Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

domenica 19 marzo 2023

A tutti i papà

 


Auguri a tutti i papà, 

a quelli che sono fantastici ma comunque non perfetti,

a quelli che ti guardano negli occhi e ti rassicurano sulle cose da fare.

a quelli che ti chiedono ciò che anche loro fanno per coerenza,

a quelli che vogliono la tua felicità e la tua sicurezza,

a quelli che spengono lo smartphone appena entrano in casa,

per non essere disturbati mentre ti ascoltano,

a quelli che "ti racconto cosa ho fatto oggi",

a quelli che ogni tanto ti portano con loro al lavoro  e tu ne sei felice,

a quelli che sanno ascoltare sempre o quasi...

a quelli che ti rassicurano che gli errori servono sempre per crescere,

a quelli che ti perdonano,

a quelli che ti insegnano la gentilezza, anche in auto,

a quelli che leggono un libro per o con te,

a quelli che ti portano al museo, in libreria, al parco...

a quelli che quando eri solo o sola ti hanno accolto con amore, 

a quelli che "esco a cena con mia moglie, la tua mamma",

a quelli che "mi alzo io stanotte se piange, tu riposati stanotte",

a quelli che hanno cura di se stessi perchè sanno che così potranno aver cura di te,

a quelli che hai visto commuoversi qualche volta 

e il tuo cuore era pieno di comprensione,

a quelli che non ce l'hanno fatta a difenderti sul barcone nel Mediterraneo 

eppure devono continuare a vivere,

a quelli che non sono riusciti a far funzionare la famiglia

ma ci provano ad essere papà  presenti,

a quelli che non riescono a uscire dai tunnel,

a quelli che non ci sono più e il ricordo è una carezza.

A tutti i papà un abbraccio forte e avanti sempre!

Pubblicato da Annamaria Gatti

illustr. da Papaboys 3.0

sabato 11 marzo 2023

DONI A SAPERLI VEDERE 3: LA PIOGGIA

Accompagnata dalla poetica illustrazione di Eleonora Moretti, vi racconto.

Storia di Annamaria Gatti

Fonte CITTA' NUOVA marzo 2023

PIOGGIA

La principessa Lucia si faceva delle domande. “…E dopo aver scoperto il dono delle nuvole e del vento, cosa mi riserverà questa nuova favola?” si chiedeva, mentre la mongolfiera e la brezza la trasportava con l’ amico Carlo, sfiorando le nuvole. Ma ecco all’improvviso uno scossone e la luce farsi debole.

“Ehi, brezza, che succede? La mongolfiera è in pericolo?” aveva scandito Carlo, un po’ agitato. Era il momento per Lucia di fare squadra: gli amici si vedono nel momento di bisogno, quindi si fece passare la paura e fece attenzione. Cose luminose come diamanti presero a scivolare giù per la mongolfiera e poi sui loro capelli e sugli abiti. “Oh bella, piove. Fine del viaggio” aveva sospirato Carlo deluso. “Ma nooooo! Guarda!” suggerì la mongolfiera.

“Ma no…” ripetè una cosetta appollaiata sul pallone, “dai, goditi questa pioggia leggera. Sono una goccia e, con tantissime sorelline, sono venuta per aiutare le piante e gli animali assetati, dopo tanta calura.”

“Ma tu da dove vieni?” aveva chiesto curiosa Lucia. “Dalla mia nuvola, eravamo miliardi lassù, evaporate dall’acqua presente sulla Terra, dagli Oceani… a cui tornerò, cadendo nei laghi, nei fiumi, nelle falde sotto terra, per poi tornare con la mia danza senza fine”. E Carlo aveva precisato: “ E’ il ciclo dell’acqua quindi…”

“Bravo!” aveva replicato la gocciolona cadendo sul suo ciuffo biondissimo che, piombato sugli occhi del bambino, aveva fatto scoppiare Lucia in una fragorosa risata e in un saluto pieno di poesia:

“Amica pioggia, sorellina acqua, bene prezioso, sei il nostro gioiello!”

Ma dove erano tutti gli altri bambine e bambini in questo momento?, si chiedeva Lucia. Fu allora che avevano dato una occhiata sulla Terra e una lunga scia di ombrelli colorati stava accompagnando bambini e bambine con alti stivali, a saltare nelle pozzanghere e a far festa con alberi e animaletti, finalmente! Poi era accaduto: un raggio di sole si era infiltrato fra le nuvole e la magia aveva avvolto la mongolfiera. Un arcobaleno aveva salutato Lucia e Carlo con il vocione da tenore, una voce importante: “Saluti a voi piccoli amici. Le nuvole e il vento mi hanno suggerito di raggiungervi: visto che magnificenza? Così non vi lamenterete più se piove!”

