Benvenuti ai genitori...e ai bambini!

Questo blog nasce dal desiderio di condividere "lievemente" le gioie, le speranze, le sorprese, le favole e i dubbi che...
rallegrano e stimolano le scelte quotidiane dei genitori.

lunedì 25 ottobre 2021

GENITORI OLTRE LA PANDEMIA 9: TI DIFENDERO' DA OGNI MALE

 

Ogni ragazza e ogni ragazzo mi fanno pensare all'aurora boreale, 
una promessa di futuro che è già naturalmente contemplato nell'essere del qui e oggi

Cari genitori,  ecco il nono step, che sfiora un tema molto sentito, quello del male e della sofferenza che colpisce in misura diversa i nostri figli e che quindi condividiamo. Ma come è utile farlo? Quali tranelli tende al genitore questa inevitabile esperienza? Anche in questo contributo  riproponiamo  l'iter già sperimentato:

  • breve riflessione
  • esperimento
  • commenti, libere condivisioni o domande, a cui la dottoressa Paola Canna ed io risponderemo individualmente.            

 Buona lettura!

9° STEP: TI DIFENDERO' DA OGNI MALE di Annamaria Gatti

 "Se è vero che il pensiero nasce dallo stupore, è altrettanto vero che scaturisce anche dal dolore, uno smarrimento che, come la meraviglia, obbliga a fermarsi e rispondere al suo appello..." (da "Algofobia" Alessandro D'Avenia Corrire della Sera, 4 ottobre 2021) 

Con la dottoressa Paola Canna, abbiamo voluto segnalarvi questo articolo di Ultimo Banco, per introdurre questo step sul rapporto genitori-figli-sofferenza.

E' evidente che per il genitore il dolore vissuto dal figlio è assorbito all'ennesima potenza e che solo un maturo cammino di responsabilità educativa può dare esattamente la cornice in cui immettere questa comune e inevitabile esperienza, che accompagna ogni esistenza, quindi anche quella dei figli. 

E cosa possiamo far diventare il dolore? Come lo viviamo noi, intanto. Perchè solo ciò che possiamo testimoniare, lo sappiamo, ha valore. Nessuna parola, nessuna ostentazione, ma solo la vita vissuta sarà supporto, segno e via.   D'Avenia osserva:

"Eppure il dolore oggi sembra privo di senso, come mostra lo spaesamento interiore causato dalla pandemia. Per questo il filosofo Byung-Chul Han, in La società senza dolore, definisce la nostra cultura «algofobica»: terrorizzata dal dolore, fino alla paralisi. ... Ma il dolore, da una piccola ferita a un lutto, è invece ciò che fa fare «esperienza della vita», impariamo a «sentirla» e «curarla»: quando soffriamo, infatti, scopriamo non solo di avere ma di essere un corpo. ...nella mia vita sono stati i momenti di sofferenza, mia e altrui, a rivelarmi chi sono e in cosa credo.

...Il dolore è vita che vuole guarire, non sofferenza insensata: come la perla è la cicatrice della ferita inferta all’ostrica da un predatore, il dolore è una verità che chiede attenzione e cura. Quando un bambino si ferisce, il genitore accarezza la parte dolente e gli racconta una storia. Il dolore invoca legami e parole: non è solo «da contare», come abbiamo fatto nella pandemia con i dati dei contagi, bensì «da raccontare», cioè fonte di senso e azione. 

 ... Non possiamo privare i ragazzi — non a caso definiti «la generazione fiocco di neve» per come li iper-proteggiamo da cadute, lutti e fragilità — né del dolore né del codice simbolico per aprirsi alla sofferenza come cammino verso il nuovo e verso l’altro, altrimenti li consegniamo alla paralisi della paura e dell’indifferenza. (Idem)

Per leggere l'articolo di Alessandro D'Avenia:

https://www.corriere.it/alessandro-d-avenia-ultimo-banco/21_ottobre_04/algofobia-6c979882-2483-11ec-89bc-6ae28c3c6849.shtml

Ora, come di consueto,  tentiamo un ESPERIMENTO

Per accogliere il dolore del figlio sapendo rispettare il suo cammino e il suo desiderio di conoscerlo e di trafficarlo, trasformandolo in un talento,  bisogna che lo sappiamo vivere noi adulti nelle nostre esperienze di vita. Una figlia o un figlio ha bisogno di sentire che il genitore sa sostare con lui, sa ascoltare e prendersi il proprio ruolo di compagno autorevole, di spalla discreta, che non si spaventa, ma che sa condividere e che si fida, per  leggere insieme lo spartito su cui la vita sta componendo la sinfonia esistenziale, anche attraverso momenti difficili.

