguire i compiti; preoccupazione per una interrogazione imminente, delusione per una litigata tra amiche o amici… cercate di stare lì con lui/lei  in ascolto delle sue emozioni e di instaurare un dialogo. 
  • Alla fine di quel momento quando la situazione vi sembra più serena, isolatevi e cercate di riflettere rispondendo subito a queste domande:

-        che emozioni ho visto e ho sentito in mio figlio (rabbia, nervoso, preoccupazione, ansia , paura, scoraggiamento…)

-        Con quale atteggiamento ed emozione ho reagito io alla sua manifestazione emotiva (sfuggo, mi sento preoccupato, ansia,  rifiuto, nego, sminuisco ecc …)


Rientrare in se stessi, rivedersi con serenità e un certo distacco può davvero cambiare, a piccoli step, le nostre relazioni educative. Un passo per volta. E se lo facciamo anche scrivendo, prendendo appunti,  avremo anche un apporto pratico utile a fermare emozioni e sensazioni. 

Buona scoperta!

Come sempre scriveteci in privato vostre esperienze, chiarimenti, osservazioni e  richieste.

drssa.paolacanna@gmail.com

gatti54@yahoo.it

instagram:     @the_life_therapy  

                      @infanzia.icare

FB Annamaria Gatti


pubblicato da annamaria gatti
foto di Cristina  Guarda
foto da Città Nuova

sabato 13 novembre 2021

Storia di amicizia e gentilezza Piccolo Cavallo. Recensione

 

                       


PICCOLO CAVALLO

di Nicola Cinquetti
Illustrazioni di Elisabetta Civardi
I nuovi colori del mondo          Città Nuova
Roma, 2021

Recensione di Annamaria Gatti

Città Nuova esce per la collana de “I nuovi colori del mondo” con un altro albo di pregio, un po’  intrigante, per narrazione di Nicola Cinquetti, prolifico e premiato scrittore, e per le gradevoli scelte illustrative di Elisabetta Civardi.

Un libro che incontra l’infanzia in parole e rumori o suoni:

“… Piccolo Cavallo è un cavallo molto piccolo. Piccolo quanto? Piccolo come un bambino.”

plicchete cloppete glu glu frrr croc croc…”

Insomma,  se lo leggete lo trasformate in un libro musicale, ma dovrete impegnarvi con attenzione: i bambini sono molto esigenti! E precisi. E infatti il racconto di pensieri scanditi e semplici e di rumori è delicato e lento, come una nenia,  come deve essere l’incontro con i bambini

L’ attività illustrativa è originale e accurata, ma anche alternativa, dove parlano le forme più che gli sguardi, in gesti abbozzati e posture volutamente lievi. I colori intensi e improbabili giocano con la natura dell’esplorazione di un campo sconosciuto al di là di un corso d’acqua e interagiscono fra realtà e fantasia: un cavallo blu? Un gatto arancione e fedele? Il blu domina, il verde intenso, l’arancione e il giallo spavaldi catturano, illuminano, prendono e separano sentimenti e sensazioni.

Il Piccolo Cavallo vuole passare un ruscello e lo farà con un nuovo amico, Gatto Arancione, che gli promette una sorpresa al di là del confine, per poi ritornare nel proprio prato, nella  quotidianità rassicurante. I sentimenti bambini si cullano di amicizia, di desiderio di conoscere e di scoprire e farlo insieme placa l’ansia e il dubbio, dà coraggio e sicurezza. E attesa.

Tutto è avvolto di semplicità e gentilezza. Che celebriamo come via percorribile e antidoto al buio.

pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it