Gli occhi dei due bambini non potevano staccarsi da quello spettacolo. Anche i bambini laggiù, chiusi gli ombrelli, stavano tutti con il naso all’insù. Ed era una meraviglia.

 


martedì 7 marzo 2023

Per una scuola giusta e rinnovata che diventi davvero per tutti laboratorio sociale




A questo link un' intervista di grande interesse per il futuro della scuola. L'intervista ad Anna D'Auria, presidente di MCE è pubblicata  su Città Nuova, marzo 2023 a firma di  Silvio Minnetti già dirigente scuola superiore e già presidente del Movimento Politico per l’Unità in Italia. Coordinatore Alfa-Terzo Settore, collaboratore Citesec-Unimc.

 Solo unendo le forze in chiari step propositivi  si potranno rendere operativi davvero i provvedimenti per una scuola rispettosa di alunni e studenti e docenti. Ancora una volta l'unità e la tenacia sono alla base della speranza nel  cambiamento, nonostante i tempi difficili.

 https://www.cittanuova.it/scuola-sia-laboratorio-sociale/?ms=003&se=005

pubblicato da Annamaria Gatti

Foto da Città Nuova

gatti54@yahoo.it

lunedì 6 marzo 2023

In un video ben fatto un appello alla pace da chi la pace la sa capire: i bambini


 Un appello coinvolgente alla coerenza quotidiana. 

E non possiamo stare in silenzio a guardare, 

Facciamo tutti la nostra parte per la pace dove viviamo e  appoggiamo e impegniamoci  nelle iniziative per chiedere la pace, attraverso il dialogo, le trattative.

Avendo a cuore solo... SOLO... il bene di bambini, donne e uomini. 

https://www.youtube.com/watch?v=eVl3yBeNH_8

Pubblicato da Annamaria Gatti

gatti54@yahoo.it

domenica 26 febbraio 2023

Le storie del cuore: Papà Nuvola Papà Mare ovvero quanto vale un papà ovunque nel mondo

I bambini soffrono molto. Per molte ragioni. 

Riconfermiamo l'impegno ad avere cura di loro. Ovunque 

di Annamaria Gatti e illustrazioni
di Elisabetta Basili
Le Brumaie Editore
Il libro Mamma foresta Mamma città aveva incontrato il desiderio di essere rassicurati dalla mamma di fronte ad ogni timore, a qualsiasi latitudine, in una foresta africana o in una grande metropoli sudamericana... accompagnati da Diana e King e da Pablo e Ana.
                                           

Oggi due fratelli e due sorelle, David e Mia, Emma e Andrea, vivono un'analoga esperienza in Alaska e in una località marina, in Liguria, ma questa volta non c'è mamma a spegnere la paura, chi li salverà? Così lontani ma... Stesse paure, stessi sentimenti...

               Andrea ed Emma    Mia e David

Un modo semplice, ma ricco di emozioni e di particolari ambientali  per conoscere due luoghi lontani e i cuori bambini, che però battono la stessa musica. Lo stesso desiderio di amore.



L'editore stimola il nostro pensiero: "Serenità, forza, riconnessione, accoglienza: quali sensazioni vi trasmettono queste due illustrazioni?
Sono tratte dal nostro nuovo albo «Papà Nuvola & Papà Mare» disponibile da oggi sul nostro shop online e in libreria. Scritto da Annamaria Gatti e illustrato da Basili Elisabetta, è dedicato a tutti i padri, che siano di cuore o di sangue. Per saperne di più, vi aspettiamo sul nostro sito www.lebrumaie.it 🎈"

A presto! Un invito
dai protagonisti della nuova storia:

                                                 Andrea ed Emma e da Mia e David!

https://www.lebrumaie.it/index.php?route=product/product&product_id=221


Pubblicato da Annamaria Gatti

Le Brumaie Editore, Contatto diretto:  3338750004

lunedì 20 febbraio 2023

Favola di carnevale in podcast: Le lacrime di Pierrot"

 



Ecco una favola in podcast per i vostri bambini dai 7 ai 10 anni, ma ormai solo voi potete stabilire quanto siano recettivi e "filosofi" i bambini che frequentate, figli, nipoti, alunni... a loro è dedicata per scegliere sempre di essere gentili, empatici e generosi, come il Pierrot della storia che vedrà la sua lacrima trasformarsi in stellina solo quando saprà donare il cuore. 