Quindi proviamo a sperimentare questo atteggiamento da abbracciare con attenzione e pazienza verso noi stessi in primis.

Quando si presenta un dolore per una figlia o un figlio, affiancatevi a lei o a lui e applicate queste prassi:

  • troviamo tempo da dedicargli e  so-stare con lui
  • programmiamo un momento insieme
  • mettiamoci in ascolto, evitiamo di dire la nostra
  • rinunciamo di veder riconosciuta la nostra "sapienza", per calarci empaticamente nella sua esperienza con il suo sguardo
  • manifestiamo comunque una grande capacità di accoglienza
  • manifestiamo comunque una grande fiducia nelle sue possibilità di gestione e ripresa
  • teniamo un atteggiamento di accoglienza di quella sofferenza 
  • troviamo il modo poi nella verità, peraltro già  testimoniata nella nostra vita,  che quel dolore va accolto e può diventare l'opportunità ricercata per costruire ...
  • Poi appuntatevi le emozioni provate nella condivisione vissuta con il figlio. All'inizio può essere complicato partire, ma... scrivere, lo ripeteremo in futuro, è una tecnica utile e da riscoprire!

Come sempre scriveteci in privato vostre esperienze, chiarimenti, osservazioni e  richieste.

drssa.paolacanna@gmail.com

gatti54@yahoo.it

instagram:     @the_life_therapy  

                      @infanzia.icare

FB Annamaria Gatti


pubblicato da annamaria gatti
foto da: si viaggia.it

martedì 19 ottobre 2021

Ancora una storia di Paolina... aiutarsi conviene


  Paolina…aiutarsi conviene

                                                      di Annamaria Gatti

                                            illustrazione di Eleonora Moretti

                                    fonte: Città Nuova, Roma,  Settembre 2021

 

“Vieni ad esplorare il bosco con me e il mio orsobimbo?” aveva proposto  Paolina a Sandro, suo nuovo amico.

 “Sì,  vengo con te!” le aveva risposto l’orsetto,  che era arrivato da poco nel villaggio ed era felice di aver trovato un’amica.

Il bosco era profumato di resina e forse avrebbero trovato qualche ape disposta a barattare un po’ di miele, per un aiuto a trovare fiori di acacia da succhiare.

Ma ad un certo punto Paolina si era immobilizzata.

 “Fermo lì” Paolina aveva esaminato con prudenza un arnese. 

Era una trappola per topi, piccola,  nascosta vicino alla capanna del taglialegna,  ma ora ben visibile, perché luccicava ad un raggio di sole.

 “Giriamo alla larga, la vedi la trappola?”

“Sei in gamba Paolina!”  E proseguirono l’esplorazione.

 Invece delle api poco dopo incontrarono Toppy, topolino coraggioso, sempre in cerca di avventure.

“Ciao Toppy, lui è Sandro” aveva gridato Paolina.

“Ciao Sandroooooooo…” aveva confermato Toppy, filando via come una saetta.

“Fermati Toppy! Ti stai avvicinando alla trappola nascosta vicino alla capanna!” gli aveva urlato Paolina. 

“Ops! Ero diretto proprio là. Il taglialegna ha portato del formaggio stagionato, andavo a controllare… Grazie, mi hai salvato la vita.”

“Di nulla, era mio dovere.”

Ma Sandro aveva incalzato: “Perché lo hai avvisato? Che ti importa se finisce nella trappola?”

Paolina si fermò pensierosa... già, perchè? Poi sicura spiegò:

“Quando si vive nel bosco aiutarsi è importante, dicono mamma e papà. E fare qualcosa per gli altri  aiuta anche noi a  stare bene, dice nonno Baldo, non ci pensi?”

“No, ma mi piace questa cosa del pensare all’altro…  Attentaaaaa!”

E Sandro aveva spinto in là Paolina, spaventando anche l’orso bimbo di pezza, che portava sulle spalle.

