Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

venerdì 24 gennaio 2020

Mio figlio è plusdotato




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Come gestire un figlio impegnativo che ha  evidentemente qualche marcia in più a livello intellettivo e la cosa spesso dà qualche problema?  
Il ventaglio  del QI, della scala, degli ambiti di queste capacità è  vasto. E vaste sono quindi le risposte possibili e soprattutto opportune per il bene di questi bambini.
Ma sappiamo che il QI è un indicatore parziale a cui si affiancano valutazioni di alto potenziale in altri settori delle abilità. Interessante per esempio la considerazione della creatività...
Resta il fatto che i dipartimenti di psicologia si stanno occupando anche in Italia di questo problema, in ambito psico-educativo e soprattutto scolastico. 

Paolino, ad esempio, ha capacità superiori in alcuni settori, per lui, nella relazione educativa, sono necessarie alcune scelte strategiche perchè reagisce ad ogni difficoltà, è molto sensibile, si annoia facilmente, dorme poco, contratta tutto... 
Possono esservi alcuni problemi comportamentali che potrebbero essere diagnosticati erroneamente come iperattività o disturbo del comportamento, oppure venir definiti oppositivo- provocatori. 
Sbagliando magari.
Paolino potrebbe essere solo un bambino molto  dotato, che ha bisogno di essere condotto a gestire l'opportunità e la difficoltà insita. Deve essere aiutato ad aggiustarsi, imparare a regolare le emozioni: ragiona come un bambino più grande, ma   risponde come un bambino della sua età. Per questo occorre conoscere.
E allearsi con i bambini.
Il tema è talmente vasto che questo contributo vuole solo essere un input, che amplierò su questo blog. 

Provo a elaborare solo alcuni flash, meglio commentati nel link qui segnalato, di un articolo interessante della professoressa francese J. S. Facchin a cui rimando.

https://didatticapersuasiva.com/sostegno/bambini-plusdotati



Il bambino plusdotato…
Quindi funziona in modo precoce rispetto agli altri e invece gli altri gli chiedono di funzionare come la maggioranza. 
Non sempre  comprende questa richiesta e si spazientisce.
 I suoi processi di apprendimento e comprensione sono diversi e non impara metodicamente.
 Impara velocemente  e basta.
Questo può mettere in imbarazzo il bambino. E se non capisce, si crea sfiducia anche in lui.
E’ importante ricordarlo per non metterlo in questa condizione. Per non perdere la fiducia in se stesso. Occorre capirlo e sostenerlo. 

Non gli si chiede di cambiare, ma deve capire come funziona fuori (scuola ecc.) e deve trovare le risposte necessarie per rispettare come  funziona  ad esempio... la scuola.

Anche la scuola si deve adattare, conoscendo come funzionano i plus dotati, alla diversità di funzionamento. Alla primaria il bambino ha memoria prodigiosa e con minimo sforzo ricorda e sa. 
Alle medie deve imparare a utilizzare strategie di elaborazione e riflessione. Capisce subito impara in fretta, ma può trovare difficile  elaborare.
Un bambino plusdotato ha molteplici esigenze. Non tollera bene la frustrazione, accetta male i limiti, negozia tutto sempre, è impegnativo. Possono essere  sono autocritici, perfezionisti, selettivi, intolleranti sulle ingiustizie e fallimenti, talvolta hanno reazioni emotive esagerate.



Mettere limiti anche severi è una necessità per il suo sviluppo e per evitare e prevenire la scalata estenuante dei conflitti permanenti.

Essere plusdotato è una grande risorsa che può comportare delle difficoltà che occorre imparare a superare.
Ci sono molte differenze nella natura umana, ognuno deve imparare  a vivere con ciò che è al meglio per lui e gli altri. 
La complementarietà fa la ricchezza e il piacere delle relazioni umane. Ognuno ha qualcosa da dare e da condividere.


pubblicato da Annamaria Gatti
gatti54@yahoo.it
foto da:formazione continua in psicologia 



venerdì 17 gennaio 2020

Una tenera-tenace storia per crescere e non farsi rubare la speranza


Recensione di Annamaria Gatti
Fonte Città Nuova,  Gennaio 2020
Copertina di Tad

Benji Davies
TAD
Traduzione di Anselmo Roveda
Giralangolo EDT



Per gli appassionati di Benji  Davies questo ultimo lavoro edito da Giralangolo sarà un altro delicato cammino nel  tema che l’autore ama: gli aspetti dell’intelligenza emotiva dei bambini.
Questa volta non più bambini alle prese con balene amiche  o scatoloni creativi, o altro… per ritrovare il gusto dell’amicizia e della gratuità.
 In TAD la scoperta delle proprie possibilità di resilienza, con  coraggio e  tenacia è affidata a un …girino, un minuscolo anfibio in fieri, che affronta la prova più importante per la sopravvivenza: sfuggire al pesciolone brutto e terrificante che si nasconde nel fango dello stagno.
Quindi percorriamo l’avventura di un piccolino che diventerà rana, dopo aver sfidato con l’intelligenza, la capacità di osservazione e la volontà, la sorte avversa che ha messo alla prova tutti i fratellini e le  sorelline.
In una esplosione di colori decisi, che trasformano le emozioni forti in tavole di effetto, senz’altro  convincente, ecco il girino attendere con pazienza il salto nella vita dei grandi, con la sospirata crescita di coda e zampe.
Una metafora della crescita del bambino?
Una rassicurazione e un invito: viene il momento giusto per tutto, basta attendere e usare le risorse che si hanno, senza bruciare tappe e investendo l’impegno necessario.
Tad impara con umiltà. E alla fine riposa nel prato soddisfatto con le altre rane più velocemente cresciute, ma chissà se così mature e determinate nei confronti dell’imprevisto e della minaccia.
Una tenera storia, per crescere nella speranza, che in tanti cercano purtroppo di rubare ai bambini.

                                                                                                     

domenica 12 gennaio 2020

Nuovi giorni. Il grido dei bambini

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Un anno nuovo ci è stato donato. L'inizio ci ha soffocato il sorriso.
A noi la possibilità di scrivere le pagine di questi giorni con impegno, sapendo dove si vuole andare  e con chi.
Nella bisaccia quel che serve. Il resto è zavorra.
Andare all'essenziale con bontà e misericordia.
Incontrare davvero e darsi tempi senza fretta.
Io mi porto l'impegno di una promessa, dietro lo sguardo di  tanti bambini che non ce la fanno.
Ovunque si trovino.

Foto da palermomania.it