Vale la pena essere gentili, sempre, e poi mi è sempre spiaciuto che il povero Pierrot fosse provvisto di lacrima sul viso... Nelle favole si possono creare magie buone! 

                 LE LACRIME DI PIERROT 

            di Annamaria Gatti

                           Fonte Città Nuova                

  Narrata con maestria da Paolo Bertini

https://www.cittanuova.it/multimedia/2023/2/20/le-lacrime-pierrot-ascolta-la-favola-carnevale/

C’era una volta un Pierrot, mio amico.
Di solito i Pierrot hanno una maschera triste e delicata, con una bella lacrima disegnata sul volto.
Ma non tutti i Pierrot sono uguali.
Quello che conosco io non voleva saperne di quella cosina triste disegnata là. Non si sentiva per niente così infelice. Nel suo abito vaporoso era amico di tutti, faceva compagnia a bambini e a vecchietti, preferiva il gelato alla fragola e giocava a nascondino con le farfalle…
Dovete anche sapere che il mio amico abitava in un casa meravigliosa, veramente speciale, che si poteva vedere dopo un temporale, se non si ha troppa fretta: Pierrot abitava sull’arcobaleno e andava e veniva dalla Terra su una nuvola sempre pronta.
Insomma, si capisce perché non poteva fare a meno di pensare che quella lacrima sul viso era proprio una nota stonata.
Così una mattina di carnevale particolarmente serena, Pierrot si alzò festoso e gridò a tutte le altre maschere:
“Oggi mi laverò via la lacrima!”
Raggiunse la fontana del parco, ma per quanto si fregasse, la lacrima era sempre lì, non se ne andava.
“Forse potrei tentare con la gomma con cui si cancellano gli errori sui quaderni… o con qualche detersivo, di quelli potenti…”
Ma non risolse il suo problema: frega, frega… non successe niente.
Tornando verso casa un po’ deluso, incontrò Fatina, un’altra famosa maschera che gli chiese:
“Posso aiutarti? Mi sembri così a terra!”
Pierrot le spiegò il suo desiderio di cancellare quel segno di tristezza, che portava grigiore intorno a sé.
“Caro Pierrot,” spiegò Fatina “non è semplice esaudire questo tuo desiderio… Vi riuscirai solo se farai scomparire la tristezza dal volto di qualche essere umano. Pensaci, non sarà facile!”
Pierrot pensò e ripensò, ma non sapeva proprio come affrontare la situazione: doveva far piangere qualcuno? Doveva forse accordarsi con qualche anima triste?
Sbuffò rumorosamente, salì sulla prima nuvola di passaggio e poi scese verso terra, a divertirsi nel parco che di solito a quell’ora era pieno di bambini.
…E invece era deserto! Tutti infatti erano alla festa del carnevale.
Solo un ragazzino vagava lungo il vialetto lì davanti e Pierrot incuriosito lo raggiunse e lo salutò:
“Ciao!”
“Ciao” ricambiò Tonino con gli occhi lucidi. Si vedeva che aveva pianto.
“Piangi?”
“No.”
“Però hai pianto…”
“Sì.”
“Perché?”
“Tutti i miei amici hanno avuto una bella maschera per questo carnevale. Io invece no, perché ho dovuto aiutare il papà fino a tardi e non ho potuto procurarmela. In piazza ormai la festa è cominciata.”
Pierrot sospirò. Poi con un balzo improvviso si affiancò a Tonino e si incamminò con lui.
Saltellandogli intorno gentilmente gli chiese:
“Ti andrebbe un costume da Pierrot?”
“Siiii! Sarebbe bellissimo, ma dove lo trovi?”
“Sull’arcobaleno, è là che io abito.”
“Sull’arcobaleno?”
“Se ti fidi di me ti porto a casa mia in un momento… chiudi gli occhi e dammi la mano…”
Tonino chiuse gli occhi e gli sembrò di sognare, di essere entrato in una favola. Con un balzo Pierrot lo condusse sulla prima nuvola di passaggio, fino all’arcobaleno.
Poi in un lampo furono di ritorno. Tonino riaprendo gli occhi, si guardò e quasi non si riconosceva neppure nel nuovo costume da Pierrot.
Abbracciò festoso quell’amico un po’ magico e corse alla festa, mentre Pierrot pensava che sarebbe stato bello partecipare alla sfilata, se non fosse stato per quella lacrima…
Commentando fra sé e sé il fatto, si sporse sullo specchio della fontana ed esclamò:
“Ohhhhh!”
Disse solo “ohhh”, perché rimase senza parole: la lacrima non c’era più, al suo posto invece luccicava una stellina.
Pierrot sorrise, era proprio bella e come si sentiva felice e commosso per quel regalo!
Il suo desiderio si era avverato, come aveva detto Fatina.
…E una lacrimona di gioia scivolò giù, lungo il viso di Pierrot e cantò nell’acqua creando tanti cerchi concentrici che avevano proprio il colore dell’arcobaleno