 “Cavolo, era proprio una cacca di cervo! Meno male non ci sono finita dentro!”

 E risero come matti. Anche gli abeti e i faggi presero a frusciare divertiti.  I fulvi  scoiattoli  squittirono in coro.  E le cinciallegre cinerine presero a svolazzare cantando allegramente per la sorpresa.


 

mercoledì 13 ottobre 2021

Recensione GATTI DALLA A ALLA ZETA un libro, quasi un alfabetiere

 

Silvia Roncaglia
 GATTI   DALLA     A     ALLA ZETA
Illustrazioni di Daniela Costa

Edizioni Città Nuova 2021
              

 
Silvia Roncaglia       Daniela Costa

Un elegante alfabetiere, un pretesto per divertire con buon gusto e originalità: questo l'impatto con la lettura di questo libro della collana I NUOVI COLORI DEL MONDO, dell'Editrice Città Nuova, di recente uscita nello scenario editoriale per bambini, con all'attivo già alcuni libri di interesse. 

In "GATTI DALLA A ALLA ZETA", autrice e illustratrice si sono divertite a trovare una complicità,  a cui fa da sfondo la comune passione per i gatti. E proprio i felini sono protagonisti di queste pagine, illustrate da Daniela Costa con raffinatezza, ad accompagnare la conosciuta abilità di Silvia Roncaglia, affermata scrittrice per bambini. 

Protagonisti sono Aiace, Elviro,  Frida,  Hans,  Lella,  Mimma... fino al gattone Zorro... In questo alfabetiere per ogni lettera dell'alfabeto appunto,   si ricorrono gatti dalle stranissime caratteristiche, ma sempre con la distinzione che contraddistingue questo animale, caro anche alle bambine e ai bambini, eppure sempre tenacemente indipendente. 

Teneri o divertenti, un po' matti e originali, raccontano se stessi ai lettori in erba o agli ascoltatori curiosi, con filastrocche, a rime e allitterazioni, mentre scorrono a lato le pagine illustrate. Ma l'edizione consegna ai lettori anche un formato ideale per scelte tecniche redazionali di collana di qualità. 

E infatti propone opere con criteri grafici e accorgimenti che agevolano la lettura: testo di adeguato spessore, impaginato a bandiera sinistra, per facilitare l'orientamento visuo-spaziale,  spaziatura, margini e carattere atti a prevenire e a facilitare la lettura, anche  in presenza  di disturbi specifici di apprendimento.

Quindi anche per questa nuova collana, che segue la già apprezzata storica de "I colori del mondo",  le edizioni  Città Nuova,  confermano, come sempre,  scelte di grande attenzione ai lettori, offrendo qualità e bellezza a bambini e bambine, a genitori e insegnanti.

                                                                                        Annamaria Gatti


pubblicato da Annamaria Gatti

foto da "Figli moderni" e facebook


lunedì 11 ottobre 2021

GRUPPI PAROLA DI BAMBINO: PER RIORIENTARE INSIEME LA RELAZIONE EDUCATIVA

                                                      «Educare significa far posto all’altro

 per conoscerlo nella sua originalità.»

Parola di bambino, Francesco Berto

 

In un tempo difficile, in cui si registrano con amarezza  le gravi sofferenze  dei bambini e dei giovani, ecco le vivaci protagoniste di una proposta decisamente alternativa e di grande spessore.   Ne do volentieri notizia facendo eco al comunicato, che diffonde l'iniziativa sul territorio nazionale, a cura delle Edizioni La meridiana,  con la direzione scientifica e la supervisione di Paola Scalari. Una realtà da seguire con interesse e a cui ci si può iscrivere. Questi i gruppi costituiti di “Parola di bambino”

Alessandria | Bari | Vicenza | Belluno | Biella | Brescia | Cosenza | Macerata | Milano | Pordenone | Padova | Parma | Torino | Trieste | Venezia | Online per tutta Italia

A questo link le informazioni e i protagonisti (oltre ai bambini) dell'esperienza proposta.

 https://bit.ly/gruppiParolaDiBambino21


Il trauma c’è stato. Tutti ne siamo stati coinvolti. Ma i piccoli e i più giovani potrebbero portare nella loro vita i segni più profondi di questa crisi.