giovedì 16 febbraio 2023

Favola di carnevale anche in Podcast: Chi ha rubato i colori ad Arlecchino?

 


In questi giorni di grandi tristezze, vogliamo raccogliere tutte le forze per raccontare il bene che c'è, anche Arlecchino ci ha provato e i colori perduti sono tornati. Una favola che già  molti conoscono ma ora  da ascoltare!

CHI HA RUBATO I COLORI DI ARLECCHINO?     

Narrata con garbo e dolcezza da Gabriella Maggiora

di Annamaria Gatti 

illustrazione di Eleonora Moretti

Fonte Città Nuova

https://www.cittanuova.it/multimedia/2023/2/16/rubato-colori-arlecchino-ascolta-la-favola-carnevale/

Ecco il testo:

Arlecchino dorme tranquillo nel suo letto, quand’ecco una voce lo sveglia di soprassalto:
“Arlecchino! Dove sei? Svegliati, è l’ora di andare al mercato!”
Arlecchino è proprio assonnato e stanco.
“Voglia di mercato, saltami addosso!” bisbiglia appena. Si veste con calma e poi ha un brivido.
“Brr, fa freddo! Torno a letto.”
E si tuffa nel piumone soffice.
“Arlecchino! Vieni qui aiutami ti prego!”
“Arlecchino! Angiolino ti aspetta per aggiustare la gabbietta del canarino.”
“Arlecchino! La signora Elvira deve sistemare il giardino…”
Ma lui dormicchia…
“Arlecchino… Arlecchino! Sempre di me c’è bisogno? Io oggi sto sotto le coperte.”
Arlecchino si riappisola sotto le coperte, poi apre un occhio e subito dopo l’altro, piano piano, senza fretta. Subito però li richiude spaventato.
“Ma… sono tutto grigio!”
Si guarda nello specchio dell’armadio grande: dov’è finito il suo bel vestito multicolore? Che sia uno scherzo di Carnevale?
Apre la finestra e giù nella strada è già cominciato il Carnevale: le maschere si preparano alla festa e un’occhiata di sole le sollecita già agli scherzi!
“E adesso come faccio?” si dispera Arlecchino. “Non posso certo presentarmi così, con queste pezze grigie. Guarda anche il cappello e la maschera sono grigiastri”
Un pettirosso ha ascoltato il lamento di Arlecchino e impietosito lo rassicura:
“Non ti disperare amico! E’ il grigiore dell’animo che intacca l’abito e l’umore. Dimmi cosa hai combinato stamattina di così strano?”
“Niente, non ho fatto niente. Beh, ho proprio deciso di chiudere il cuore…se proprio lo vuoi sapere!”
“Vedi tu!” sospira il pettirosso.
Arlecchino fa un balzo, non per paura, né per sconforto: riprende possesso del suo cuore, spazza tutto il buio e sorride a se stesso. Poi recita la sua filastrocca:
Arlecchino è a colori
un insieme di tesori
pronto a vivere contento,
della vita ogni momento.
Pronto a dare il suo aiuto,
anche a te ogni minuto,
perché al tristissimo grigiore
preferisce i colori dell’amore.

“Arlecchino! Per favore!”
“Vengo, vengo!”
E avviandosi alla porta, passa davanti allo specchio dell’armadio grande, dove si ferma: i colori stanno ritornando più vivaci di prima, su, su, dalle scarpe al cappello.
Anche lo stomaco riprende a brontolare. Allora, rivolgendosi all’Arlecchino multicolore riflesso nello specchio e prostrandosi in un bell’inchino, decide:
“Prima farò un’abbondante colazione: coi colori mi è tornato l’appetito! La vita e’ proprio bella! ”
“E’ sempre il solito!” fischietta allegro il pettirosso svolazzandogli appresso.