 I gruppi Parola di bambino sono la risposta che mettiamo in campo, sull’intero territorio nazionale, per supportare genitori, insegnanti, educatori e operatori professionali che sanno quanto sia importante ascoltare, dialogare e dare voce ai minori.

Sono un percorso dove incontrarsi per imparare ad ascoltare le nuove generazioni, in modo da sapere come aiutarle.

Ci lasceremo guidare e faremo accompagnare dalle pagine del maestro Francesco Berto, che delle parole dei bambini ha fatto la sua bussola educativa.

Per saperne di più: Una intervista radiofonica di qualche minuto da ascoltare per intero cliccando su https://www.tag24.it/275657-abbandono-scolastico-2/.  
Paola Scalari risponde a domande ben precise mettendo a fuoco il tema della dispersione dei ragazzi, delle loro fatiche più evidenti ora, dopo due anni di Dad, di vite segnate dalla pandemia.
Ragazzi interrotti nelle loro relazioni familiari, amicali e scolastiche.
I temi non sono nuovi. Sono solo più evidenti. Per questo le risposte da mettere in campo devono essere diverse.
E, come dice Scalari, i "Gruppi Parola di Bambino" sono la risposta che in tutta Italia stiamo mettendo in campo come edizioni la meridiana con la 'Scuola Francesco Berto per supportare, aiutare, far crescere gli adulti in un confronto che non li smarrisca di fronte alla complessità e al timore di non essere adeguati ad accompagnare la crescita dei più piccoli e dei più giovani.

 pubblicato da Annamaria Gatti

domenica 3 ottobre 2021

Cassetta degli attrezzi per gestire l'ansia. "Se non hai un'ansia, te ne verrà assegnata una d'ufficio" (Mafalda)


Due contributi per parlare ancora di ansia.

Rachel Brian  con il suo efficace libro a fumetti, (potete rivedere la recensione a questo link (https://attentiaibambini.blogspot.com/2021/09/sconfiggere-le-paure-ritrovare-la-calma.html)  ci parla di "cassetta degli attrezzi" per ragazzi... ma una buona sintesi anche per adulti, per approfondire...

  • Dopo aver conosciuto le manifestazioni ansiogene del nostro corpo e della nostra psiche,
  • dopo aver accettato l'ansia come condizione comune ai mortali e superabile,  
  • dopo averne preso consapevolezza e messe le giuste... distanze
  • ecco qualche prassi,  che compendiano in pochi tratti alcune  strategie tra le più riconosciute.
  • Infatti  "quando l'ansia ti blocca, puoi ancora fare in modo che il tuo corpo e la tua mente ritrovino equilibrio" (da Mamma che ansia!)

  1. RESPIRA inspira ed espira lentamente concentrandoti sul respiro: stimola il nervo vago e rallenta il battito cardiaco.      
  1. CONCENTRATI SUL CORPO rileva cosa percepisci con i 5 sensi, cosa vedi-assaggi-tocchi-ascolti-annusi: dai così  la possibilità alla tua mente di calmarsi.

  1. SCRIVI UN DIARIO con le ansie, che poi potresti accantonare per occupartene dopo, condividerle  con qualcuno per scoprire magari dopo che non sono così spaventose.

  1. RILASSAMENTO MUSCOLARE l'ansia rende i muscoli rigidi,  esegui questo esercizio: prima sdraiati e respira profondamente  poi incomincia, se stringi i muscoli e poi li rilassi, aiuti a rilassare tutto il corpo. Inizia dalle dita dei piedi e via via tutti i muscoli.

  1. VISUALIZZA un posto tranquillo di mare, lago, montagna:  pensare a un posto tranquillo che il tuo cervello processa come reale rende la mente rilassata.

  1. SFIDA I CATTIVI PENSIERI solo perchè hai brutti presentimenti o  pensieri non significa che si realizzino davvero: sapere che le proprie ansie possono essere infondate e che sapresti comunque far fronte ai problemi, ti rende più fiducioso in te stesso e l'ansia si calma.

Vi ho incuriosito? Provateci! Allenatevi... Approfondite! 

Qui invece potete ascoltare un breve video di  6 minuti in cui lo psicologo Luca Mazzucchelli bravo comunicatore,  sintetizza l'avvio di un analogo approccio all'ansia. 

https://www.youtube.com/watch?v=iOCHJN94Hp8


illustrazioni di Quino e Schulz